C'è sempre un motivo per sorridere

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"Mamma, mamma guarda cos'ho trovato" una bambina corre verso la madre. È piccola e cicciottella , indossa un vestitino rosa a pois e in testa un frontino, anch'esso rosa, che le mantiene i capelli ricci dietro le spalle. La mamma quando la vede ai suoi piedi la prende tra le sue braccia e le fa fare una giravolta. Inevitabilmente la mia testa mi riporta indietro nel tempo, a tanti anni fa, quando anch'io avevo una mamma pronta ad abbracciarmi. Mia madre è scomparsa 6 anni fa a causa di una malattia, ovvero il tumore. Lei era una donna eccezionale, sorrideva e mi diceva   che c'è sempre un motivo per farlo

14 ANNI PRIMA

"Lea non correre potresti farti male" urlò la mia mamma ma io non l'ascoltai, correvo così veloce che gl'alberi di quel parco mi apparivano sfocati ma non me ne fregava più di tanto. Era il mio compleanno ,compivo 6 anni ed ero abbastanza grande per correre veloce senza rischiare di cadere , almeno così pensavo ma invece mi sbagliavo, infatti, distratta inciampai su un rametto " ahi, che male!" gridai tenendomi il ginocchio sbucciato. Quando vidi la mia mamma correre verso di me preoccupata iniziai a piangere pensando che l'avessi delusa e non solo per il bruciore al ginocchio. Quando mi mamma mi raggiunse si abbassò alla mia altezza e mi abbracciò; era uno di quegli abbracci che solo una mamma può dare.

" shhh, Lea non piangere non è niente. Guarirà" mi sussurrò la mia mamma baciandomi il ginocchio sbucciato. "come dice sempre la mamma, Lea? ''Mi chiese mia madre " c'è sempre un motivo per sorridere e  dobbiamo sempre sorridere" la mia voce usci fuori roca per via del pianto. Mia madre mi sorrise e mi aiutò ad alzarmi; mentre mi prese la mano io le chiesi " mamma ma tu perché sorridi? per quale motivo ?" lei si fermò e mi abbracciò ma io non capii fin quando lei non mi rispose " tu sei il motivo per cui sorrido, Lea tu sei la mia stella"

" mamma allora tu sarai il mio motivo e se io sono la tua stella tu sei la mia protostella" le dissi allacciandomi a lei come se fossi un cucciolo di orso e lei la mamma orso. La mia mamma orso.

RITORNO AL PRESENTE

Ritorno alla realtà quando la stessa bambina mi indica " mamma perché quella ragazza piange?" chiede alla mamma con aria triste. Non mi ero manco accorta che stessi piangendo ma d'altronde quando pensavo a mia madre finivo sempre per farlo. La donna cerca di fermare la bimba ma lei riesce lo stesso ad avvicinarsi a me, mi guarda a lungo, ovvero mi esamina, poi alza un braccio piccolo e cicciottello toccandomi il viso portando via tutte quelle lacrime amare " ecco ora sei di nuovo una principessa" afferma con un sorriso, e cazzo,  non potendo evitare di sorridere le sorrido. Nel frattempo la madre della bambina ci raggiunge cercando di scusarsi con me. Dopo averla convinta che non fosse successo niente mi riconcentro sulla bambina. Ha gl'occhi celesti e grandi, incorniciati da folti ciglia. I ricci sono di un biondo rame e la statura bassa la arrotonda. È stupenda..

La mamma della bambina mi risveglia dal mio trance invitandomi a bere un caffè a casa sua e, volendo conoscere meglio la bambina, accetto.

"comunque io sono Isabel" si presenta la giovane donna "e lei è la piccola Susy" continua dando un bacio alla bambina che ora è nelle sue braccia. "io sono Lea, Lea Johns" dico mentre mi alzo dalla panchina

"è un piacere conoscerti e penso piaccia molto a mia figlia. So che è insolito invitare qualcuno in casa propria senza manco conoscerlo ma sono poche le persone che piacciono alla piccola Susy" termina di parlare con aria pensierosa.

"Siè un po' strano ma non preoccuparti. È una tipa solitaria?" domando indicando la bambina e Isabel a quella domanda sorride con aria malinconica "si, ovvero, non riesce a fidarsi molto delle persone. Alcune volte ho la sensazione che abbia paura dell'uomo ed è questo  che temo di più." Si gira a guardarmi "su ora andiamo a prendere questo caffè" dice incominciando a camminare solo dio sa dove......

Il mio pensiero va alla piccola Susy ed a quello che mi ha detto sua madre ma decido di non pensarci più di tanto, lo farò una volta a casa, sicuramente; quindi seguo Isabel.

TO BE CONTINUED....

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