Entriamo da una uscita di emergenza della Palestra "sono 20 anni che questa è sempre aperta" (ride) ... "Perché mi fai questo?" quasi piango. "Perché ti voglio" la risposta. La risposta vera sono le sue mani su di me... la sua lingua nella mia bocca... i miei pantaloni che si slacciano docili sotto il suo tocco molto più esperto che in passato... e la mia eccitazione sopita da tempo che sale... vergognosamente... nonostante la situazione.Se ne accorge. Appena la sua mano si avvicina ai miei slip non può non percepire l'umidità diffusa e prepotente che la situazione ha già scatenato nelle mie parti intime; sorride. Più che un sorriso potrei definirlo un ghigno, di soddisfazione e compiacimento, un ghigno che vale più di mille frasi, un ghigno che dice " nonostante tutto sei eccitata, eh?". Arrossisco, per l'eccitazione e per la vergogna di non riuscire a trattenermi. Mi abbasso docile alla sua pressione e mi inginocchio davanti a lui. So cosa vuole, e so che voglio darglielo. Slaccio la cintura ed abbasso la zip; una erezione prepotente e giovane mi sorprende ad un centimetro dalle labbra. La mia bocca, oramai completamente scollegata dal cervello e dalla mia dignità accoglie il suo glande turgido e pulsante, lo lecca e lo succhia... sento la sua pelle che strofina contro le pareti della mia bocca.. sento il suo desiderio che aumenta sotto le carezze della mia lingua, la sua mano che mi spinge ad osare... a proseguire nella mia discesa , quasi non respiro ma riesco ad averlo tutto dentro di me.Il ragazzo è sempre stato non solo decisamente più dotato di mio marito, ma anche della media ( a quanto so) sia per quanto concerne la lunghezza che per la larghezza.Mi prende e mi gira, con la forza della sua giovane eccitazione, e mi ritrovo carponi sul pavimento degli spogliatoi maschili della mia stessa scuola; sento i miei jeans che scendono fino a mezza coscia e i miei slip che si spostano di lato... sento un leggero rumore di strappo... e mi prende. Con un solo vigoroso colpo affonda dentro di me, facendosi strada nella mia vagina lubrificata e vogliosa. È profondo e forte... mugolo per il piacere... oramai priva di remore. Mi tiene per i fianchi e si muove dentro di me... sempre più forte e sempre più profondo. Lo sento ingrossarsi ulteriormente e già pregusto la sensazione della sua eiaculazione.Sento le sue mani che si spostano dai miei fianchi alle mie natiche... e mentre continua a farmi vibrare con i suoi colpi sempre più furenti sento che le stringe e che le apre; si ferma, e dopo un secondo sento la sua cappella appoggiarsi e spingere contro il mio ano."NO... li no" sussurro; e mi rendo conto che forse la mia voce è arrochita dalla lussuria, perché le mie rimostranze non sortiscono alcun risultato... se non quello di percepire una ulteriore stretta della sua presa sulle mie natiche, ed un aumento della sua spinta contro il mio orifizio. Cerco di fare appello a tuta la mia autorevolezza di insegnante e pronuncio un "ho detto NO! Hai capito?".. decisamente più convinto ed autoritario.Per tutta risposta il mio (oramai non più) dolce ragazzo mi afferra per i capelli con una mano e per la faccia con l'altra." Ma hai capito si o no che tu da oggi in poi fai quello che voglio io? " e ricomincia a spingere " hai capito che non hai più voce in capitolo?" il tono della sua voce è sempre più alto "Hai capito che esisti solo per soddisfare le mie voglie? " "Hai capito o no, che da oggi in poi sei la mia PUTTANA?" e dicendo questo con una spinta decisamente più potente delle precedenti una buona metà del suo pene riesce a farsi strada su per il mio semi vergine sfintere, provocandomi un dolore lancinante.Urlo. Lui continua. Non molla la presa dei capelli, che anzi tira sempre più forte usandoli come criniera della puledra che sta "cavalcando a pelo"; dolore su dolore... cerco inutilmente di divincolarmi mentre il peso ed il significato delle sue ultime parole mi sconvolge i pensieri e la lucidità.Il suo pene si spinge sempre più dentro di me, fracassandomi l'ano e la dignità.. mentre il dolore non fa che aumentare e l'umiliazione per le sue ultime parole mi paralizza. Oramai sono praticamente un pezzo di carne inerte. Mentre sento i suoi testicoli sbattere contro la mia vagina, tutta la potenza delle spinte che imprime col suo bacino insinuano il suo pene sempre più su per le mie viscere, il ragazzo si premura di infilarmi ai lati della bocca 2 dita per ciascuna mano... tirandomi a sé con esse...come se fossi definitivamente una cavalla da monta." Lo senti il cazzo su per il culo, troia?" mugolo di dolore. Non avendo ricevuto una risposta soddisfacente me lo spinge ancora più a fondo ed ancora più forte , e sento la mia bocca dilatarsi a dismisura "Lo senti il cazzo ,troia?" "mmmmmmpf" dev'essere stata la mia risposta, all'incirca. "Dimmelo!!! Dimmelo che lo senti!""Oo Schientoh" provo a rispondere. Mi toglie le dita dalla bocca per mollarmi un sonoro ceffone sulla guancia " rispondi per bene al tuo padrone PUTTANA! Dimmi che senti il cazzo su per il culo!".... Rispondo... dico quello che vuole che io dica... una pratica che, nel tempo, ho imparato bene a suon di ceffoni.Mentre continua a pomparmi quel grosso affare su per l'intestino il bastardo afferra la mia vagina... e comincia a penetrarla con le dita... "Senti come sei zuppa... ma allora stai godendo! Sei proprio una cagna rotta nel culo!!!"Mi vergogno a dirlo ma era vero. Stavo godendo. Il dolore a poco a poco aveva fatto posto al piacere.. un piacere nuovo e diverso.. che neanche le offese e neanche il ceffone avevano sopito... anzi.Il mio calvario di discesa nella perversione e nella degradazione era solo all'inizio.A questo punto esce da me.. mi prende e mi gira... mi guarda con quegli occhi iniettati di voglia ( che ho imparato a conoscere ed a temere) e mi chiede" dove vuoi che sborro?" non so cosa rispondere.. sono sconvolta e disorientata... ma mi toglie subito dall'imbarazzo "vuoi che ti vengo in bocca, vero? Vuoi sentirla in gola , vero?"... non faccio quasi a tempo a ripetere ubbidiente quello che vuole che io dica... che me lo ritrovo dentro...Sdraiata a terra, il suo corpo sopra di me, il suo membro in bocca.. senza potermi muovere e senza potere partecipare; fa tutto lui. Sento il suo sapore mescolato a quello delle mie feci... ho un conato: ma lui non si scompone, anzi, e continua a fare i suoi comodi nella mia bocca. Non reagisco... e non reagisco neanche quando mi esplode in gola... provocandomi nuovi conati... ed obbligandomi a bere tutto il suo seme.Si alza e mi lascia li.. con i pantaloni a mezza coscia, le mutande strappate...tutti i miei orifizi doloranti ed un impasto in bocca lurido di sperma e feci."Da oggi in poi sarà così." Esordisce rivestendosi. "Io chiamo tu rispondi... io ordino, tu obbedisci""Basta con queste mutande da nonna; se sei una puttana ti devi vestire da puttana. Da oggi solo fili interdentali.""A proposito: ovviamente c'è una telecamera anche qui.. e ho ripreso tutto"E lì mi ha lasciato. Piano piano mi alzai in piedi... notai un piccolo rivolo di sangue che mi scorreva lungo la coscia... mi rivestii piangendo ed uscii. Era quasi buio. L'aria era fresca e mi fece riprendere un po' di lucidità...In macchina, faticando a sedermi per il dolore all'ano, piansi per un bel po'.Piansi non solo per quello che era successo... piansi per quello che avrebbe significato in futuro; anche se mai e poi mai mi sarei immaginata a quale livello di depravazione sarebbe potuto arrivare, ed a quale livello di degradazione mi sarei potuta spingere io.
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Mi chiamo Giovanna
RomanceQuesto racconto è frutto di una confidenza di una donna.. che ho raccolto nel corso del tempo... mi ha chiesto di pubblicarla... per esorcizzarla .. in qualche modo... io l'ho sistemata con lei e qui la pubblico. Se riceverò feedback positivi contin...