"Che puzza..." mormoro mentre, ritornando dalla biblioteca con in mano dei libri e la busta con dentro il costume, passo davanti al dormitorio maschile, il posto più ripugnante di tutto il college.
Infatti, a differenza di Elsa e delle altre ragazze, che passano quasi tutto il loro tempo qui, di nascosto, con i loro ragazzi, per me questo edificio rappresenta ancora un campo fertile, un posto che ancora devo esplorare.
"Cosa che non farò mai..." penso ad alta voce coprendomi il naso mentre la puzza di alcool e sudore mi assale, facendomi ricordare il perché del mio odio verso il sesso opposto.
Questo odio, in realtà, non è dovuto a nessun trauma avuto da bambina. Anzi, posso addirittura affermare di essere fiera di mio padre e anche di mio fratello più piccolo, Jaehyun, che, pur avendo solo undici anni, sembra molto più maturo di certi miei coetanei.
E ribadisco, coetanei.
Ecco. Sono loro il problema. I maschi della mia età, con cui, purtroppo, sarò costretta a passare tutta la mia vita universitaria.
Non che le ragazze siano meglio. In fin dei conti, sono tutti delle palle di ormoni che pensano solo al sesso. Però, dovendo scegliere tra i due, devo dire di preferire le ragazze.
Se non altro, almeno hanno un odore più gradevole.
Nel momento in cui comincio a intravedere il dormitorio femminile, e la puzza comincia a sentirsi sempre di meno, sorrido, come un soldato in guerra che esalta dopo aver vinto una battaglia.
"Finalmente si respira..."
Una volta arrivata in camera, poggio i libri sul comodino e, decidendo di non voler perdere altro tempo, apro subito il quaderno e comincio a ripassare. L'esame di fisica è domani ed essendo questa una delle materie che meno mi piacciono, mi devo assolutamente concentrare.
"Sono ancora le 19, se faccio in tempo, dovrei riuscire a finire verso le 22..." dico a me stessa mentre mi preparo per ripetere il primo argomento, ma, proprio in quell'istante, il mio sguardo cade involontariamente sulla busta con dentro il costume.
"Leah, devi ripassare." Ricordo a me stessa mentre distolgo lo sguardo dalla busta. Eppure, quest'ultimo, come uno di quei mambini destardi, ricade nuovamente sull'oggetto di carta, con dentro il bikini di stoffa rossa.
Ma scuoto la testa, non volendolo indossare a nessun costo.
Tuttavia, mentre leggo la prima frase dei miei appunti, ricordo quello che avevo promesso a Elsa, ossia che le avrei mandato una foto per farle vedere come mi sta.
È la mia amica, non posso non mantenere le mie promesse, vero?
Così, pur avendo ancora qualche dubbio, decido di mandare la foto a Elsa e di rimettermi poi a ripassare.
Non c'è niente di male nel prendersi una pausa, vero? Soprattutto se lo si fa per un'amica...
Così, convicendo me stessa, comincio a togliermi i vestiti e, allungando la mano verso la busta, tiro fuori il costume di colore rosso sangue.
Dopo averlo indossato, processo non da sottovalutare dato l'infinito numero di lacci e fiocchi, mi rivolgo finalmente allo specchio.
"Che cosa oscena..." solo a vedermelo addosso, arrossisco dall'imbarazzo, tanto che le mie guance potrebbero essere paragonate al rosso della stoffa da cui è composto.
"Okay, solo una foto per far vedere a Elsa quanto mi stia male, poi andrà direttamente nella spazzatura." Così dicendo prendo il cellulare e, facendo una faccia buffa ma comunque abbastanza riconoscibile, scatto la foto davanti allo specchio.
"Okay...ora la devo solo inviare."
Pronta a inviare il messaggio, intravedo con la coda dell'occhio un bigliettino attaccato sullo schermo del computer e che, stranamente, non avevo ancora visto. Perciò, curiosa di sapere cosa ci sia scritto, mi avvicino al bigliettino e, riconoscendo da lontano la scrittura in corsivo della mia migliore amica, leggo:
Leah, ho cambiato numero perché il mio ex continua ancora a tartassarmi di messaggi. Il mio nuovo numero è +82 5XX XXX XXX. Un bacio ♡
"Ha cambiato numero?" Aggrotto le soppracciglia, non riuscendo a capire perché non me lo abbia potuto dire a voce, "Siamo anche andate a fare shopping oggi. Perché informarmi attraverso un bigliettino?"
Scuoto la testa e rimango senza parole, "A pensare che stavo per mandare la foto al numero sbagliato! E se non avessi visto il post-it?" mormoro, mentre memorizzo il numero sul telefono, nonostante la cosa mi sembri ancora strana.
Tuttavia, pur sentendo che c'è qualcosa che non quadra, decido di inviare il messaggio, senza pensare troppo alle conseguenze, "Quella è la sua scrittura...mi sto facendo troppi problemi, come al solito."
"Okay, fatto!" Premendo invio, mi metto il pigiama e, mantenendo la mia parola, getto il bikini direttamente nella spazzatura, "A mai più."
Tuttavia, nel mentre che mi sto per rimettere a studiare, il rumore di una notifica mi fa sussultare dallo spavento.
Conoscendola, infatti, è molto improbabile che Elsa risponda ai messaggi così presto. Anzi, è improbabile che risponda e basta. Ma allora chi potrebbe essere?
"Oltre ad Elsa, non ho amiche."
Riprendo il cellulare che avevo buttato sul letto e rimango attonita nel vedere la scritta 'hai un nuovo messaggio da Elsa la Stronza' apparire sul display del cellulare.
"Elsa?" mi chiedo mentre apro il messaggio...
... e capisco che il nome con cui l'ho segnata nella rubrica le si addice perfettamente.
Perché quello non era il suo numero.
Altrimenti, perché mai mi sarebbe arrivato questo messaggio?
Wow, che fisico. Non mi ricordo chi sei però. La ragazza dell'altra notte forse? Scusa, ero troppo ubriaco. Colpa mia.
Complimenti per il colore comunque, il rosso è il mio preferito.
E, signori e signore, vi presento l'inizio del mio inferno.
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The Wrong Number // Jeon Jungkook
Fanfiction"Jeon Jungkook, o me lo dai tu quel telefono, o sarò costretta a strappartelo dalle mani!" Gli urlai contro, cercando di raggiungere, malgrado la mia altezza, il telefono che teneva nella mano destra. "Perché dovrei? Non sarà mica per la foto che mi...