Parte 2

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《Pronto? Sì ispettore》rispose Jacques.
《Ok , arriviamo subito》 e riattaccò.
《Un nuovo caso! Ma mi sa che è grave, non me ne ha parlato, e aveva una voce cupa...》disse il marito.
Quando Zhanvier non parlava voleva dire che il pericolo era alle porte. I due ,emozionati , salirono sulla loro Peugeot color ambra, senza sapere quello che avrebbero scoperto in commissariato.

Pochi minuti dopo entrarono nella grande sala del commissariato. Incontrarono Zhanvier dallo sguardo triste,che fissava un punto lontano.
Appena lì vide, scosse la testa e disse:
《Oh buongiorno ragazzi》
Zhanvier era un uomo panciuto di mezza età, i pochi capelli rimasti, partivano a ciuffi nel centro della testa , di colore castano scuro.
《Allora spara Zhanvier, hai interrotto il dialogo interiore tra me e il mio croissant》 disse sorridente Jacques.
《Avrete poco da ridere quando vi mostrerò cos'è successo ...》 mugugnò lui sempre più triste.

Ciò che li apparve davanti fu sconcertante e disgustoso.
Un uomo era steso davanti a loro. Pareva sulla cinquantina, con pochi capelli e dall'aria severa, con una cicatrice nel mento, ma soprattutto senza vita. Ma qualcosa colpì l'attenzione di Josiane, dei numeri incisi con il coltello nella pancia a vittima.
"17-19-13-20"
Voleva sforzarsi di pensare e trovare un collegamento tra quelle cifre ma era troppo sconcentrata dalla gravità della situazione, là vicino, c'era gente che piangeva quell'uomo.
Però una cosa l'aveva capita, era stato un killer. Nessun uomo , almeno con  un briciolo di anima pura, toccherebbe un corpo dopo averlo ucciso, o almeno senza essere spinto da un valido motivo.
《Adrien Burçois, 51 anni, residente qua nella Rue Verne, divorziato, con una figlia di 7 anni》 disse Zhanvier.
《Josy io vado a parlare con i famigliari tu stai qua》replicò in fretta Jacques.
Corse via, forse per allontanarsi da quella scena, ma non voleva farlo sapere . Decise di lasciare l'auto alla moglie e incamminarsi fino alla Rue Napoléon,  sotto quel fresco pomeriggio assai triste.
Salì le scale in quel palazzo grigio. Arrivò all'interno 17 e bussò.
Una donna mora le aprì la porta, sembrava sulla quarantina ma molto addolorata in viso.
《Scusi , posso entrare? Devo dirle una cosa..》 non sapeva che atteggiamento avere e che parole usare.
Lei senza fare domande lo accolse.
Era un piccolo appartamento molto chiuso...Anche se il sole scendesse fisicamente a Parigi , non sarebbe stato in grado di illuminare quell'abitazione. Di solito si pensa a Parigi come una città dove tutti erano felice, ma nessuno conosceva i segreti tristi che incombevano in alcuni attichi o case parigine .
《 Oggi è stato ritrovato il corpo senza vita di suo marito, mi di dispiace condoglianze》 la signora cadde, mentalmente.  Fissava un punto lontano nel frigorifero. Non scese una lacrima..
Jacques pensando che la donna a doveva stare da sola le chiese di poter portare fuori la figlia a fare un giro e lei annuì.

 Parigi, con affettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora