premessa: questa storia è
stata ispirata all'anime
"say i love you",
sono stata fin da subito
colpita dall'anime ma
nonostante questo, l'evolversi
della mia storia sarà
differente.^Violet^
Non sono mai stata una ragazza molto estroversa e socievole, non ho mai avuto molti amici, in realtà non ne ho proprio avuti, forse qualcuno quando ero piccola ma non penso si possano definire amici.
Ho sempre pensato che non mi servissero amici per il semplice fatto che prima o poi se ne sarebbero andati tutti o che in un modo o nell'altro sarebbero riusciti a trovare un motivo, anche stupido e insignificante, per lasciarmi sola e deridermi. Piuttosto che affezionarmi a qualcuno che non avrebbe mai ricambiato il mio affetto decisi di abbandonarmi alla solitudine ed è così che mi chiusi in me stessa e mi convinsi dell'idea che non mi sarebbero serviti degli amici. I miei genitori non erano quasi mai a casa, spesso tornavano tardi o erano in viaggio e proprio per questo quando ero piccola, venni affidata ad una balia. Inizialmente ci rimasi molto male, piangevo tutti i giorni ma col tempo imparai a farmene un'abitudine. Il mio nome è Violet Johnsos, mio padre è inglese e mia madre coreana. I miei genitori si incontrarono per la prima volta diciassette anni fa a lavoro, quando mio padre dovette venire in corea del sud per uno dei suoi viaggi, fu amore a prima vista e così dopo qualche tempo naqui io.
Il mio fisico è sempre stato piuttosto magro e minuto, i capelli lunghi e neri, gli occhi leggermente a mandorla di un castano chiaro e la pelle quasi color latte.
Passavo le mie tristi e noiose giornate insieme al mio gatto Poppy. Erano spente e probabilmente pure il mio animo innocente e ingenuo. Non era poi così male starsene per i fatti propri ed evitare ogni contatto umano, riuscivo a schivare qualsiasi problema. Mi iscrissi in una scuola di belle arti, una delle più prestigiose del paese. I miei genitori per compensare la loro mancanza cercarono sempre di farmi avere tutto ma il mio desiderio era quello di passare più tempo con loro. Persino a scuola tendevo a starmene da sola e a rinchiudermi in me stessa, non ero una studentessa modello ma me la cavavo, i miei voti erano nella media e potevo dire di non avere mai avuto un voto al di sotto del sette.
Ero consapevole del fatto che mi reputassero strana ma una come me cosa avrebbe potuto fare per cambiare? Sarebbe stato difficile iniziare a farsi degli amici gli ultimi due anni di scuola quando tutti giá si conoscevano, non che la cosa mi rattristasse anzi mi era alquanto indifferente ma credevo, comunque, che sarebbe stato carino se qualcuno mi avesse rivolto la parola.
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Oh my Suga
Fanfictiondue adolescenti così diversi, tutti contro loro, un'amore puro e genuino, Yoongi e Violet.