Ci sono tante cose che odio nella vita, ed essere obbligata e, addirittura, trascinata con la forza a fare shopping dalla mia migliore amica è decisamente una di quelle.
"Quante volte ti ho detto che io odio l'estate." Protesto, mentre Elsa, la mia coinquilina nonché migliore amica, mi tira per la manica mentre avanza all'interno del primo negozio che si ritrova dinanzi, "Domani ho un esame importante e, calcolando il tempo che abbiamo già speso all'interno di questo centro commerciale, ho paura di non avere il tempo di studiare."
Elsa, ignorando completamente le mie parole, continua nella sua esplorazione, "Questo costume sarebbe perfetto, non credi?" Solo allora mi degna di uno sguardo, per poi dirigere nuovamente la propria attenzione verso la mostruosità di colore rosa che ha davanti.
"Starai scherzando spero..." sbuffo, cercando di mantenere la poca pazienza che mi è rimasta, prima di riprendere a lamentarmi, "Se pensi che io possa andare in giro vestita così, ti stai sbagliando di grosso. Ora andiamo, devo ripassare e non ho temp-"
"Trovato!" Elsa esclama, interrompendo sbadatamente il mio discorso e, guardandomi finalmente negli occhi, mi trascina verso di lei, "L'ho trovato! È perfetto per te!"
Prima che io abbia il tempo di capacitarmi di quello che sta succedendo, mi ritrovo questo disgustoso pezzo di stoffa rossa tra le mani. Inorridita da quanto sia sconcio, glielo restituisco dicendo: "Elsa, per favore! Sono seria!"
"Leah, sei tu quella che la deve smettere di comportarsi come una suora!" Incrociando le braccia di fronte al petto, alza gli occhi al cielo, "Dio santo, stai in un college, non in un convento! E soprattutto, non puoi pretendere che io mi diverta sapendo che la mia migliore amica, che è oltretutto una bellissima ragazza di 19 anni, passa il suo tempo chiusa in stanza a studiare quando fuori ci sono migliaia di ragazzi pronti a saltarle addosso!"
Rimango in silenzio per qualche secondo, cercando di rendermi pienamente conto delle sue parole ma, prorio nel momento in cui spalanco la bocca per parlare, Elsa continua, ribadendo:
"Quindi ora basta, questo costume lo indosserai, che tu voglia o meno. Sei bella e giovane e non è giusto che tu ti rinchiuda dentro te stessa per colpa della tua insicurezza," le faccio segno di non urlare, per paura che la sua voce strillante attragga l'attenzione degli altri ma lei mi ignora anche questa volta, "Ti ricordo che sei l'unica ragazza che è ancora vergin-"
"Elsa!" Sentendo che il discorso sta prendendo la piega sbagliata, reagisco, senza pensarci troppo, "Sai quanto odio quando tocchi questo argomento!" la interrompo, arrossendo dall'imbarazzo, "Io non sono come te! Lo sai che a differenza tua, io..."
"Io non posso andare a letto col primo che mi capita blah blah blah," Elsa alza gli occhi al cielo, imitandomi, "Sembri mia nonna quando fai così! Andiamo, Leah, lo sai anche tu che con quel fisico saresti in grado di stendere tutti, se solo non ti nascondessi dietro a pile di libri e non indossassi i vecchi vestiti di tua madre..." Facendomi l'occhiolino, mi da una pacca sul sedere, prendedomi alla sprovvista.
"Elsa!" Sussulto, perdendo per un secondo l'equilibrio a causa dello shock, "Cristo santo! Ci sono tante persone intorno!" La avviso, fulminandola con lo sguardo, "E i vecchi vestiti che mia madre indossava quando faceva il liceo mi calzano a pennello, comunque."
"Vedi? È questo il problema con te. Ti preoccupi troppo per quello che pensano gli altri, mentre in realtà dovresti pensare più a te stessa. Perciò io ti comprerò questo costume e tu quest'estate farai un figurone."
"Ma-"
"Niente ma, adesso lo compriamo e oggi quando lo provi non ti dimenticare di inviarmi una foto." mi interrompe e, prendendo il costume nella taglia giusta, si rivolge nella direzione opposta.
"Non rientri stasera?" Le domando, pur conoscendo già la risposta.
"No, ho un appuntamento con Jackson. Passo dopo a prendere le mie cose. Ah, e non lasciare la porta aperta, userò le mie chiavi."
"Era ora."
"Simpatica."
Lei si dirige verso la cassa, lasciandomi sola.
"Certe volte mi domando come facciamo ad essere migliori amiche..." Sussurro a me stessa, guardando la figura di Elsa scomparire dietro al manichino con addosso proprio il costume rosso che lei ha scelto per me.
Ma, proprio nel momento in cui me ne sto per andare, seguendola in direzione della cassa, intravedo il mio riflesso nello specchio che si trova a poca distanza da me. Non potendone fare a meno, comincio a osservare la mia figura, prestando particolare attenzione al mio fisico, cercando, tuttavia, di non montarmi troppo la testa. Eppure, ripensando a quello che Elsa mi ha appena detto, non posso non ammettere di non essere poi tanto male.
Continuo a fissarmi e, per un millesimo secondo, arrivo alla conclusione che, con dei vestiti migliori e un po' di trucco, potrei addirittura essere considerata attraente.
Tuttavia, le mie illusioni vengono spezzate dall'intervento della commessa che mi chiede se ho bisogno di aiuto. Rifiutandola garbatamente, aspetto che se ne vada prima di scuotere la testa, ritornando alla realtà e rendendomi conto di quanto io possa essere sciocca.
"Ma chi sto cercando di ingannare? Io sono Leah Park e il mio posto è tra i libri."
Oppure sono io che cerco di ingannare me stessa?
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Ciao a tutti! Da quanto tempo T-T
Come potete vedere, comunque, sono ritornata con una nuova fanfiction dopo ben 2 anni.
Questa volta il protagonista è Jungkook dei BTS! Spero che vi piaccia! Se è così, non vi dimenticate di votare e commentare <3 Grazie mille :)
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The Wrong Number // Jeon Jungkook
Fanfic"Jeon Jungkook, o me lo dai tu quel telefono, o sarò costretta a strappartelo dalle mani!" Gli urlai contro, cercando di raggiungere, malgrado la mia altezza, il telefono che teneva nella mano destra. "Perché dovrei? Non sarà mica per la foto che mi...