capitolo 3

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non trovavo il senso a quello che Jacob aveva detto, lui era il primo a rompermi il cazzo e oggi si comporta così, lo odio quel ragazzo, pensa che io non me la sappia cavare tranquillamente, ma si sbaglia di grosso. Per non parlare di quella gallina con la voce stridula di Katy, era ovviamente una cheerleader e io ODIO le cheerleader, soprattutto lei. 

4.30 PM 

arrivai a casa stanchissima, lanciai lo zaino da qualche parte in soggiorno, me ne andai di sopra, chiusi gli occhi e mi addormentai immediatamente. Mi svegliai con il rumore di qualcosa che sbatteva sulla finestra, mi alzai di scatto e vidi Noah, gli sorrisi e lo feci entrare. 

"ti fa proprio schifo usare la porta a te" dissi stirandomi per poi sedermi sul letto, lui mi guardò, mi sorrise e si sedette sulla sedia. Ad un tratto mi tornarono in mente i pensieri della sera precedente e mi incupì. Mi sentivo strana, tanto strana.

" ehi Hellie che succede?" disse, si alzò e mi prese il viso tra le mani

"non lo so.." dissi riabbassando la testa

" è solo che, mi sento strana, so che qualcosa sta per cambiare ma non so cosa, e vorrei tanto saperlo, sai quanto odio non avere il controllo" dissi cercando di rivolgergli un mezzo sorriso. 

Lui mi prese, mi attirò a se e mi abbracciò

"qualunque cosa succeda, sappi che io ti appoggerò sempre e comunque." disse guardandomi e lasciandomi un dolce bacio sulla fronte, cosa che mi fece sorridere. Guardai l'orologio e vidi che erano le 8 p.m, benissimo avevo dormito 3 ore e stanotte non avrei sicuramente richiuso occhio. 

"ho fame andiamo a mangiare qualcosa fuori?" dissi guardandolo quasi per supplicarlo. 

"si ma dove?" disse alzandosi 

entrambi ci guardammo intorno, poi nello stesso momento dicemmo "mcdonald's?"


Mangiammo come degli sfondati quella sera, penso di aver aperto un mutuo dentro il Mcdonald's, ci incamminammo verso casa quando sentimmo delle urla, ci avvicinammo alla direzione delle urla e vede una folla di persone che guardavano due ragazzi picchiarsi, pesantemente anche. Mi feci spazio tra la folla e arrivai davanti ai due ragazzi, uno di loro due lo riconobbi subito, era Jacob. Noah appena li vide si mise in mezzo per separarli, ma si beccò un pugno in pieno viso dall'altro ragazzo, facendolo cadere a terra. Corsi subito verso di lui, e come Jacob lo vide a terra diventò rosso in viso dall'incazzatura, prese il ragazzo e lo sbattè contro il muro, con una tale forza da spaccargli la testa, stava per tirargli un pugno, ma io corsi verso di lui cercando di fermarlo. Lui mi vide con la coda dell'occhio e mi disse stringendo i denti:

" hellen.va.via" 

io lo continuai a guardare e con le lacrime agli occhi gli sussurrai un "ti prego.." lui mi sentì, mollò la presa e il ragazzo se ne andò. Tirai un sospiro di sollievo, dopotutto lo odiavo per come si comportava, ma non volevo che si facesse del male. 

"Aiutiamo Noah ora piuttosto" disse sorpassandomi, lo segui e alzammo Noah, o almeno lui lo alzò dato che io non avevo forze.

Andai a casa con loro, e mentre Jacob portava in camera Noah io mi sedetti comodamente sul divano, Jacob scese le scale, si fermò un attimo e mi disse

"no ma fa come se fossi a casa tua" ridendo

"ehi ma io sono a casa mia" dissi girandomi verso di lui sorridendo lievemente. Mi fermai a guardarlo meglio, non era per niente brutto, anzi, se non avesse il carattere che ha ci penserei anche su. Guardandolo meglio notai un taglio sulla guancia, mi alzai preoccupata e mi avvicinai a lui.

"vieni, te la medico" gli dissi portandolo in bagno, questa casa la conoscevo meglio delle mie tasche, ero sempre qua, quindi di conseguenza sapevo dove tenevano le cose. Mi avvicinai a lui ed iniziai a medicarlo, era veramente bello, non ci avevo mai fatto caso, lui alzò lo sguardo e mi fissò per un paio di secondi, fino a quando io non decisi di mettere le cose a posto e andarmene. 


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