Erano giá passati cinque giorni dal nostro ultimo incontro...cinque giorni di telefonate, cinque giorni di messaggi NO STOP, cinque giorni d'angoscia.
E adesso sono qui, sdraiata su di un letto ormai non rifatto da giorni incapace di muovermi, schiacciata da un gigantesco masso che impedisce ogni mio impercettibile movimento.
É accaduto tutto cosí, all'improvviso, quasi come in un film...Ma non era un film,era la vita reale, dove non si puó mettere in pausa o tornare indietro, dove i telecomandi non esistono, e le cose succedono e niente le puó fermare; c'é chi lo chiama destino, chi fato, chi addirittura Dio, ma qualcosa ci deve essere, non lo si puó spiegare altrimenti.
Come ê possibile essere al settimo cielo e un secondo dopo non esserci piú? Cosa puó spingere una persona a fare determinate cose? Dove si trova la linea di confine tra normalitá e pazzia? Forse non esiste, forse siamo tutti un po' pazzi...
Ma la pazzia non é adatta a tutti. A lui non lo era, non erano compatibili, non potevano esserlo... O forse lo erano fin troppo.
Ci ha lasciati con una lettera, una stupida lettera scritta a mano su un foglio bianco un po' stropicciato, in cui tentava di spiegare l'impossibile, un breve racconto della sua strana storia, scritta per discolparsi, per farsi perdonare o per far capire...
Ma era davvero necessario? É servito a qualcosa?
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L'ultima lettera
Short StoryUna donna che solo troppo tardi scopre la vita e i pensieri del marito... un'ultima lettera scritta in punto di morte per spiegare, per raccontare la sua storia, per far capire al mondo il suo punto di vista. E il punto di vista della moglie,confuso...