Quando si è piccoli i nostri genitori ci fanno sempre qualche regalo e la maggior parte di questi è un pupazzo, un amico di pezza che ci protegge e ci fa compagnia, un vero amico su cui contare, colui che consideravi un compagno di crimini quando prendevi qualcosa senza farti vedere, uno con cui ridere, con cui giocare, con cui passare il tempo...
Tutto ebbe inizio il giorno del mio compleanno, a allora avevo 6 anni, non avevo molti amici perciò i miei genitori decisero di regalarmi un piccolo animaletto di pezza.
Era un grazioso coniglietto, di un colore arancione acceso quasi luccicante, le sue orecchie erano lunghe e gli arrivavano fino al suo pancino bianco e morbido come il resto del suo corpicino, il suo faccino era molto affettuoso, i suoi occhi erano due enormi bottoni neri che sfumavano sul blu scuro, aveva un'espressione molto felice, con le sue piccole lentiggini sul muso, il suo naso triangolare di colore marrone chiaro e la sua espressione innocente, o meglio..... quello che faceva credere.
Gli volevo molto bene, era il mio migliore amico, passavo sempre il tempo a giocare con lui, me lo portavo sempre dietro ovunque andassi, non riuscivo a stare senza di lui.
Da quanto gli volevo bene decisi di dargli un nome. Lo chiamai Ronny, ma sinceramente non so perché gli dessi proprio quel nome, ma gli si addiceva.Passano ogni singolo giorno con lui, me lo portavo ovunque: dai nonni, al parco, all' asilo, ai ristoranti e nei negozi di giocattoli.... insomma, gli volevo tanto bene e non mi sarei mai separato da lui.
La notte lo stringevo forte a me perché il suo corpicino morbido mi faceva addormentare, mi cullava come una ninna nanna, ormai non servivano più le favole che mi raccontavano i miei genitori, mi bastava avere lui al mio fianco.La mattina, appena mi alzavo dal letto, prendevo il mio amichetto e lo portavo a fare colazione con me in cucina prima di andare a scuola (lì non era permesso portare i propri giochi per il semplice motivo che altri bambini potessero rubarli)
Era difficile per me stare lontano da Ronny dato che ci stavo sempre attaccato, ma appena tornavo da scuola mi dirigevo in camera dove potevo riabbracciarlo. Lui mi aspettava sempre seduto su una piccola sedia di plastica vicina ai piedi del letto con il suo solito sorriso stampato in volto, con quei suoi occhi colmi di felicità (anche se erano due normalissimi bottoni molto grandi e lucidi). Vederlo mi rendeva felice. Mi toglieva ogni insicurezza, mi rendeva forte e coraggioso, era come avere una piccola guardia del corpo, dolce e adorabile!Uno dei tanti motivi che mi rendeva geloso se chiunque altro lo toccava e ci giocava...
4 anni dopo...
Ormai era passato un po' da quando mi avevano regalato Ronny, non ostante avessi dieci anni me lo portavo sempre dietro.
Alcuni ragazzi mi prendevano in giro per questa cosa, mi prendevano anche di mira a scuola, mi dicevano che ero un idiota, un moccioso senza spina dorsale, un codardo.....All'inizio non ci diedi tanto peso, pensavo fossero invidiosi del mio amico essendo bambini, speravo che prima o poi avrebbero smesso... ma continuavano.
Mia mamma mi diceva che non dovevo considerarli, dovevo fare ciò che mi sentivo di fare, dovevo essere ciò che mi sentivo di essere
Adoravo quando mia mamma mi dava dei consigli o semplicemente mi rendeva felice, mi faceva stare... tranquillo, senza gente intorno se non mia madre, mio padre e Ronny
Non volevo nessuno oltre a loro e ovviamente oltre a Ronny, l'unico mio vero amico, l'unico che non mi avrebbe mai fatto del male o offeso, almeno...... così credevo...
~angolino autrice~
Salve a tutti! Vorrei informare subito che è la mia prima storia, quindi penso che all'inizio i capitoli non saranno molto lunghi... ma l'importante è farli piacere
Quindi vi auguro una buona lettura!
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Il mio vecchio amico Ronny
Horrorqueste furono le uniche cose che mi uscirono dalla bocca, l'unica cosa che riuscivo a ricordare, l'unica cosa che mi ha portato faccia a faccia con la morte.... l'unica cosa di cui mi fidavo... l'unico mio vero amico.... LUI