In una buia caverna,
sulla gelida pietra,
in una gabbia di stalagmiti
bianchi come il ghiaccio,
distesa sta una creatura.
Piange, piange per l'amore,
piange per la fiducia,
piange per l'amicizia,
piange per tutti i nobili sentimenti,
ora corrotti e tramutati
in odio, disprezzo e superbia.
Guarda le punte di quelle stalagmiti
desiderando che una di esse la trafigga,
che l'ultimo alito di vita
esca dal suo flebile corpo,
che a questo instabile tormento
venga messo fine,
e che il sangue
grondante dal cuore
le scivoli dal braccio e tocchi terra,
riscaldi un po' quella fredda roccia
e sciolga quelle stalagmiti di ghiaccio,
sperando che i sentimenti corrotti
provino un minimo di pietà
e lascino almeno andar libera
la sua anima affranta.
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Parole d'Argento - Raccolta di Poesie - Pietro Arena
PoesíaAlcuni pensieri e odi che scrissi tempo addietro, in periodi vari della mia adolescenza, dalle cupi e tetre lande desolate del mio triste animo, ai solari e luminescenti spazi delle colorate meraviglie che pervadevano (e pervadono tutt'ora) il mio c...