Prologo

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Un miglio sopra Oz, la Strega si liberava sulla cresta del vento, quasi fosse un granello di tierra sollevato e travolto dai mulinelli d'aria. Lampi bianchi e porpora le si addensavano intorno.
Sotto di lei, la Strada di Mattoni Gialli descriveva un anello, come un cappio allentato.
Malgrado i temporali estivi e i palanchini de ribelli l'avessero distrutta, conduceva ancora, inesorabilmente, allá Città degli Smeraldi.

La Strega vedeva i quattro amici che arrancavano. Sembravano ignari del loro destino, ma non era compito della Strega metterli in guardia....
Utilizzava la scopa quasi fosse una balaustra, scendendo dal cielo come una delle sue scimmie volanti..

Atterrò sul ramo piú alto di un salice nero: alla base, le sue vittime si erano fermate a riposare.
La Strega infilò la scopa sotto il braccio. Muovendosi come un granchio, silenziosa, si calò poco alla volta, fino q trovarsi appena sei metri sopra si loro.
Il vento scompigliava le foglie dell'albero. La Strega osservava, senza apire bocca.
Erano in quattro. Per cominciare un enorme felino -un Leone forse?- e un luccicante boscaiolo. Il Boscaiolo di Stagno stava spidocchiando la criniera del Leone, e il Leone borbottava e si dimenava seccato.
Un vivace Spaventapasseri se ne stava in panciolle, poco lontano, raccogliendo soffioni e spargendone i semi nell'aria.
La bambina era coperta da un tremolante sipario di foglie.

"Certo ad ascoltare loro è la sorella sopravvissuta, quella fuori di zucca", disse il Leone. " Niente male come Strega: psicologicamente disturbata e posseduta dai demoni. Una malata di mente, insomma. Proprio un bel quadretto ."

"È castrata dalla nascita", replicò il Boscaiolo di Stagno. "È nata ermafrodita , o forse maschio a tutti gli efStagno."

"Oh, tu vedi castrazioni ovunque" sbuffò il Leone.

"Riferisco solo ciò che dice la gente, spiegò il Boscaiolo di Stagno.

" Se ne raccontano tante su di lei" osservò allegro il Leone. "carenza di amore materno, abusi sessuali da piccola, dipendenza dai farmaci per la sua malattia cutanea"

"Ha sofferto per amore" disse il Boscaiolo di Stagno "come tutti noi" Si interruppe e premette una mano contro il petto, come fosse addolorato.

"È una donna che ama la compagnia di altre donne" intervenne lo Spaventapasseri mettendosi seduto.

"È l'amante respinta di un uomo sposato"
"È un uomo sposato"

La Strega era talmente sbalordita che per poco non mollò la presa sul ramo. Non la turbavano certo i pettegolezzi, ma dopo tanto tempo trascorso in solitudine, le opinioni estreme di quegli illustri sconosciuti la lasciavano senza parole.

"È una despota. Una pericolosa tiranna" proseguì il Leone deciso.
Il Boscaiolo di Stagno strattonò una ciocca di criniera più forte del necessario. "Pusillanime creatura, ai tuoi occhi sono pericolose anche le mosche. Pare che si batta per l'indipendenza dei cosiddetti Martufi"

"Chiunque sia, certo è in lutto per la morte della sorella" disse la bambina, una voce troppoy piena e sincera per la sua età .
La Strega sentì la pelle accapponarsi.

"Ora non cominciare con la tua solidarietà. A me non fa alcuna pena." sbottò il Boscaiolo si Stagno con un certo cinismo.

"Ma Dorothy ha ragione" disse lo Spaventapasseri. "nessuno è immune a dolore."

La Strega , quanto mai indispettita da quelle congetture paternalistiche, girò attorno al tronco dell'albero per intravedere la bambina. In vento cresceva, lo Spaventapasseri rabbrividiva.
Senza smettere di pulirgli la criniera , il Boscaiolo di Stagno si appoggiò al Leone, che lo strinse con tenerezza.

"Temporale all'orizzonte" annunciò lo Spaventapasseri.

Lontano lontano, i tuoni rombavano. "C'è....una....Strega all'orizzonte" disse il Boscaiolo di Stagno, dando un pizzicotto al Leone. Terrorizzato e piagnucolante, il Leone rotolò addosso allo Spaventapasseri. Il Boscaiolo di Stagno crollò sopra i due.

"Amici, non dovremmo ripararci dal temporale?" disse la bambina.
Il vento sempre più forte scosse la cortina del fogliame, e finalmente la Strega lo avvistò.
Era seduta con le gambe contro il petto, le braccia cingevano le ginocchia. Non era una graziosa creatura, ma una contadinella ben piazzata in grembiulino e vestito a quadretti bianchi e azzurri. Rannicchiato sul suo grembo, un orrend cagnolino uggiolava.

"Il temporale ti rende isterico. È naturale dopo quello che hai passato." disse il Boscaiolo di Stagno "Rilassati"

La Strega affondò le dita nella corteccia dell'albero. Non vedeva ancora il volto della bambina, solo i forti avambracci e la sommità del capo, dove i capelli neri erano raccolti a treccine.
Parlava sul serio o era solo un seme di soffione che ondeggiava controvento? Se avesse potuta vederla in viso lo avrebbe capito.

Nel momento in cui si sporse dal tronco però, la bambina fece una smorfia e s girò dall'altra parte. "Il temporale si avvicina, e alla svelta.." L'emozione nella sua voce cresceva col crescere del vento. La sua espressione era come di chi discute sull'orlo delle lacrime. "Conosco i temporali,so come ti piombano addosso.

" Qui siamo al sicuro " disse il Boscaiolo di Stagno.
"Niente affatto" ribatté la bambina. "Quest'albero è il punto più alto dei dintorni: se i fulmini colpiranno, colpiranno qui" afferrò il suo cagnolino "non abbiamo visto un capanno per la strada? Andiamo, presto! Spaventapasseri, se cade un fulmine tu sarai il primo a bruciare! Coraggio!"
Si alzò in piedi e corse via, goffamente, mentre i suoi compagni la seguivano in preda al panico.
Al cadere delle prime gocce di pioggia la Strega riuscì a vedere non il volto, ma le scarpe della bambina. Le scarpe di sua sorella. Luccicavano persino nella penombra del tardo pomeriggio. luccicano come diamanti gialli, tizzoni di sangue, stelle spinose.
Se le avesse notate subito, la Strega non sarebbe riuscita ad ascoltare Dorothy e i suoi amici. Ma le gambe della bambina erano nascoste sotto la gonna. Ora la Strega si ricordò di cosa voleva . Quelle scarpe erano sue! Non aveva sofferto abbastanza? Non le meritava? Appena possibile, la strega sarebbe scesa in picchiata e avrebbe sfilato le scarpe da quei piedi impertinenti.
Eppure la impensieriva il temporale sa chi fuggivano i quattro compagni., correndo a rotta di collo prr a Strada di Mattoni Gialli.
Molto più di quanto impensierisse la piccola, ormai zuppa di pioggia, o lo Spaventapasseri, che poteva essere colpito da un fulmine. La Strega non poteva affrontare una tempesta così feroce e subdola, perciò non le rimase che cercare rifugio sotto alcune radici del salice nero, dove l'acqua non l'avrebbe danneggiata, e attendere la fine del temporale.
Ma sarebbe tormata allo scoperto. Come sempre. L'insostenibile clima politico di Oz l'aveva schiacciata, prosciugata, emarginata; il vento l'aveva trascinata via come uno sterpo, a prima vista troppo secco per mettere radici.
La maledizione colpiva la terra di Oz, però, non lei. Oz le aveva stravolto la vita certo, ma le aveva pur sempre insegnato a cavarsela.

I quattro amici erano fuggiti? Non importava. La Strega poteva aspettare. Le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo...

Wicked - Cronache dal Regno di Oz in rivoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora