I lacci delle vecchie scarpe da ginnastica erano ormai fradici dopo essere finiti numerose volte nelle buche piene d'acqua del vialetto freddo ed isolato.
Il cielo sembrava volesse piangere da un momento all'altro e le grandi nuvole grigie sulla mia testa non servivano di certo a rassicurarmi; ero sola in una stradina sperduta, faceva freddo e tra l'altro avrebbe piovuto da un momento all'altro. E come se non fosse abbastanza, non avevo neanche un ombrello con me; sarei di sicuro arrivata in chiesa fradicia.
Quando mi ritrovai finalmente a camminare sulla ghiaia del parcheggio all'esterno della chiesa, quasi esultai; ma come se il karma - dovunque fosse - avesse sentito le mie urla di gioia interne, scoppió un improvviso temporale e in meno di 3 secondi, mi ritrovai bagnata dalla testa ai piedi.
Il poco mascara che avevo applicato qualche ora prima era ormai sparito lungo le mie guance, le scarpe di tela bianche completamente bagnate.
Persino la t-shirt che avevo indossato sotto al mio cappotto si era bagnata, lasciando intravedere il reggiseno chiaro di pizzo che indossavo quel giorno.
Hastings, una città dell'East Sussex in Inghilterra, è cosí e quelli come me che ci vivono ormai lo sanno bene; le giornate sono piovose e cupe, ma su ció non ho mai avuto niente in contrario perché in fondo mi rappresenta e adoro la pioggia, forse però un po' di più quando ho un ombrello con me.
Se mi trovavo sola quel giorno a camminare tra le strade sperdute di Hastings, era sicuramente a causa di mia madre; lei mi aveva costretta ad andare alla terapia di gruppo ed io avevo insistito affinchè non mi accompagnasse, anche perché sarebbe stato imbarazzante se si fosse fermata a parlare con Carl di tutti i miei problemi; doveva sapere la mia versione, non quella di una cinquantunenne che vede le cose da un punto di vista completamente diverso.
In caso qualcuno se lo chiedesse, Carl è il terapista; è un uomo con due bellissimi occhi grigi e i capelli di un nero intenso, quasi carbone. È anche un lontano amico di liceo di mia madre e, in parte, motivo per il quale sono qui.
Concede gratuitamente il suo servizio da terapista in una stanza della chiesa di Saint Lucas il giovedí pomeriggio a tutti i ragazzi con problemi legati alla famiglia, alla scuola ecc.. ragazzi come me, che non sanno più da dove ricominciare a mettere a posto la loro vita.
Una volta arrivata dinanzi all'enorme edificio, non potetti fare a meno di notare quanto fosse deprimente il paesaggio davanti a me in quel momento; la struttura dallo stile gotico si estendeva su un enorme pezzo di terreno di fronte al parco principale della città, alti e fitti pini la circondavano dandole un'atmosfera di quelle che vedi solo nelle foto di Tumblr, con tanto di grossi nuvoloni grigi e pioggia.
La grande porta di legno scuro cigoló quando feci per entrare dopo essermi strizzata i capelli, e ad accogliermi fu un' atmosfera tombale.
Fu il tonfo della vecchia porta a spezzare il silenzio che in precedenza mi stava facendo fischiare le orecchie.Asciugai le scarpe fradice sul vecchio tappeto accanto alla porta e poi mi diedi un'occhiata in giro; non c'era nessuno quindi sicuramente la terapia era già iniziata.
Mi incamminai nei corridoi della chiesa e a farmi compagnia c'era solo il rumore delle mie converse a rimbombare contro le pareti scolorite, ma poi, mano a mano che mi avvicinavo a quella dannata porta, i rumori aumentavano. Si sentivano voci ovattate in sottofondo e prima di abbassare la maniglia sperai fosse tutto solo un incubo.Poi peró, realizzai che si trattava della realtà e lo feci, la mia mano abbassó la maniglia e in meno che non si dica le voci si bloccarono nell'aria; tutte le attenzioni a quel punto erano sulla ragazza bagnata da capo a piedi che era appena entrata.
"Beatrix, credevo non saresti più arrivata. Fuori c'è proprio un tempaccio"- Carl fu ovviamente il primo ad accogliermi con un sorriso che ricambiai timidamente ,mentre nel frattempo sentivo addosso gli occhi degli altri, ma non mi soffermai a guardarli uno per uno.
"Prego, siediti pure accanto a Molly"- mi invitó a sedermi accanto ad una ragazza dai capelli rossi con la quale mi scambiai un sorriso dopo aver esclamato un flebile "grazie" a Carl.
Feci come mi aveva intimato di fare e, in quel momento, potetti soffermarmi ad osservare meglio i miei "amici" di terapia.Sembravano tutti miei coetanei, nessuno in quella stanza doveva avere più di 25 anni a parte Carl, e questo mi rassicuró sin da subito, facendomi sentire più a mio agio.
A nessuno sembró importare dei miei vestiti fradici inizialmente, troppo impegnati ad ascoltare l'amico di mia madre che mi presentava.
"Voglio presentarvi Beatrix ragazzi, sarà una nostra compagna durante questo nostro cammino"- esclamó con un entusiasmo che non avevo visto mai emanare a nessuno.
"Potete chiamarmi Trixie"- suggerii abbozzando un sorriso.Poi, il mio sguardo cadde su di lui.
Due occhi verdi magnetici che mi scrutarono da capo a piedi, incorniciati da una riccia e lunga chioma di capelli castani che gli ricadevano di poco sulle spalle larghe. Le sue labbra erano rosse come due ciliegie e non so bene il perché, ma mi ritrovai a pensare che dovevano essere dannatamente morbide e brave a baciare; aveva delle lunghe gambe accavallate e indossava un jeans nero con degli strappi sulle ginocchia che lasciavano intravedere la sua pelle chiara, ma non più della mia. I suoi anfibi neri e la giacca di pelle gli davano l'aria da cattivo ragazzo, e il verde dei suoi occhi fissi sul mio reggiseno evidente mi faceva pensare che magari era davvero così.
E mentre un coro di voci annoiate che diceva "Benvenuta Trixie"- mi arrivó alle orecchie in modo ovattato, giuro che per un attimo mi sentì come se solo noi ci trovassimo in quella dannata stanza.N/A
Hey, questa è la mia prima storia e mi scuso per eventuali errori.
Prima di pubblicare questo capitolo ci ho pensato molto, devo ammetterlo e l'ho letto e riletto parecchie volte prima di farlo.
In ogni caso mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate, e se vi va lasciatemi una stellina !!
❤️
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GROUP THERAPY • hes
Fanfic"Vorrei scoparti qui, proprio su questa scrivania, ma questi sono peccati che non dovrebbero essere commessi in una chiesa" Dove Harry e Beatrix si ritrovano a fare terapia di gruppo insieme a causa del loro passato di cui non vanno esattamente fi...