-Five-

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Si alzarono contemporaneamente e Sirius disse "prima ci servirebbe saper conoscere i bersagli giusti" mi avvicinai a loro e gli feci segno di seguirmi sotto i portici "qui ci sono 6 palazzi gli scherzi si fanno solo agli ultimi 3 mentre ai primi tre" indicando il mio "no capito?" lo sguardo di Sirius saltellava felicemente da me a James poi disse "Allora iniziamo da questo" dirigendosi verso il mio palazzo "ma io che parlo a fare se non vengo ascoltata?" James mi sorrise  e disse "ma noi ti abbiamo ascoltata infatti adesso facciamo quello che le persone non si aspettano e quello che non vogliono". Detestavo ammetterlo ma aveva ragione ero io quella che aveva lanciato la sfida e loro si stavano attenendo alle regole "Ok ma potete solo agli Ibis, non voglio casini con gli altri per colpa vostra" mi guardarono con una finta faccia seccata mentre io aprivo la porta in caso di possibile fuga. Fu James a suonare "Chi é" disse la voce al citofono "Signor Hanley?" quando sentii quel nome guardai male James aveva suonato a un vecchio sgorbutico del 4 piano non ci potevo credere. Sirius vedendo la mia faccia in quel momento iniziò a ridere e credo che il signor Hanley abbia capito che era uno scherzo perché disse "Adesso vengo li e vi faccio passare la voglia di fare questi scherzi maledetti. Chiamo la polizia!"
Ecco eravamo nei guai. Li presi entrambi per i polsi e li trascinai per le scale che conducevano al garage del condominio, lo attraversammo e salimmo dalla porta d'emergenza che ci portò dal lato opposto di dove eravamo prima. Ci nascondemmo dietro un muro. Io mi sedetti con la schiena appoggiata al muro mentre Sirius e James facevano la guardia per vedere se arrivava qualcuno. Avevano entrambi l'affanno e io me lo ero fatto passare già da quando eravamo usciti dal garage. A quell'idea sorrisi Sirius mi vide e chiese "cosa hai da ridere?" io sorrisi di nuovo e dissi "non sto ridendo sto sorridendo" vennero entrambi a sedersi vicino a me, uno da un lato uno dall'altro "e a causa di cosa sorridi?" chiese James
"Questo mi sembra ovvio dal fatto che voi due avete ancora l'affanno e a me è già passato da un po' e questo grazie ai mie amici babbani" Sirius di tutta risposta disse "A me sta già passando" sorrisi di nuovo ma questa volta per la testardaggine di Sirius.

*  *  * 

Era arrivato il momento degli addii. Si alzarono e Sirius mi porse la mano ma io rifiutai ricordandomi che io ero soltanto una delle tante che gli giravano attorno e io odiavo quelle persone. Li accompagnai al cancello e li salutai. Mi diresti verso casa con la testa china, stavo per aprire il cancello quando due mani si posarono sui miei occhi. Sentivo il suo respiro sul collo, la mia testa era tra la sua spalla e il suo cuore, mentre il mio batteva a mille. Mi girai verso di lui e mi tolse le mani dagli occhi "Dimenticato qualcosa?" chiesi in un sussurro. Con le mani mi accarezzò delicatamente la guancia e avvicinò il suo viso al mio appoggiando le sue labbra sulle mie. Io, come mossa da una forza superiore, mi alzai sulle punte, gli misi le braccia al collo e ricambia il bacio. Mi chiese il permesso con la lingua e glielo diedi schiudendo le labbra. Quando ci staccammo entrambi con il fiato corto lui si avvicinò a mio orecchio e soffiò "Questo è quello che avevo dimentico per farmi ricordare".






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