Chicago è una delle metropoli più influenti del mondo. I locali dove si suona musica blues e jazz sono situati in ogni angolo, mentre i grattacieli altissimi fanno venire nostalgia di New York. Ian guida nelle strade del centro, seguendo le istruzioni del navigatore della macchina di Jamie. Siamo in viaggio da due giorni. Questa notte abbiamo sostato in un Motel e all'alba abbiamo ripreso a spostarci.
La stanchezza comincia a farsi sentire, soprattutto per Ian che deve rimanere concentrato sulla segnaletica stradale."Attento, quello è un divieto di transito!" gli indico il cartello posto alla nostra destra.
Lui svolta dall'altra parte e la voce femminile all'interno del navigatore comincia a ricalcolare il percorso.
"Dobbiamo spostarci a sud dell'East Hyde Park, il Daisy Hospital sembra da quelle parti" studio la cartina che tengo sulle ginocchia. Ian ha insistito perchè ne comprassimo una non appena giunti nella contea di Cook.
Il semaforo pedonale lampeggia di verde. Ci fermiamo, facendo passare una grande massa di gente. Ian si passa una mano dietro al collo e approfitta di questa breve sosta per sgranchirsi le braccia, poi riprende il volante tra le dita, più serio e concentrato di prima. Pian piano riusciamo a lasciarci il traffico alle spalle, allontanandoci dal Loop della città.
Quando raggiungiamo la prima periferia, case basse a mattoncini rossi fanno da padrone.
Le strade sono quasi deserte e le aree verdi abbandonate. Percorriamo velocemente le vie evidentemente mangiate dal degrado e proseguiamo in direzione della clinica.
Dopo circa un quarto d'ora ci troviamo a transitare su una lunga strada dritta, costeggiata da abitazioni molto più curate."Siamo arrivati" dice Ian, svoltanto su un grande parcheggio. Di fronte a noi, un'immensa struttura immersa nel verde.
Un cancello alto quasi quanto gli alberi che gli stanno vicino e un silenzio a dir poco inquietante tutto intorno.Ian spenge il motore e scendiamo dall'auto.
I nostri nasi rivolti all'insù e i cuori che pulsano forte dentro al petto. Ci siamo.
Dopo il lungo viaggio siamo giunti a destinazione. Entriamo nel giardino mano nella mano. La primavera sembra aver soltanto sfiorato Chicago, a giudicare dal vento freddo che si intrufola dentro alle nostre giacche di pelle.Un'operatrice ci viene incontro, stringendo tra le mani una cartellina. "Desiderate?".
Mi incanto di fronte alla divisa che indossa; la gonna bombata e le calze bianche. E' carina. Sembra quasi uscita da un libro di altri tempi.
"Dobbiamo far visita alla signora Soleil" dice Ian. La sua voce è incrinata dall'emozione, ma la donna non sembra accorgersene.
"Venite, vi accompagno!".
Seguiamo l'infermiera su una lunga scalinata. Mi guardo intorno e resto affascinata dai quadri raffiguranti nature morte appesi alle pareti. Il corridoio che ci troviamo di fronte sembra infinito; ai lati ci sono un sacco di porte. Devono essere le stanze dei degenti.
"Sono felice che la signora Soleil riceva ospiti, a parte il marito e rare volte la figlia non vede mai nessuno, povera donna..." dice l'infermiera, guidandoci ancora avanti. "La memoria è davvero una gran bella cosa e pensare che lei l'ha persa così presto..." sospira.
Ian mi stringe più forte la mano e io lo incoraggio con lo sguardo.
"Voi chi siete? Nipoti?". La nostra guida si sofferma, la cartellina stretta al petto e gli occhi leggermente alonati rivolti ora a me ora a Ian.
Improvvisiamo un sorriso di circostanza.
"Amici" dico.
"Parenti" dice Ian.La donna ci guarda storto.

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ENDLESS - Anime Bianche || Ian Somerhalder
Fanfiction[COMPLETA] TERZO LIBRO della SERIE ENDLESS. PRIMA DI LEGGERE QUESTO VOLUME LEGGERE ENDLESS- Anime Rosse e ENDLESS- Anime Nere. Endless- Anime Bianche è il terzo libro della saga ambientata nelle spiagge della Florida, al college; tra le sue cheerl...