"Una volta ammazzati, i loro corpi vengono macellati, triturati, ridotti a una pasta omogenea. Questa viene poi assemblata in ciambelle di carne che vengono impilate e fatte seccare attorno a uno spiedo. Così, dalla lavorazione delle carcasse di vitello, si ottiene il rotolo del kebab che arriva qui in Italia."
Il video finisce e io rimango lì, immobile, nell'oscurità del mio monolocale. Testa poggiata sulla mano, espressione neutra, sguardo fisso sullo schermo del mio portatile sgangherato. Youtube, intanto, sta già caricando un nuovo video dal titolo: "10 CIBI della TUA tavola che sono PEGGIORI del VELENO!!!!" Durata 4 minuti e 49.
Per un attimo considero veramente di guardarlo, ma solo per una frazione di secondo, giuro. L'istante dopo, infatti, mi rendo conto della bassezza al quale mi stavo per spingere e in un attimo blocco il caricamento prima che giunga al termine. E mi accorgo anche di tutto il tempo che ho perso finora. E dei due giorni di tempo che mi sono rimasti.
Dio mio, sono veramente messo male. Sono messo male e non sto combinando niente. Ma probabilmente neanche Tommaso è messo molto meglio di me. Son quasi sicuro che proprio adesso si trovi a qualche festa a ingozzarsi di birra.
Chiudo youtube ed entro su facebook per controllare il profilo di Tommaso. Ovviamente trovo foto dove lui è ubriaco marcio e intento a fare cose indefinite. Dubito che il suo livello di coscienza gli permetta di realizzare quale azione stia provando a compiere. Ma, va bene così. D'altra parte, lui può tranquillamente godersi la vita, dato ci è nato qui. E quindi non ha affitti da pagare, pranzi da preparare; non deve manco faticare per procurarsi i soldi. No, certo, per tutto quello c'è sua madre.
Nel frattempo, i soliti contenuti della home di facebook scrollano davanti ai miei occhi appannati. Ecco frasi filosofiche a casaccio, selfie di gente che mangia, foto di gatti, scollature generose e una combinazione lineare dei termini precedenti; e... Cristo santo, è già l'una di notte!
Mentre un brivido risale lungo la colonna vertebrale, la mia testa si muove, lentamente, fino a osservare quel libro in agguato al lato del mio portatile. E penso che lui, se potesse, mi risponderebbe con un'occhiata di puro disprezzo. E questo perché non si tratta di un libro qualunque. No, sto parlando del Libro, con la "l" maiuscola. Anzi, vediamo di non fare i taccagni e mettiamolo direttamente tutto in maiuscolo. Eccolo qui IL LIBRO: il Canuto-Tabacco, il primo volume di "Analisi matematica - Teoria ed esercizi con complementi in rete," copertina flessibile, 522 pagine, quarta edizione. La bibbia, il cui studio diligente e regolare permette allo studente motivato di superare l'esame-sbarramento del primo anno di ingegneria. Chiaramente non il mio caso.
Lascio cadere le braccia ai miei fianchi mentre mi affloscio sulla sedia. Potrei provare a dormire ora e studiare domani, ma probabilmente rimarrei a rigirarmi tra le lenzuola come ho fatto nei giorni precedenti. E questo perché, come tocco il letto si accende quella vocina sadica che mi ricorda che mancano poco più di 48 ore all'esame. E che ho bisogno di prendere almeno un 27 se voglio accedere alla borsa di studio della regione Sardegna. Ovvero, se voglio avere i soldi per poter rimanere a Torino.
Abbasso lo sguardo. Mi fa male la testa. Mi fa male pensare all'esame. Mi fa male pensare a come sia diversa la vita per chi studia in sede e può permettersi qualsiasi voto o persino di ripetere l'esame all'infinito. Mentre chi arriva da più lontano deve adattarsi a mille regole stringenti per poter essere accettato. Debba limitare la sua libertà e la sua personalità per assumere la forma giusta che richiede lo stato, o il mercato del lavoro, o forse semplicemente la società. Proprio come quelle carcasse triturate in una sostanza omogenea per poter assumere la forma desiderata...
Resto per qualche secondo a fissare il pavimento.
Davvero mi sono appena paragonato alla carne del kebab? Sto veramente degenerando. Tra poco inizierò a scrivere "buongiornissimo" su social e a condividere citazioni pseudo-filosofiche alla Fabio Volo: "La vita è come un kebab: è un po' pesante da digerire, ma dopo un po' ci prendi gusto."
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Concorso "Voce alle emozioni" PessimoAugusto
RandomIn quest'opera saranno contenute le tracce del concorso "Voce alle Emozioni" organizzato da SoniTummi. Vediamo di fare un bel lavoro!