Basilea

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ANGOLO AUTRICE:

Non fateci l'abitudine ad avere due capitoli in un giorno, il prossimo lo devo ancora sistemare.

Datemi tempo.

Baci,

Rai.


POV HARRY

//Tour Harry Styles, 11 Marzo 2018, Basilea //

Ero nervoso, si lo so dovevo essere abituato a tutto ciò, il palco era la mia vita. Guardavo Sarah e Mitch che si rilassavano a vicenda scambiandosi qualche bacio, sorrisi per la semplicità di quel momento.
Qualcuno mi coprì gli occhi e lo sentii ridacchiare.
-Chi è?- disse cercando di modificare la sua voce acuta. Mi piacevano questi momenti dove lui poteva essermi al mio fianco senza dare conto alla gente.
-Dipende, sei in punta di piedi?- dissi cercando di farlo arrabbiare, ma ricevetti solo un: -Bastardo di un riccio- e mi baciò dolcemente.
Sentivo ancora il suo sapore: la marijuana, il tulipano, il sesso nelle stanze d'albergo, l'aria di Amsterdam, la libertà. Mentre ci baciavamo ci incamminammo verso il mio camerino, cercai il pomello senza staccarmi dalle sue labbra e entrammo. Adoravo avere privacy prima di un concerto, gli morsi il lobo e lo sentii modellarsi tra le mie mani, adattarsi ai miei baci, alle mie carezze e alle mie attenzioni. Lo guardai in silenzio, i suoi occhi incontrarono i miei e mi sembrava quasi di non aver mai lasciato Amsterdam.

-Sei sicuro di quello che farai stasera? Guarda che ti esponi molto Haz- mi disse accarezzandomi il viso e bastavano quelle semplici parole per capire che si preoccupava per me.
-Si Loueh, non devo dire davanti a un'arena che mi piace il pene. È solo una canzone- risposi baciandolo a ogni parola, intrecciai le nostre mani e capii che non era la Terra che girava attorno al sole; ma era il sole che aspettava che Louis Tomlinson sorrideva per scaldare la Terra.

+++

Sul mega schermo viene proiettato il Cubo di Rubik, un gioco di colori, forme, sistemi e rotazioni angolari. Mi rappresentava: il cubo crea nuove combinazione, sbagliate, cercando di portarti a quella giusta con l'aiuto del colore ma è difficile a volte capire ciò che è giusto e ciò che non lo è. Proprio per questo avevo inserito un gioco di lettere, apparivano una "L" e una "T" in poche frazioni di secondi perché Louis Tomlinson è la via di mezzo tra giusto e sbagliato, lui è quella combinazione di colore sbagliata ma a cui non puoi fare a meno.

-Buonasera Basel, io sono Harry Styles e vengo dall'Inghilterra, il mio compito questa sera è quello di farvi divertire- dissi, ormai era tradizione cominciare così i miei concerti, nonostante fossi un cantante di fama mondiale ricordavo sempre le mie radici. Volevo fare un regalo a me stesso, al mio cuore e a ciò che ero.
Ero pronto a sbilanciarmi.
-Stasera canterò delle canzoni che non sono presenti nell'album- dissi al microfono, dopo aver cantato "Only Angel" avevo sganciato la bomba, non potevo più tirarmi indietro, stavo per dare una nuova parte di me.

"Take my medicine
Rest it on your fingertips
Up to your mouth, feeling it out
Feeling it out"

La folla era in delirio, volevo tirarmi indietro ma era troppo tardi, speravo di non arrivare alla determinata frase. Cosa avrebbe pensato il mondo?
Sono un codardo, sono solo un ragazzo di 22 anni e già il mondo ai miei piedi.
Ero e sono un ragazzino follemente innamorato che cercava di esporsi lentamente, senza mai essere rimasto senza riserve e protezioni. Ma ora dovevo, Louis era qui.
Louis mi ascoltava dal backstage dell'arena e potevo quasi sentire gli occhi su di me. Non potevo deluderlo, non volevo.

"The boys and the girls are in
I mess around with him
And I'm okay with it"

Mi venne spontaneo, scandii bene quell' HIM, alzai anche di più la voce appena pronuncia quel pronome, volevo gridarlo al mondo e lo stavo facendo. Finalmente.
Senza giri di parole, senza frasi ambigue, era tutto racchiuso dentro quell'him, sorrisi attaccandomi al microfono per non far notare che ero felice, quasi sollevato, poiché la folla gridò più forte dopo quella parola.
Ero io, ero Harry Styles libero di amare.

Era un susseguirsi di canzoni, fino ad arrivare a "Just Little Bit Of Your Heart", era diversa della altre. Diversa da "Sweet Creature", "Two Ghosts" e "18". Quella canzone rispecchiava un ragazzo innamorato, un ragazzo che sopportava il dolore e l'aveva tenuto dentro di sé. Alcune volte mi ritrovo ancora in quelle parole, perché ancora nulla si è evoluto da quando la scrissi. Ancora oggi devo dividere il mio amore con ragazze di cui lui stesso non ricorderà il nome e/o il viso, come è successo con Danielle Campbell.
Quest'ultima mi era molto piaciuta, durante la morte di Jay ha capito che non era il suo posto e si è fatta da parte, c'ero io: con un rasoio, un cuore spezzato e uno da riparare. Io dovevo chinarmi e raccogliere le lacrime della famiglia Tomlinson. Perché in fondo anche io lo sono.
Mi sbagliavo quando pensavo che dopo di lei Louis avrebbe ceduto, avrebbe scelto me pubblicamente e privatamente.
E io cosa chiedevo? "Solo una parte del suo cuore".
Ma non voglio pensare a questo, perché mentre cantavo le luci alle mie spalle alternavano i colori blu e verde, come i nostri occhi e come quella volta:
"Hazza, mi regali i tuoi occhi verdi?" mi disse Louis mentre mi guardava intrecciare i capelli di Doris, m avvicinai a lui per dargli un bacio sulla guancia e gli risposi: "Perché mai? Poi hai degli occhi blu stupendi, come quelli di tua madre. Li adori perché dici che è l'unica cosa che ti è rimasta di lei" e da sempre loro abbinano i loro occhi a questi colori.

Mi piaceva immaginare la faccia di Louis, ormai era palese che quasi l'intero tour, tappa dopo tappa, fosse incentrato su di me e quando parlo di me includo anche Lou. Il palco era il luogo dove tacitamente potevo urlare di amarmi e lasciarsi amare. Lo facevo quando a ogni tappa prendevo dalle mani di una fan una pride flag e la sventolavo con orgoglio, perché io non mi vergogno.
Sono me stesso, senza etichette, senza confini, senza convenzioni sociali e se una bandiera non basta ho fatto mettere un piccolo secondo stage.
Chiamo Mitch per seguirmi e canto "Sweet Creature", col mio cuore esposto a tutti.
Gli occhi lucidi mentre leggo i cartelloni definendomi la loro dolce creature, eppure non sanno che la persona a cui ho dedicato tutto ciò è nel backstage (*).
L'ho vista cadere, leccarsi le ferite e rialzarsi più forte di prima.
L'ho vista rimanere inerme quando le persone più importanti della sua vita andavano via.
L'ho visto con gli occhi rossi di pianto, l'ho visto dimagrire, cadere in pezzi e fare il forte davanti alla sua famiglia. Nonostante tutti questi problemi veniva da me e una sua frase bastava: "Non andare via anche tu". Quel sussurro era suonato alle mie orecchie come un grido di aiuto, è lui la mia dolce creatura.





(*) Non ho seguito la setlist ufficiale per motivi di trama.



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