I RICORDI DI CHLOÉ BOURGEOIS ~ Parte II.
{Ragazzi, apro e chiudo qui in alto questa piccola parentesi per dirvi che l'ascolto delle canzoni che ho messo verso la fine del capitolo, o durante la lettura o subito dopo averlo letto, per me rendono molto di più l'immagine e tutta la situazione che vorrei trasmettere per questa storia. Quindi per questo capitolo e per i futuri, vi chiedo di leggere mentre potete ascoltare le canzoni che ho messo, anche se le conoscete già, per immedesimarvi molto meglio. Grazie mille}.
18/09/18 e seguenti.
Mi allontanai senza guardare indietro, Marinette aveva un nuovo amico o un nuovo fidanzato strano? Non mi stupì affatto. Se mi guardò perché fu in dubbio che ci stessi facendo amicizia, si sbagliava di grosso. Ma poco mi importò di quel che stesse pensando, in più dovevo sbrigarmi ad arrivare in albergo, perché la folla che stava arrivando mi avrebbe dato problemi nell'entrare.
Sfruttai tutto l'ossigeno che ebbi nei polmoni, e una volta arrivata all'Hotel, entrai nella stanza di XY.
«Ciao Chloé» disse il cantante senza nemmeno guardarmi, mentre usava il telefono seduto sul divano, con i piedi incrociati sul tavolino di vetro.
«Non dovresti scrivere il discorso per la conferenza?» chiesi confusa, fissandolo e incrociando le braccia al petto.
«Ah è vero, sono qui per la conferenza, quasi dimenticavo. No, il discorso lo scrive la mia manager, io lo leggo dopo, se mi va», sbuffò.
Io lo adoravo come artista, ma come poteva essere una persona così squallida? Si parlava del lavoro che mise in piedi per quel giorno mio papà, con molto interesse e impegno. Non seppi cosa dire, mi avvicinai e gli presi il telefono dalle mani, lanciandolo dalla finestra.
«Sei impazzita?! Che cosa stai facendo?!» mi chiese lui con un'espressione tra il sorpreso e l'inorridito, per poi correre alla finestra per vedere dove fosse finito il suo cellulare. Presi un foglio e una penna da un cassetto in cui tenevamo piccole agende e cose del genere come servizio per i clienti.
«Non m'importa quanto superficiale possa essere, tu scriverai un discorso, adesso. Oppure ti spedirò io stessa fuori da quella finestra», e la indicai, furiosa. Tirai un piccolo sospiro per calmarmi.
XY mi fissò, esterrefatto.
«Verranno i miei compagni e gli amici di mio padre, e non ti lascerò rovinare tutto. È un dibattito tra te e Jagged Stone, che non può discutere da solo. Quindi vedi di parlare, e con fierezza, altrimenti...» e continuai ad agitare l'indice verso la finestra, alzando le sopracciglia, nervosa.
«C-credo di avere af-afferrato il c-concetto, Chloé...», balbettò, «mi metto subito a l-lavoro. Ma prima vuoi un selfie?».
«No, mi è passata la voglia. Non andrò nemmeno da Jagged, voglio stare sola per un po'».Stavo passando per la cucina, quando inciampai in qualcosa, anzi, in qualcuno. Capii che ci fosse un intruso quando vidi chiaramente delle scarpe un secondo prima di pararmi dal pavimento con i palmi delle mani, e mi rialzai, illesa. In quel momento, il mio sguardo cadde su una figura nascosta dietro il bancone: di nuovo quel Luka.
«SICUREZ-» il ragazzo Punk si alzò in piedi alla velocità della luce coprendomi la bocca. Mi divincolai, con le mani che cingevano i suoi polsi, ma era decisamente troppo forte per me.
Mi chiese di zittirmi, implorando.
«Lasciami parlare, e ti spiegherò tutto» e tolse le mani dalle mie labbra.
Qualcuno aprì la porta della cucina, e lui mi spinse fuori da un'altra porta e così finimmo in un'altra area dell'albergo, deserta. Nel momento in cui fece quest'azione lampo, mi appoggiò di schiena delicatamente contro il muro, ero contornata dalle sue braccia e lui era rivolto verso di me. Fu un secondo, nel cercare di nasconderci. Anzi, lui solo cercò di nascondersi, perché quella era casa mia, alla fine. Iniziò ad ansimare per l'adrenalina, e anche se avrei tanto voluto schiaffeggiarlo, lo fissai e basta. Lui guardò per terra, probabilmente aspettando che il battito cardiaco gli rallentasse.
Non ho idea dell'espressione che assunse il mio viso, ma non riuscii a smettere di guardargli i lineamenti della faccia, piuttosto particolari. Lui alzò lentamente gli occhi, posandoli su di me, nervoso.
«So che non dovrei essere qui, ma posso spiegare, ti prego non cacciarmi via» e a quelle sue parole, mi venne un flashback di quando da piccola dissi la stessa identica frase a mia madre, mentre stava lavorando e voleva essere lasciata in pace. Sentimmo dei passi avvicinarsi, e Luka si guardò intorno nervoso senza sapere cosa fare, stava per fuggire da qualche parte, ma gli afferrai il polso.
Il mio maggiordomo Qualsiasi-Sia-Il-Suo-Nome sbucò fuori dal corridoio, avvicinandosi a noi, dopo averci visti.
«Signorina Bourgeois, sa che nessun amico ha accesso all'albergo fino alla conferenza, nemmeno Sabrina è potuta entrare prima. È tutto sotto sorveglianza. Il ragazzo deve uscire immediatamente», la sua voce fu severa ma gentile.
«Non posso farlo uscire, Giànqualcosa. Vedi, lui è...» Luka mi fissò nervoso, e io gli afferrai la mano, intrecciando le dita con le mie, «è il mio ragazzo, non è un semplice amico, quindi è come se fosse di casa».
L'uomo mi fissò stupito, senza sapere cosa dire.
«Chiedo perdono, non sapevo si fosse fidanzata...», rispose titubante, per poi allontanarsi quasi facendo finta di non aver visto niente, chiaramente imbarazzato.
Mollai la mano a Luka, guardando a terra. Perché gli stavo facendo un tale favore? Io che ci avrei guadagnato? Aveva senso aiutare qualcuno senza ricevere niente in cambio?
«Grazie Chloé» mi sorrise.
«Prima di ringraziarmi spiegami il motivo di tutto questo, o ti spedirò io stessa fuori da questo Hotel» sbuffai.
«Sono un grandissimo fan di Jagged, anche io scrivo musica e... volevo parlarci, ho bisogno di confrontarmi con lui», sospirò, «non è affatto un motivo sufficiente, lo so. Immagino mi sbatterai fuori da qui».
Io volevo rimanere da sola, invece mi ritrovai con quel ragazzo, ed ancora più scossa di prima a causa di quel flashback.
«Ti porterò nella sua stanza sempre dicendo che sei il mio ragazzo e prometto di lasciarvi soli, anche perché voglio starmene per conto mio, al momento», alzai gli occhi al cielo.
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MIRACULOUS LADYBUG {ChloéxLuka} ~ J'ai aussi un coeur [ITA]
FanficChloé Bourgeois non ha mai pensato ad un ragazzo che fosse alla sua altezza all'infuori di Adrien Agreste, suo amico di infanzia al quale è molto affezionata. Tutto cambia nel momento in cui incontra per caso il fratello della sua compagna di classe...