1. Lonley

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-Tre, due , uno...Via!- Paul conta battendo a ritmo le mani e la nostra sceneggiata parte.

-Hei oh, hei oh, andiamo a lavorar- tutti e cinque a cerchi ci incoraggiamo cantando ciò che abbiamo deciso all'inizio del nostro terzo tour.

Una canzone scema, ma i nostri mentori avevano votato tutti per questa con disinteresse, fregandosene del fatto che avessimo già girato una scena simile per lo scorso tour.

-Forza ragazzi!- ci incoraggia Liam.

-Forza femminucce- gli fa il verso Harry.

Liam lo guarda storto, ma appena si accorge che stanno ancora registrando, attua una delle sue risate finte meglio riuscite.

Quando la telecamera si spegne torniamo ad essere noi, funziona così da quando siamo costantemente sotto i riflettori.

-Il verso lo farai a tua madre, pezzo di merda- ringhia Liam. Paul prontamente si para di fronte a lui e ci fa salire sul palco, quell'enorme palco.

Un boato ci accoglie in uno dei miei stadi preferiti: Croke Park.

Il concerto passa veloce come tutti gli altri e in me che non si dica ci troviamo già in hotel, dove ho la possibilità di aprirmi una bella birra fresca e ripensare a ciò che ho appena fatto.

Mi lascio cadere sul divanetto e tiro una sorsata del liquido amaro e giallastro che tanto adoro. Zayn si accende una sigaretta sedendosi in quello accanto al mio. Siamo entrambi molto stanchi.

-Allora, contento di esserti finalmente esibito lì?-

Mi stacco la bottiglia dalle labbra per rispondere e riprendere fiato -Sì, era da quando ero piccolo che sognavo di esibirmi lì un giorno-

Zayn si appoggia allo schienale facendo un tiro e si passa la mano nei capelli, spingendosi la testa sullo schienale e cominciando così a fissare il soffitto.

Non sembra gli interessi davvero, ma decido di andare avanti a parlare.

-Ho cominciato ad andare in quello stadio quando ero davvero piccolo, ci andavo per le partite di calcio e-

-Perchè parli? Sta zitto-

Abbasso lo sguardo intimidito e mi ritrovo a fissarmi le scarpe. Mi chiedo per quanto ancora potrò resistere. Bevo un'altra sorsata e l'alcool sembra placare i miei pensieri, fino a quando entrano in stanza Louis e Harry.

-Amore, io vado a letto però, sono stanco. Mi raggiungi lì? ...Louis?-

Louis alza velocemente lo sguardo dal cellulare per dare un'occhiata a Harry e ritorna a scrivere il messaggio. -Sì sì, due minuti e sono da te. Ti voglio già nudo sul letto.-

-Oddio, che schifo ragazzi.-

-Hai problemi, Zayn?-

-Sì, voi siete un mio problema. Sparisci Harry.-

Harry lo guarda malissimo, ma ancora peggio guarda Louis aspettando che lo difenda. Louis però è troppo intento a scrivere al cellulare per accorgersi di quello che gli sta succedendo intorno.

-Buona notte Harry- gli dico mentre si sfila la maglia mostrando i suoi numerosissimi tatuaggi e ricevo in cambio solo un porta sbattuta con un po' troppa violenza.

Mi rigiro la bottiglia di vetro fredda tra le dita e decido di andare a letto anche io.

Nell'esatto momento in cui mi alzo entra Paul. -Ragazzi, ripresa per il post-concerto.-

-Cosa? Adesso?- dice Zayn tirando su la testa.

-Quando vorresti girare delle scene “post-concerto” signorino? Domani a pranzo?-

-No, adesso no.- Ribatte Louis senza tirare su lo sguardo dal cellulare.

-Sì invece, stanno già arrivando con-

-Ho detto no, cazzo! Paul non mi fare incazzare, questa sera no.-

-Louis, non facciamo queste lamentele, per favore. Se dobbiamo girare, giriamo-

-Vuoi girare le scene per quel cazzo di film? Ok, giriamole. Poi non ti lamentare se non recito bene la parte-

Questa volta ha messo da parte il cellulare e si è avvicinato di più a quell'ammasso di muscoli di Paul, che stanco dei suoi piagnistei, sbuffa e fa uscire lo staff appena entrato con le telecamere.

-Domani sera si filma.- dice per poi chiudersi la porta alle spalle.

-Io vado a letto, notte ragazzi.- Saluto e solo Zayn mi ricambia il saluto con un cenno della mano, ma non mi sarei aspettato altro.

Finalmente in camera mia, da solo. Appoggio la bottiglia sul comò e mi siedo sul letto per togliermi le scarpe.

Mi lascio uscire uno sbuffo quando mi alzo per andare a vedere dalla finestra.

Le luci della notte dominano su Dublino e solo poca gente gira per le strade nonostante non sia notte fonda.

Con lo sguardo scorgo l'orizzonte e ripenso alla mia città, Mullingar.

-Voglio tornare da te-

Ripenso alla mia famiglia, ai Natali passati insieme ai miei nonni, agli amici veri che ho lasciato in quella città per andare a fare il provino di X-Factor.

Mi manca tutto, mi manca troppo la mia vecchia vita.

Questa non è la vita che sognavo. O meglio, questa non è la compagnia che sognavo. Cantare è da sempre il mio sogno e ora sono felice di esibirmi negli stadi, però tutta questa situazione mi sta opprimendo.

Vado verso le valige e afferro la mia chitarra. La tengo sulle gambe mentre sto seduto sul morbido letto al centro della stanza, la tocco, pizzico qualche corda e la melodia mi fa sprofondare ancora di più nei ricordi di quando la suonavo e cantavo allegramente con la mia compagnia su un muretto a lato della strada nella mia città.

Tutte le risate, tutti i giochi, le ragazze, gli amici, le partite di FIFA, le prime bevute e infine mia madre, mio padre e mio fratello con sua moglie e Theo.

Sono così vicino a loro, ma allo stesso tempo così distante.

Abbandonarmi al sonno e ai sogni mi sembra la cosa migliore da fare, sempre che io non stia già sognando e che questo non sia solo un lunghissimo incubo.

SPAZIO AUTRICE

Buona sera :) Spero che questo capitolo anche se corto vi sia piaciuto. Ho avuto l'ispirazione poco fa e l'ho buttata giù, non so se mai vi potrà interessare questa storia, ma se avete letto fin qui vi prego di commentare :)

Grazie mille, alla prossima!

-Anna-

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