Capitolo 1 parte 1: "si ricomincia

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Per l'ennesima nottata, dopo il suo servizio presso l'IISUSA (International Investigation and Security of United States of America), William Rome, investigatore di 32 anni, era seduto presso l'ufficio della sua abitazione nella zona centro est di Yorka, (nome alternativo di New York, modificato nel corso del tempo), a sfogliare i medesimi giornali abbastanza vecchi, di quattro anni circa. Il motivo per cui tiene codesti è unico: la presenza del medesimo articolo su questi, e questo riguardava proprio William: anno 2332, all'età di 28 anni, dopo tre anni di tranquilli e movimentati servizi presso l'IISUSA, il giovane William indagò sul poco che si vedeva di una società segreta. Anche l'indagine era segreta. Esatto. Operava in segreto contro quel caso. Voleva agire il più velocemente possibile contro quella per far trionfare la giustizia; era un suo desiderio fin dalla giovinezza stesso e quel desiderio provocò ciò che nessuno vorrebbe subire. Quando entrò nell' IISUSA, dopo i test di adesione, venne classificato primo in potenza, astuzia intelligenza; ma l'uomo mica si aspettava che coloro che fossero i suoi nemici fossero più organizzati di lui. Due di loro erano quasi ad un passo ad uccidere l'investigatore, che aveva ferite gravi sulla parte destra del torace e sulla coscia sinistra. Ma costoro lo risparmiarono proprio per lasciarlo morire in sofferenza. Invece si salvò. Dopo lunghi mesi di cure e di riposo, il giovane William ritornò alla vita precedente, o forse no. Il rimorso di quel fatto si unì a quelli di molte azioni svolte nella sua vita. Non potè far altro che dimenticare momentaneamente la missione a tutti ignota. Esatto. Neanche dopo il fatto accaduto confessò i suoi piani, nè alla famiglia e neanche ai pochi amici, colleghi o a giornalisti. Nonostante fossero passati quattro anni, era ancora determinato a svolgere ciò in solitudine anche perchè, sempre segretamente, conservò ulteriori informazioni scoperte negli ultimi mesi, come per esempio le attività svolte e dove era situato Il "quartier generale (?). Ma voleva di più. E cosa poteva fare per ottenere più informazioni...? L'idea lo rubava. Sapeva bene che certe azioni andavano oltre i limiti. Abbassò il capo con aria deprimente e indecisa verso i giornali. Non voleva ritrovare sè stesso o altre persone ridotte male o addirittura in fin di vita presso quei celebri giornali a causa del "nemico". Quel pensiero lo incoraggiò. Si alzò e pose i giornali all'interno di un cassetto della sua scrivania e, prima di chiudere il cassetto, si bloccò. Guardò la finestra alla sua destra con sguardo assonnato per poi dirigersi verso questa ad aprirla. Si espose a braccia conserte appoggiate a quella. Davanti a lui si estendeva un paesaggio urbano assai scuro a causa della notte profonda ma contrastata dalle luci presenti in centro. All'orizzonte, l'oceano pareva essere un sottilissimo filo azzurro con chiazze argentee riflesse dalla debole luna. Una brezza leggere gli passava tra i suoi lunghi e ondulati capelli color castano chiaro. Quel panorama lo meravigliava nonostante fosse abituato a questo. Momenti come quelli lo rilassavano. Vari minuti dopo si staccò dalla finestra, mantenendo il proprio sguardo sul panorama. "Si ricomincia" disse. Chiuse la finestra e si abbandonò ad un sonno profondo e tranquillo.

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