Capitolo 2

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Il corpo scheletrico galleggiava sopra un lago avvelenato, mentre strani esseri ormai morti riemergevano da esso. Riconosco dei simboli sulle braccia dello scheletro e notai una frase incisa su un albero messo come sfondo: vivi e ama. Sembra molto banale come frase, ma tutto il disegno è così bello e complesso che penso di riuscire a passarci sopra senza problemi.

<<Non hai intenzione di rispondere?>> Mi domanda Namjoon risvegliandomi dai miei pensieri. Poso in fretta quel foglio, anche perché non sono affari miei, e lo guardo.

<<Cosa?>> Domando timidamente, non mi ero nemmeno accorto che stesse parlando con me finché non alzo lo sguardo sul suo volto fisso nel mio. La sua risata ottura quasi le mie orecchie. Mi alzo in fretta buttando la solita scusa, ovvero che non posso proprio permettermi di fare tardi a lezione e scappo all'interno del mio istituto scolastico. Passò davanti l'atrio per raggiungere la mia classe, sfortunatamente ho fisica adesso, e mi accorgo dei palchetti che hanno montato nell'atrio. Quindi è proprio oggi la giornata dove i ragazzi verrano per vedere come è organizzato il nostro istituto, che palle, essendo uno dei più bravi del mio indirizzo mi era stato chiesto di parlare davanti a tutti ma non so se ce la faccio. Ero convintissimo fosse domani e quindi di avere un altro giorno per restare sveglio tutta la notte e meditare su sta cosa ma, a quanto pare, non è così. Arrivo dentro la mia classe e mi siedo al mio solito banco, ovvero quello in prima fila che non ha mai voluto nessuno. Appena la lezione finisce scappo in bagno per mettermi la felpa della scuola sopra i miei jeans scuri e prende il foglio dove avevo scritto il mio discorso, sento le mie gambe cedere ma sto cercando con tutto me stesso di farmi forza. Il ragazzo strano di oggi, ovvero quello delle capriole, entra nel bagno ancora più noioso di me e va nel terzo a cambiarsi. La cosa strana del terzo bagno era che non aveva mai funzionato, nemmeno una volta, infatti era pieno di scritte, molto probabilmente non lo avrebbero mai rispetto, stava dietro la parete e gli mancava anche la porta perciò era strano per qualcuno andare lì. Esco dal bagno e aspetto che gli insegnanti ci saranno le indicazioni. Saremo in 7 a parlare, i 7 migliori. Saliamo sul palco appena ci presentano; Kim Namjoon alias il ragazzo che avevo conosciuto insieme ad Hoseok, Kim Seokjin, senior in procinto di diplomarsi, Min Yoongi mai sentito nominare, Jung Hoseok troppo vivace per i miei gusti, Park Jimin un ragazzino biondo molto affascinante ma con lo sguardo di pietra ed io Kim Taehyung, uno dei migliori cantanti. Salgo fiero di me stringendo il pezzo di carta tra le dita e provo a ricordarmi tutte le parole di questi 4 mesi di terapia. Un altro nome viene detto dopo il mio, Jeon Jungkook, Alias ragazzo delle capriole. Leggiamo a testa i discorsi che abbiamo preparato ed io, per tutto il tempo, evito di guardare la folla di ragazzini in preda agli ormoni e delle loro madri emozionate. Torno in fila ed è il turno di Jeon Jungkook.

<<Nonostante questo sia il mio primo anno qui le gentilissime dirigenti mi hanno dato l'opportunità di poter illustrare il mio percorso scolastico davanti a tutti voi.>> Sta tremando, la sua voce trema ed anche il foglietto nelle sue mani.<<Quest'anno è stato particolare per me ma i vari corsi che mi hanno formato sono stati in grado di farmi...>> Ecco.<< insomma...>> Respira piango Jeon, non c'è motivo di ese te nervosi.<<La vostra famiglia ha scelto la scuola migliore per voi... e per...>> I suoi occhi non sono fissi sul foglio, girano per tutta la stanza. Si accascia al suolo coprendosi col pezzo di carta e inizia a piangere. Non pensavo fossimo così simili caro Jungkook.

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SPAZIO AUTRICE
Non ho letto nemmeno questo capitolo - se ci sono errori prendetevela con la vecchia me.

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