"Lei era così, metteva tutta
se stessa in ogni cosa che faceva,
ogni battito del cuore per lei era importante.
Più il cuore batteva,
più voleva dire che stava vivendo.
Perché lei diceva sempre
che chi vive davvero,
ha il cuore accelerato,
sempre."-adessoscrivo
Non avevo realizzato che avrei frequentato l'OCLU fino a quel momento, fino a quando non mi trovavo davanti la porta di quella che sarebbe stata la mia casa per quattro lunghi anni. Esalo un ultimo grande respiro e poi inserisco la tessera magnetica nella opposita fessura. La stanza è immersa nel buio ed io sono costretta ad accendere l'interruttore per far sì che riesca a vedere qualcosa.
"Ehiiiii." Brontola una voce ancora assonnacchiata.
Una ragazza è completamente sepolta da coperte e cuscini e ancora con gli occhi semichiusi alza il capo, cercando di capirci qualcosa e di razionalizzare il tutto."Scusami, non sapevo che stessi dormendo..io sono Carlotta.. sono.."
"Ehi ferma ferma. Tranquilla, sei la mia nuova compagna di stanza?" Domanda tirandosi su e stropicciandosi gli occhi con le mani.
La ragazza che trovo davanti a me è alquanto particolare ma la prima cosa che penso è che sia veramente bella, ha dei lunghi capelli rossi, ha la carnagione chiarissima, sembra quasi di porcellana, molto contrastante alla mia, al contrario, olivastra. Il viso è stracolmo di lentiggini che le danno un'aria innocente.
Gli occhi, se non erro, ce li ha azzurri o forse grigi, e ora mi sta sta guardando un po' male perché la sto fissando da più o meno un minuto intenso.Quando mi rendo conto che mi ero imbambolata mi ricompongo e mi guardo intorno boccheggiando e cercando di far finta di nulla.
Si alza dal letto mostrando un pigiama con topolino stampato e si avvicina a me."Piacere, Haley."
Le tendo la mano, ancora sovraccaricata dalle borse che stanno lentamente spezzando la mia schiena e gliela stringo. "Carlotta.""Che nome strano. Non sei di queste parti vero?"
Mi sbarazzo delle borse posandole sopra al letto vicino a quello della mia nuova compagna di stanza e scuoto la testa.
"Sono italiana."
Nel frattempo, osservo la stanza. È una normale camera di un normale dormitorio.
Scherzo, ovviamente.
La camera è bellissima. È abbastanza spaziosa, ha un ampia finestra alla mia sinistra, anche se ora è chiusa, posta sopra quello che dovrà essere il mio letto, dall'altra parte della stanza si trova invece il letto di Haley. Ci sono anche due scrivanie, due armadi a due ante ed uno specchio a figura intera."Italiana? Wow.. non avrei mai detto che tu lo fossi. Parli perfettamente l'inglese." Sorride
"In Italia l'inglese viene insegnato durante tutto il percorso scolastico però io ho fatto corsi specialistici per tutti gli anni del liceo. È una lingua che mi ha sempre affascinato molto."
"Ho sempre voluto visitare l'Italia. Com'è? È vero che mangiate sempre?" Domanda ritornando a letto e guardandomi aspettando che le rispondessi.
Scoppio a ridere e nel frattempo svuoto la valigia, "sì, è vero. A noi italiani piace mangiare."
"Anche a noi americani, insomma, io mangio praticamente ogni due ore." Ride
Lo faccio anch'io e dopo aver parlato del più e del meno, aver sistemato tutti i vestiti ricevo una chiamata da mio padre.
Haley è scappata via dalla stanza e io ne approfitto per stendermi sul letto e rispondere a mio padre.
Qui è quasi mezzogiorno, quindi da papà saranno incirca le 21.00."Ehi papà."
"Amore, come va? Com'è andato il volo?"
"Stancante anche se ho dormito per tutto il tempo. Il jet-lag mi ha un po' intontita infatti il mio corpo necessita di dormire, ma non posso, ho tante cose da fare, devo informarmi per i corsi, le lezioni e pure per.."
STAI LEGGENDO
Like Wind
Romance"Tu non mi conosci." "Oh sì, certo che ti conosco. Sei la classica ragazza che farebbe di tutto per far parlare di se, per passare dalla parte della vittima, la classica ragazza che vuole farsi amare dalla gente perché ha paura di restare da sola." ...