Parte 1

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Una lieve nebbia copriva Parigi, in quel pomeriggio autunnale. La pioggia mattutina aveva permesso alla terra di rilasciare un'odore tanto famigliare quanto intenso. Ma i Parigini conoscevano bene il loro clima, ed esso non riusciva a proibire loro di camminare lungo la Senna o semplicemente andare a comprare qualche baguette nel panificio a due isolati più avanti.
《Josy?》
Una voce proveniente dalla cucina interruppe la visione di Josiane mentre ammirava la Tour Eiffel che si estendeva maestosa davanti a loro , come sempre sovraffolata da turisti.
Abitavano lì da sei mesi, ma per Josiane era come se quell'attico lo conoscesse da una vita. Al quinto piano , silenziosa e schiva, quella casa era perfetta per il suo hobby : osservare. Osservare soltanto. A qualcuno poteva parere noioso ma lei passava il tempo libero scrutando tutto nei minimi dettagli.
Ad un tratto entrò in salotto suo marito. Alto e robusto grazie alla pallavolo, che praticava prima di aver conosciuto sua moglie; con la cresta fatta di capelli neri e occhi verdi, forse risultava fin troppo attraente. Indossava una maglietta nera che gli evidenziava i muscoli e dei jeans strappati. Gli anni passavano ma lui era sempre alla moda, ma in fondo erano giovani tutti e due.
《Guarda cosa ti ha preparato il tuo meraviglioso marito》disse lui felice con il suo sorriso ammaliante e perfetto, poggiandole un vassoio nelle coscie. Dentro vi erano un cappuccino con della panna spray e del cacao in polvere, con dei biscotti al cioccolato e dell' arancia tagliata a fette , insomma , tutto quello che lei adorava. Nell'angolo vi era un piccolo vasetto di vetro con una lavanda dentro. La annusò, e il suo profumo raffinato e dolce le inondò le narici.
Prese un ricciolo nei capelli e cominciò a giocarci con le dita. Un' abitudine che era iniziata da bambina e che era diventata un vizio.
《Sai Jacques , certe volte mi chiedo come, tra tante donne tu abbia scelto me, timida, sempre in disparte e schiva》 chiese lei cominciando la merenda.
《Sai, a volte me lo chiedo anche io, ma poi ti guardo negli occhi 》disse lui fissando i suoi occhi blu come l'oceano《e mi chiedo perché non ti ho conosciuto prima》.
Tutte due risero. Josiane gli parlo di quel che aveva visto, e lui le raccontò di come il libro che stava leggendo stava prendendo una piega tragica. Jacques era un grandissimo lettore, a prima vista sembrava una persona che si preoccupava più del suo aspetto e che non aveva un briciolo di conoscenza. Ma in realtà era una persona molto colta.
Quando lui proponeva di andare in biblioteca e lei accettava, Jacques come solito si sedeva e leggeva cercando di trovare l'essenza nella nuova lettura , lei invece osservava ogni cliente e anche attraverso piccoli dettagli cercava di captare ogni informazione possibile.

《Ha chiamato l'ispettore Zhanvier per caso?》domandò lei addentanto i gustosi biscotti al cioccolato.
《No, ancora no ...ma sai com'è lui , appena pensi che non ti sta chiamando ...tira fuori un caso, magicamente. Ma se andiamo a fare una passeggiata e prendiamo anche due croissants? 》
《Ok dai , mi sto annoiando, non c'è più nessuno in strada da osservare..》
Josiane si mise il suo inseparabile cardigan blu scuro che le arrivava alle ginocchia, e partirono. Le strade erano deserte, strano per un ambiente come Parigi, quasi quasi la città sembrava risentirne del traffico , delle persone che passeggiavano, o dei bambini che giocavano. Arrivarono alla pasticceria "Le Plaisir" , e dopo aver ordinato due croissants con marmellata di fragole si sedettero.
《Guarda Jacques, la bambina nel balcone...È identica a Chloé》 sussurrò lei . Chloé era una graziosa e carina bambina di Bordeaux.L'avevano conosciuta quando furono chiamati per indagare sulla morte dei suoi genitori, che si scoprì essere stata pianificata da un parente del padre,per una questione di eredità. A Josiane era venuto in mente di adottarla, ma sapevano entrambi che non erano pronti per una figlia , e inoltre il loro lavoro non è il massimo quando si ha un figlio. Chloé si affezionò molto a Josiane e Jacques, e loro le promisero che sarebbero andati a trovarla. Li mancava molto il suo sorriso , i capelli biondi oppure i suoi bellissimi occhi verdi.
Mangiarono il delizioso croissant e intanto sembrava che il mal tempo aveva intenzione di finire, le nuvole si stavano dirigendo lontano.
《Zhanvier non ha ancora chiamato, vuol dire che ci aspetterà una giornata di riposo》obbiettò Jacques .
Finita la frase , il telefono squillò.

 Parigi, con affettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora