Ore 15:30, William Rome andò a segnare la sua uscita anticipata, giustificandosi con la classica: "visita medica." Ma aveva ulteriori intenzioni.
A passo svelto, si dirisse presso l'uscita dell'IISUSA, ma venne bloccato. "WILLIAAAAAAM!" L'uomo si fermò e si girò presso l'origine dell'acuta voce. Era uno dei membri della sua squadra, Sally Waterman, una giovane donna inglese di 27 anni dai capelli rosso scuro, con soffici lentiggini sul volto e occhi blu marino. La giovane era abbastanza legata a William e lo considerava come un punto di riferimento, ma lui no. Preferiva evitare legami troppo stretti con i colleghi a causa di vari avvenimenti accaduti nel passato.
La donna si avvicinò. "Anche tu esci in anticipo? Vuoi che ti dò un passaggio?" La situazione si complicò. Il trentaduenne conosceva abbastanza la donna da sapere che a qualsiasi sua richiesta o offerta, era impossibile rifiutarla senza sopportare le sue insistenze. In quei casi, lui sapeva come trattarla per avere la meglio. "Esatto, esco. Dovrei recarmi presso il mio medico molto velocemente. Te invece?" Lei era pronta a rispondere: "Io dovrei recarmi da mia sorella che è in gravidanza di 6 mesi e dovremmo andare presso l'ostretica per controllare i miei futuri nipotini, e dico futuri al plurale perchè saranno due gemellini!"
Parlava e parlava. Non finiva più. Questa è un'altra caratteristica molto conosciuta di Sally: parlare molto di argomenti assai conosciuti. William approfittò di ciò per uscire. "Le invierò un messaggio di scuse..." pensò. Gli dispiaceva abbandonare la collega nel mentre parlava, ma non come amico, ma come persona educata. Si diresse a passo felpato presso la sua auto e partì. Ore 15:55. William Rome giunse presso la zona ovest di Yorka. Si trovava presso un quartiere chiuso ma accoglievole. Le apparenze ingannano. Da qualche parte, in quel luogo, vi era il suo obbiettivo. Attese quatto quatto presso l'ombra di un vicolo per vedere ulteriori apparizioni. Fortuna. Necessitava quella. E vi fù. Da uno dei vicoli bui apparve un uomo. Svoltò la via in modo assai veloce che non fu possibile a William di distinguere gli elementi del viso. Vide solo una massa maschile vestita elegantemente muoversi con aria abbastanza deprimente. All'investigatore non importava dell'ultimo particolare. "Voglio azzeccarlo al primo tentativo" pensò. Lentamente, si alzò e con leggerezza e attenzione, si avvicinò all'uomo. Aveva il cuore pulsante e il respiro corto. Temeva che fosse armato e astuto come coloro che, presumeva, erano i suoi collaboratori. Ormai l'uomo ebbe svoltato presso un altro vicolo. Era il momento. Lo prese per il collo e lo sconosciuto si divincolava e gemeva. Di fretta, effettuò la manovra dello sleeper hold per poi trovarsi tra le braccia un uomo senza conoscenza. Lo lasciò e questo cadde a terra, ancora col viso non mostrato. L'agente no era interessato a ciò. Per evitare ulteriori curiosità, nascose il viso dello sconosciuto all'interno di sacco, nella vecchia maniera, e lo prese in braccio. Era leggero, non si percepiva molta massa. "Una piuma è più pesante di questa persona!" Pensò impressionato William. Non era quello il fatto importante. Importava sapere se colui che ebbe preso fosse quello che cercava. Caricò l'uomo sull'auto e partì.
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That forgotten case ::ita::
ActionUn obbiettivo segreto lasciato in disparte per l'amore di colleghi e famigliari, ma ormai troppo tempo è passato. Per William Rome è tempo di ricominciare con l'investigazione a tutti segreta, ottenendo il supporto di una delle sue prede.