Liam

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"Cazzo!" Zayn lanciò la matita verso un punto indefinito della camera, perché non riusciva più a disegnare nulla.
Si buttò sul suo vecchio letto, era a Bradford da sua madre e non riusciva più a disegnare.
Perché? Non riusciva a spiegarselo.
"Zayn è tutto il pomeriggio che imprechi" Trisha entrò in camera, si mise vicino a Zayn e gli accarezzò i capelli dolcemente.
"Mamma, ho bisogno di...di" non trovava le parole, non trovava un senso a ciò che sentiva niente.
Gli mancava Lui?
"Lo so, perché non vai a parlargli? Sono due giorni che stai chiuso in camera provando a fare chissà cosa" la donna sorrise comprensiva capendo subito ciò che voleva dire il figlio.
"Ma è in tour!" Zayn si alzò iniziando a camminare per tutta la camera, si toccò il ciuffo che era un disastro così come i capelli bianchi, decolorati e rovinata.
"Non è in tour, è a Londra ad incidere una canzone per il suo nuova album" il ragazzo si fermò improvvisamente davanti allo specchio per poi girarsi verso la madre. Come sapeva tutto questo?
"Che c'è? Me l'ha detto Karen" sorrise, sua madre non cambiava mai.
"Parli ancora con la mamma di Liam?" lei annuì sistemando delle cose in camera.
"Certo, con quella di Harry, di Niall. Parlavo spesso con Jay..." si fermò e la vide con gli occhi tristi.
Johannah era stata una delle perdite più dolorose per tutti.
"Povera donna, la vita è così ingiusta"  Zayn sospirò andando vicino la madre ed accarezzandole una spalla.
Pensò a Louis, al suo migliore amico.
Era stato un vero stronzo, non si meritava il suo perdono.
"Ma comunque" Trisha si asciugò una lacrima prendendo il cellulare di Zayn e porgentoglielo.
"Se parti entro venti minuti trovi il treno per Londra" il ragazzo negò con la testa sdraiandosi nel letto.
"Per Londra?"
"Sì per Londra mio caro, ora mettiti una maglia prendi le chiavi della tua casa a Londra e vai da Liam" Zayn sospirò, poi sbuffò, quindi chiuse gli occhi passandosi le mani su per il viso ed alzandosi.
"Mamma sei un genio" le baciò una guancia mentre lei usciva dalla camera.

