Parte 3

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《Ti piace la pizza? 》chiese Jacques  a Poline, gli stava simpatica quella bambina.
《Sì》 disse lei timida.
Poline era una bambina di 7 anni, con i capelli rossi e mossi , molte lentiggini sparse nel viso e due occhi azzurri bellissimi.
Si incamminarono verso la pizzeria più vicina. Jacques voleva approfittare dell'incontro con la bambina per farle della domande sull'omicidio del padre. A Jacques pareva anormale che la bambina non piangesse, era scossa Sì,  però. ...Forse non riusciva a capacitare quello che era successo, era piccola dopo tutto.
《Quindi mamma e papà erano separati?》domandò lui. Non voleva entrare subito nell'argomento, Poline era intelligente non si sarebbe sentita a suo agio, e con quella domanda lui la voleva far parlare , ed è quello che succese.
《Sì, circa da tre mesi. Mamma non ne poteva più》la bambina deglutì con fatica, e continuò《papà la trattava male, ogni sera tornava dal bar e le urlava contro o le tirava le cose》disse la ragazza singhiozzando.
Ora capiva perché la madre non era così addolorata dalla morte dell'ex marito.Jacques sapeva come si era sentita la ragazza , sola, senza via di scampo da un padre aggressivo ,ma soprattutto triste.

Flashback di Jacques

《No! Lasciala stare!! MAMMAAA!!!》urlò Jacques correndo verso il padre infuriato, ma non fece in tempo a finire la frase che un piatto si scaraventò sulla madre facendola cadere, sanguinando.
《Te la farò pagare! Per tutto quello che hai fatto!》disse tra i denti il ragazzo.
《Sì, contaci....》 disse il papà prendendo una birra dal frigorifero e dirigendosi verso il divano.

Fine flashback
Una lacrima rigò la guancia di Jacques, erano tempi bui, che non voleva ricordare. Da quel tempo però è riuscito a tenere testa all'energia negativa e sorridere. In più non voleva che Poline lo vedesse, avrebbe rattristato anche lei, e non era suo obbiettivo.
《...sono triste che sia morto, ma era molto cattivo, mi ha ferita molte volte. Alcuni giorni , quando sgridava la mamma mi rinchiudevo in camera a tenere le orecchie ben chiuse, sperando che tutto quelloo fosse un incubo; ma non lo era mai》continuò lei.
Poline era molto intelligente. Lo si capiva quando parlava, non diceva mai niente di insensato.
《Voi sapete chi è stato?》
《No ma lo scopriremo, a proposito , Poline, sai se papà aveva qualche problema con qualcuno?》
《Non credo, a volte si scontrava con qualche altro ubriaco, ma  niente di serio,   non credo avesse qualche debito,  quindi...》.
《Poline, voglio che tu ci aiuti》le disse Jacques, pareva forse insensato chiederlo alla figlia della vittima, ma si fidava di lei.
《Certo, mi dica pure》
《Dammi del tu, tranquilla; allora voglio che tu prima che arrivino gli agenti possa scoprire tutto quello che puoi riguardante tuo padre,qualunque cosa che é rimasto di tuo padre a casa vostra, mi fido di te.Non farlo capire a tua mamma, e qualunque cosa scoprirai, ricorda sangue freddo, e vieni a riferirmelo》 e le spiegò dove abitavano.
Era addolorato dal fatto che questo fosse accaduto a una bambina come lei. Quando muore una persona vicina ma che ti ha causato tanta sofferenza ci si trova in un bivio, l'essere tristi o l'essere felici; chi non lo ha mai provato direbbe che si é distrutti dalla perdita del caro, ma invece per chi ha subito quel dolore sarebbe come trovare la luce alla fine di un percorso; un percorso troppo lungo, troppo ripido, troppo buio. Sapeva cosa si provava, ma non lo voleva ricordare, ora che le cose andavano per il meglio, che conviveva con la donna che amava, e che suo padre era in un ospedale per riabilitazione.
Accompagnò Poline a casa, vedendo  la madre ancora scossa dalla notizia,che  stava cucinando qualcosa per la figlia. Qualche lacrima le scendeva di tanto in tanto, ma sembrava stare meglio.
Quanto era diverso il pensiero di figlia e madre?
Molto. Per la figlia quel padre era come un nemico. Per la madre, qualcuno che amava, e che gli mancherà comunque,  qualunque cosa avesse fatto; perchè l'amore è strano,  ti fa sopportare anche quando non dovresti, ti fa piangere quando non vorresti. Esattamente questo capitò alla madre di Jacques. Troppo amore oscura la realtà.
Si incamminò verso casa, era quasi il tramonto, il grigio delle nuvole si mischiava con il tipo arancione.
Ad un tratto un messaggio gli arrivò nel cellulare.
Josy❤: Ehi Dove sei? Sono appena tornata dal commissariato , sono a casa, sto preparando la cena.
Jacques : Sto arrivando anche io.
Salì le scale di quel condominio dai colori perlati. Appena al terzo piano , una porta si aprì e ne uscì un uomo, magrebino, molto alto e circa sui 40 anni. Aveva un paio di pantaloni trasandati ,una maglia nera e una cintura con una G al centro, non sapeva cosa significasse ma non gli piaceva. All'improvviso capì, quella cintura...
I pensieri si bloccarono,  la tristezza inghiottì il suo cuore e un ricordo lontano gli ritornò nella mente.
Flashback
Quindi ora inizi anche a uscire con altra gente eh?》urlò il padre.
《 No io non ho fatto niente, non qua c'è il bambino, ti prego》 lo implorò la madre.
《 Meglio se sta qui, così impara come vanno trattate le puttane come te》 tirò fuori la cintura, blu con una G al cento e iniziò a colpire la moglie davanti al bambino. Il bambino aveva quattro anni e chiudeva le orecchie per sparire da quel mondo.
《No! Ti prego ! Basta!!! 》gridò la moglie dal dolore. Ma lui non si fermava , senza pietà, machiando di rosso la schiena della madre.
Fine flasback

 Parigi, con affettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora