• hyungwonho / 2won •

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Tags: bdsm, gay, sex, smut, yaoi.

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Hyungwon non stava capendo più nulla, ricordava a stento il suo nome, figurarsi il motivo per cui aveva bevuto mezza bottiglia di rhum bianco, aveva baciato Hoseok e si era ritrovato con lui sul letto della stanza del maggiore. Non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo, sapeva soltanto di avere le lacrime agli occhi per l'immenso piacere che stava provando ad ogni tocco del biondo sulla sua pelle. Le dita del ragazzo sembravano fredde al tatto, ma forse era solo che Hyungwon era bollente, un po' per l'alcol, un po' per l'eccitazione, un po' per qualche altro motivo a cui non aveva voglia di pensare. Le labbra del maggiore schioccarono sonoramente abbandonando il lembo di pelle sul suo collo che avevano succhiato con avidità fino a quel momento, per poi spostarsi più in basso, sul suo petto, leccandogli un capezzolo ad intervalli regolari in modo che l'aria fredda asciugasse la saliva sulla pelle facendo venire i brividi al minore, mentre con le dita stuzzicava l'altro, fino a farli diventare entrambi turgidi. Hyungwon gettò la testa all'indietro, affondandola tra i morbidi cuscini tenendo bocca dischiusa dalla quale fuoriuscivano ansiti irregolari e pesanti. Il maggiore non aveva fatto ancora nulla di particolare se non toccarlo nei suoi punti più sensibili, ma quello era bastato a mandarlo completamente su di giri e a spingerlo a volere sempre di più. Alzò il bacino strusciandolo bisognosamente contro il cavallo dei pantaloni del maggiore gemendo e afferrando i capelli di Hoseok tra le dita, tirando disperatamente le ciocche per scaricare l'adrenalina che aveva in corpo. Il maggiore allora gli morse il capezzolo che stava precedentemente leccando, ormai indurito, provocando un gemito strozzato di dolore da parte del moro che sembrava essere stato ferito nell'orgoglio. Il biondo gli afferrò i polsi bloccandogli le mani contro il materasso e rivolgendogli uno sguardo ammonitore.
«Sembri una ragazzina in calore» Sussurrò sul suo collo risalendo lentamente verso il suo orecchio e ansimando contro di esso, avvertendo il minore irrigidirsi immediatamente, teso come una corda di violino. Leccò il lobo del suo orecchio mordendolo appena e seguendo il nervo del suo collo riscese con la lingua fino alla clavicola, dove facevano già bella mostra di sé i succhiotti lividi che gli aveva fatto prima. Sentì quindi i polsi del minore cercare di liberarsi dalla sua presa, così sollevò le mani regalandogli quell'attimo di libertà. Si allontanò alzandosi dal letto e abbandonando Hyungwon a chiedersi cosa avesse sbagliato per farlo andare via. Con il respiro ancora ansante cercò di richiamare il maggiore ma la sua voce si ruppe in un sussurro che probabilmente non raggiunse neppure le orecchie del biondo. Si staccò così con la schiena dal materasso e si sedette sentendo male al basso ventre per via della sua palese eccitazione. Si morse il labbro, fissando la porta che il maggiore aveva lasciato socchiusa e decise di soddisfare prima i suoi bisogni primordiali, anche perché la sua mente annebbiata dall'alcol non gli suggeriva nient'altro di meglio - in quel momento gliene sbatteva completamente se Hoseok fosse rimasto offeso da qualcosa -, così si sfilò i pantaloni scalciando per liberarsene completamente. Stava per abbassare anche le mutande quando sentì la porta cigolare e alzò di scatto la testa per incrociare lo sguardo intenso del biondo. Non notò in quel momento cosa avesse tra le mani, troppo impegnato ad avvampare sommerso dall'imbarazzo, nonostante fosse piuttosto incoerente dato che fino a pochi istanti prima non ne aveva avuto minimamente. Hoseok allora appoggiò le cose che aveva recuperato sul letto salendo con le ginocchia sul materasso e mettendosi a cavalcioni proprio sul bacino del minore strofinandosi sull'erezione del minore ben evidente dal sottile tessuto dell'intimo.«Cosa stavi cercando di fare, eh?» Domandò con voce roca e suadente tirandogli i capelli e abbassandosi su di lui, spingendolo sul materasso. Hyungwon gemette per il dolore e gli si mozzò il fiato in gola. Hoseok appariva così dominatore con tutti quei dannati muscoli in bella vista, una statua ellenica scolpita del marmo più perfetto. Dio, se lo voleva sentire in quel momento, avrebbe fatto di tutto pur di averlo dentro di sé ora e subito. «T-ti p-prego h-hyung...» Mormorò sconfitto ansimando. Avrebbe preferito che si fosse fermato lì se non aveva intenzione di scopare perché l'attesa lo stava uccidendo.
«Oh no, non pregarmi adesso.» Hoseok poggiò una mano sul suo petto e scendendo lentamente lungo il suo stomaco piatto e magro, fin sotto l'ombelico, infilando un dito nell'elastico delle mutande del minore. Si alzò quindi dal suo bacino e gli sfilò completamente l'intimo. Hyungwon si passò le mani sul viso chiudendo gli occhi, il suo addome si alzava e si abbassava velocemente per la respirazione affannosa. Li riaprì soltanto quando si sentì afferrare i polsi poco delicatamente e la sua pelle lattea venne a contatto con una ruvida fune che si strinse attorno alle sue mani con un nodo che a guardarlo il moro pensò non fosse più possibile sciogliere. Deglutì capendo le intenzioni del maggiore e gettò lo sguardo quindi sugli oggetti che l'altro aveva precedentemente poggiato sul letto, rendendosi conto di non riuscire a riconoscerli. Fece una smorfia quando l'altro gli fece alzare le braccia, unite adesso dalle corde, fino a legare i polsi ad una stringa di ferro della testiera del letto. Non era mai stato legato in vita sua e in quel momento sentiva soltanto l'impellente bisogno di essere toccato ancora, soprattutto il suo cazzo che chiedeva pietà. Hoseok però sembrava non accorgersene, o far finta di niente, mentre avvolgeva un'altra corda per ciascuna delle caviglie del minore, legandone una al piede destro del letto e l'altra a quello sinistro, in modo da tenergli le gambe aperte con la forza, lasciandogli soltanto qualche centimetro di libertà per permettergli di alzare almeno le ginocchia e il bacino.
«P-perché...» Cercò di chiedere il moro ma l'altro lo interruppe subito coprendogli la bocca con la mano.
«Se fai altre domande ti chiudo anche la bocca.» Lo avvisò mostrandogli una fascia di stoffa che avrebbe potuto tranquillamente ficcargli in bocca, ma che invece lasciò cadere a terra. Il maggiore si tolse anche i pantaloni rimanendo nei suoi consueti boxer neri, che a stento contenevano tutto quel ben di dio che lasciava sempre Hyungwon a bocca aperta.
«Cosa vuoi ora?» Domandò secco il biondo posizionandosi nello spazio vuoto tra le sue gambe e guardandolo dall'alto, come poche volte succedeva. Per Hoseok avere il minore sottomesso in quella condizione era qualcosa di immensamente eccitante, poteva farne ciò che voleva ora perché l'altro si era gettato tra le sue braccia senza riserve in un momento di debolezza. Il moro si morse il labbro inferiore senza parlare, temendo di incorrere in qualche errore imperdonabile: il maggiore lo metteva incredibilmente in soggezione con quegli occhi felini e pieni di lussuria superba. Si sentiva indifeso come mai prima d'ora, eppure stava iniziando a non averne timore, anzi, stava quasi bene, quasi avesse sempre desiderato inconsciamente di essere sotto il controllo possessivo di qualcuno.
«Rispondi.» Ordinò il più grande alzando il tono e dandogli uno schiaffo sulla coscia, che risvegliò dolorosamente il minore dalle sue riflessioni. Eppure non faceva così male quanto credeva.
«S-scopam-mi h-hyung...» Sussurrò lasciandosi sfuggire un gemito e chiudendo gli occhi avvertendo il sangue nel suo corpo ribollire. Alzò leggermente la testa strofinando la guancia contro il braccio teso verso l'alto e continuando ad ansimare, adesso più lentamente.
Al maggiore mancò un battito, sarebbe potuto venire soltanto guardandolo, ma si riprese immediatamente scuotendo la testa e lanciandogli un sorriso malizioso e soddisfatto. Prese un vibratore dagli oggetti che aveva preso prima e lo accese ad una velocità media puntandolo contro l'entrata del minore, il quale non riuscì a contenere un urlo di sorpresa e piacere al contatto. L'oggetto gli provocò un fremito che percorse tutti i suoi nervi facendolo tremare vistosamente. Strinse le mani a pugno mordendosi il labbro mentre il suo respiro aumentava nuovamente. La costanza di quei piccoli e brevi movimenti era una tortura. Rivolse gli occhi al soffitto cercando di non far caso al corpo estraneo che gli causava quell'effetto distruttivo. E quando finalmente sentì l'oggetto essere allontanato e sospirò credendo di potersi rilassare un istante, si ritrovò la vibrazione a massaggiargli la base dei testicoli mentre i polpastrelli del maggiore sfioravano la sua erezione in tutta la sua lunghezza salendo e scendendo lentamente, accarezzandola in un sospiro che non sembrava neppure un tocco vero e proprio, facendolo letteralmente impazzire. I suoi gemiti si propagarono in tutta la stanza alzandosi gradualmente man mano che la tortura proseguiva, mentre i nervi facevano scattare le gambe e le braccia in movimenti spastici per l'estremo piacere, che tuttavia erano severamente bloccati dalle corde. Quel non poter scaricare la tensione nervosa che sentiva lo portò a urlare disperato, tra un morso e l'altro al suo povero labbro inferiore già gonfio e rosso. Si lamentava in gemiti contraendo il diaframma ogni volta che le vibrazioni si spostavano ripercorrendo sempre la stessa zona. Sentiva la sua erezione pulsare violentemente chiedendo di essere liberata, ma Hoseok non sembrava volerne sapere, infatti portò l'oggetto nuovamente sul suo orifizio inserendolo facilmente all'interno e aumentando la velocità al massimo.
Hyungwon lo supplicò invano di smettere, stava per piangere e non era il dolore il motivo. Era sul punto di scoppiare e non riusciva neppure più a far entrare ossigeno nei polmoni per quanto gemeva. Si conficcò le unghie nei palmo delle mani stringendole a pugno, fino a quasi farsi uscire il sangue. Vedendolo al limite allora Hoseok si spostò agilmente gattonando verso il suo busto e mettendo le ginocchia ai lati del suo petto. Estrasse dai boxer il suo membro già bagnato per l'eccitazione e lo circondò con la mano pompandolo per qualche secondo prima di ordinare al minore di aprire la bocca. L'altro obbedì ansimando ritrovandosi subito l'erezione del maggiore fino in fondo alla gola e per quanto era grossa per poco non gli scatenò un conato di vomito. Le sue labbra circondavano perfettamente la base del suo membro e Hoseok gli strinse i capelli tra le mani per muovere la sua testa avanti e indietro, essendo l'altro impossibilitato a muoversi per via delle corde. Hyungwon riusciva a stento a respirare in quel modo, ma per quanto si stava contorcendo il suo diaframma si rese conto di essere vicino all'orgasmo. Fissava, quando poteva, il viso del biondo rivestito da un'espressione di puro piacere, ma non riusciva a concentrare perché si sentiva del tutto asfissiato dal piacere che gli procurava quel coso in mezzo alle gambe, tanto che a un certo punto si riversò senza neppure il bisogno di essere toccato. Quando il maggiore se ne accorse fu soddisfatto di sé, quindi accarezzò una guancia del minore mentre usciva dalle sue labbra, nonostante gli dispiacesse abbandonare quei soffici e delicati boccioli di rosa che poco prima aveva violato senza pensarci due volte. Ma con Hyungwon era così, quel ragazzo gli faceva completamente perdere la razionalità. Tornò in mezzo alle sue gambe estraendo il vibratore dalla sua entrata ormai completamente dilatata e si godette l'espressione rilassata del minore quando con un sospiro pesante riprese a respirare con un ritmo più regolare. Approfittò quindi del fatto che il cazzo fosse ancora bagnato dalla saliva del minore per infilarlo lentamente dentro di lui strappandogli un verso di inaspettato dolore. Il minore imprecò e il biondo sentì le sue pareti stringersi immediatamente e il suo corpo tornare rigido e teso.
«Rilassati, o ti farai soltanto più male.» Gli suggerì il biondo in un sussurro che aveva una nota di preoccupazione che sorprese persino se stesso. Il minore colse al volo quella frase cercando di focalizzare la sua attenzione sul piacere e non sul dolore e quando il biondo cominciò a muoversi dentro di sé i gemiti tornarono ad animare la stanza, insieme agli ansiti del maggiore. Il moro sentì presto il suo membro tornare ad eccitarsi quasi quanto prima, mentre il maggiore colpiva violentemente la sua prostata con spinte nette e precise che gli mozzavano il fiato. Hoseok gemette rocamente percependo di star arrivando al culmine e quando raggiunse l'orgasmo venne dentro di lui con un'ultima spinta che fece tremare vistosamente il minore. Uscì da lui per poi chinarsi a leccare il seme che scorreva lentamente dal suo orifizio, le cui pareti continuavano a contorcersi per l'eccitazione, facendo vibrare la lingua sulla sua entrata. Hyungwon soffocò l'ennesimo urlo mordendosi il labbro a sangue, ricominciando a gemere soltanto quando il maggiore prese in mano la sua erezione pompandola e liberandola per la seconda volta in meno di mezz'ora. Hoseok catturò le labbra del minore in un bacio bagnato perlustrando con la lingua la sua bocca e godendosi la morbidezza di quelle labbra per poi soffermarsi a succhiare il labbro inferiore dal quale usciva ancora un rivoletto di sangue.
«Per favore, ubriacati più spesso.» Biascicò il biondo al suo orecchio tornando a baciarlo, senza che Hyungwon potesse replicare. Non che ne avesse avuto bisogno, in effetti, avrebbe passato volentieri le sue giornate ad ubriacarsi se il prospetto fosse stato sempre lo stesso.


Non ho ricontrollato
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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 05, 2020 ⏰

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