Zayn guardò il suo biglietto solo andata per Londra, si sistemò il cappello ed il cappuccio sulla testa e salì sul treno.
Aveva poca roba con sè, tutto dentro uno zaino grigio che aveva preparato in fretta e furia, non gli serviva granchè a Londra perché lì aveva un paio di cose. Si sedette al suo posto e sperò che nessuna ragazzina si sedesse accanto a lui, non voleva essere disturbato e non voleva neanche farsi vedere.
Alla fine vicino a lui si sedette un signore anziano che gli sorrise e rimase silenzioso come lui tutto il tempo. Ed in fine dopo qualche ora di treno arrivò a Londra, scese dal treno e si incamminò verso l'uscita della stazione.
Fermò un taxi e disse velocemente all'autista la via di casa sua.
Era un uomo sulla quarantina e fortunatamente neanche lui lo aveva riconosciuto.
Ed era sempre così, Zayn non si faceva vedere mai.
Se ne stava sempre nascosto nei posti più visibili, se ne stava tra la gente non famosa come lui e nessuno lo vedeva.
Poi stranamente uscivano delle sue foto della sua finta relazione con la sua finta fidanzata, solo con lei i fotografi lo notavano e nessuno diceva nulla.
In realtà era tutto organizzato e Zayn rideva quando legeva tweet di ragazze che credevano realmente a quelle fintissime foto.
Le foto più vere erano quelle scattate inconsapevolmente, foto di sguardi, sorrisi nascosti ed occhi lucidi.
E lui di quelle ne aveva viste così tante.
Voleva bene a Gigi, ormai erano amici e quasi confidenti.
"Grazie mille" disse consegnando il denaro e scendendo dal taxi, entrò in casa sua e si guardò intorno.
Milioni di ricordi mischiati ad odori diversi, momenti belli e brutti.
Posò lo zaino sul divano e prese le chiavi della macchina dal tavolino.
Erano sempre lì, dove le aveva lasciate.
Entrò nel suo garage, non prendeva quella macchina da mesi ormai, gli mancava forse.
E poi sfrecciò per le strade di Londra felice anche perché aveva lasciato la macchina con il pieno, o almeno credeva che lo aveva fatto Liam.
Liam, chissà dov'era adesso.
Chissà se abitava ancora nella casa a due isolati dalla sua.
Chissà se amava ancora la donna che gli aveva dato un figlio.
Chissà se ancora si ricordava di Zayn.
Zayn sbuffò girando per l'isolato per l'ennesima volta e vedendo sempre quella luce accesa, prima o poi si sarebbe spenta si diceva, ma non ci sperava.
Non voleva vederlo, ma voleva vederlo.
Però poi quando si spense si ritrovò a fermarsi di punto in bianco di fronte casa del ragazzo, con il battito del cuore accellerato e a darsi dello stupido del non essersi fermato prima.
Perchè sì Zayn era uno stupido ed un codardo.
Poi una macchina dietro di lui iniziò a suonare e Zayn invece di accellerare e tornarsene a casa rimase lì, spense la macchina e nervoso per averlo disturbato scese dalla macchina.
"Ma che cazzo suoni figlio di puttana" disse nervoso verso la macchina grigia, l'uomo dentro la macchina era impressionato alla vista di quel ragazzo barbuto con cappello e cappuccio quindi scese anche lui.
"Ma ti sembra modo quello di fermarti in mezzo alla strada di fronte casa mia? Chi cazzo sei?" e Zayn rimase di sasso alla vista dell'uomo muscoloso e poco più alto di lui.
"Liam" disse confuso, imbarazzato ed aveva solo voglia di tornarsene a Bradford dalla mamma.
Liam lo guardò dalla testa ai piedi, giacca di pelle, jeans attillati, anfibi, voce d'angelo caduto.
"Zayn?" e poi mille parole non dette, sguardi intensi e poi un altro clackson.
"Forse dovremmo togliere le..macchine" disse Liam che alla vista di quello sguardo si sentì piccolo, anche se il suo cuore diceva altro.
"Oh sì, hai ragione"Zayn sorrise grattandosi la barbetta ed entrando nella sua macchina. La posteggiò di fronte casa di Liam e sperò che il ragazzo facesse lo stesso.
Non poteva fuggire, non dopo che avevano rotto quel muro che li separava.
E quando vide  dallo specchietto Liam scendere dalla sua macchina sorrise.
Liam allora entrò nel lato del passeggero in silenzio e senza guardare Zayn.
"Hai qualcosa da dirmi?" fu poi il suo commento al silenzio di Zayn.
Quasi si sentivano i battiti accellerati dei loro cuori ed il loro sospiro affannato, come se avessero corso chilometri.
"Ti fai vedere dopo tre anni e penso che qualcosa vorresti dirmi, anzi dovresti proprio dirmela" Zayn sorrise voltandosi.
"Ti ho già insultato per avermi suonato mentre ero fermo" disse allora guardandolo ironico e con il suo sorrisino.
"Oh che bel benvenuto Zayn, dovrei prenderlo come un ciao sono tornato dal mondo dei cretini" Liam fu ironico quando Zaun che sorrise guardando ovunque tranne che verso di lui.
"Potevi farti vedere anche tu invece di fare le pubblicità per Hugo Boss mezzo nudo" Liam sbuffò e lo guardò nervoso, era geloso?
"Sì hai ragione meglio farle per Vogue o per Versace, magari usando una modella da quattro soldi con la pelle di plastica" Zayn scoppiò a ridere di scatto ridendo così tanto che gli uscirono le lacrime.
Liam era senza parole alla vista di Zayn in quello stato, non lo vedeva ridere da così tanto tempo e sembrava che fossero tornati in tour nel 2013.
"Sei geloso di Gigi?" Liam sbuffò incrociando le braccia e poggiandosi all'auto.
"Io geloso di quella modella..pff neanche morto" Zayn continuò a ridere e riuscì a calmarsi subito dopo.
"Sei sempre lo stesso" disse guardandolo finalmente in faccia.
"Anche tu, sempre lo stesso stronzo odioso senza cuore. Adesso posso andare a casa mia? Aspetta ma io stavo andando a cena con Niall." Liam prese il cellulare trovandosi tre chiamate perse, richiamò velocemente Niall e poi guardò Zayn intenzionato a scendere.
"Aspetta tu che ci fai qui?" Niall rispose e rimase confuso alla frase di Liam.
"Horan ci sentiamo dopo, annulliamo tutto. Non uccidermi , ma un caso umano è tornato dal mondo dei morti e mi deve delle spiegazioni o nel mondo dei morti glielo rimando io" staccò e poi guardò Zayn male.
"Allora?" Zayn sospirò sentendo caldo e togliendosi il cappuccio nero.
"Liam" lo guardò e sbuffò.
"Come sta tuo figlio?" poi chiese.
"Puoi sempre conoscerlo, però non mi rispondi mai e poi ti fai vivo sotto casa mia come uno stalker o un quattordicenne innamorato." il ragazzo sbuffò e si poggiò al sedile.
"Lo sai sono uno stupido" disse Zayn.
"Coglione" ribatté Liam.
"Sì. Io ho sbagliato tutto, volevo uscire dagli schemi ma era tutto così grande in confronto a me. Fin quando c'eri tu tutto era perfetto, poi è finito tutto e Liam" Zayn guardò Liam con uno sguardo da cucciolo bastonato, Liam era arrabbiato però gli faceva quasi tenerezza quell'omaccione tutto tatuato.
"Entriamo a casa mia?" chiese allora poi stanco di parlare dentro una macchina come due amanti.
"Così finiamo nel tuo letto senza concludere nulla? Liam non deve andare così, dobbiamo risolvere e forse iniziare tutto da capo. Anzi scendi dalla mia macchina e ci vediamo domani."Liam rise.
"Cosa?" chiese confuso ed ironico, ma che problema aveva il suo ex ragazzo?
"Ti vengo a prendere domani alle 9, prendiamo un caffè e poi" Zayn non sapeva cosa dire, era anche lui confuso dalla sua idea folle e apparentemente senza senso.
"E poi passeggiamo come due quattordicenni?" chiese allora Liam.
"No! Ti sembro tipo da passeggiatine?"  Liam rise avvicinandosi alla guancia di Zayn e baciandogliela.
"A domani Zay" e poi scese dalla macchina sorridendo come un cretino.
"Aspetta Liam'' Zayn si avvicinò nel lato del passeggero e guardò Liam.
"Come hai fatto ad avere un figlio dalla tua cotta da ragazzino, davvero è impossibile come cosa" Liam lo guardò sorrise e poi si avvicinò alla macchina.
"Beh ci siamo rivisti e ci siamo innamorati e poi la mia cotta da ragazzino era un'altra persona e non poteva darmi un figlio. " Liam gli fece un occhiolino e poi salì a casa sua lasciando Zayn sorridente e sognante.
Erano proprio due cretini innamorati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 29, 2020 ⏰

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