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Yoongi decise di fare la tavola ouija il 13 ottobre senza ricordarsi che proprio quel giorno era il compleanno del suo migliore amico ormai morto.

Chiuse le finestre, le porte, accese delle candele e li mise attorno alla tavola. Si mise seduto e mise un dito sulla planchette. Sapeva che stava correndo un rischio, sapeva di dover farlo con un altro, ma lui ormai non aveva amici.

Iniziò a parlare. Nella casa si sentiva solo la sua voce. Girò la planchette per tre volte e chiedendo se ci fosse qualcuno. La planchette si mosse verso il si e Yoongi sussultò dopo aver ricevuto una risposta.
"Come ti chiami?"
La planchette si mosse piano verso alcune lettere che formavano un nome:
"J-I-M-I-N"
Il ragazzo rimase fermo, stava iniziando ad avere paura.
"Cazzo..."
Chiese quanti anni aveva e lo spirito rispose che ne aveva 20.
Ormai Yoongi aveva capito che stava parlando con il suo migliore amico dopo aver ricevuto la risposta di essere morto investito. Stava per piangere quando suonò il campanello. Il ragazzo saltò dalla paura e ritirò il dito dalla planchette, si alzò e andò di corsa verso la porta.

Nel frattempo le candele si spensero. Yoongi ritornò in quella stanza e trovando le candele spente e la planchette a terra capì che il danno era fatto.

Ora c'era qualcuno che lo stava osservando da dietro la porta.

ᴏᴜɪᴊᴀ | ʏᴏᴏɴᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora