Tutta la città é in fermento, le strade sono piene di gente che cammina senza meta, entrano ed escono da negozi con buste in mano. I ristoranti sono pieni di prenotazioni, e tutte le case sono decorate con la bandiera.
Bella sorride a quella vista, é così bello poter respirare aria di casa in questo modo. Si volta verso Joel con un sorriso che illumina tutto il suo viso e lui non può far altro che ricambiare, intenerito anche dall'espressione di pura sorpresa del suo fidanzato che sembra non abbia mai visto niente del genere in vita sua.
-Festeggiata alla grande.-commenta Erick
-Per noi ogni festa é sacra e ci teniamo a rispettarle.-risponde Joel
-Vienes.-li richiama Bella e li guida verso un piccolo chiosco che serve dell'ottimo cibo caldo. Aspettano il loro turno e quando arriva Bella ordina per tutte e tre dei tacos al pollo con la salsa a parte e nachos al formaggio.
Non si siedono per mangiare, camminano per le strade affollate e magiano. Erick si sporca e Joel lo pulisce gentilmente.
-Eres troppo romanticos.-fa finta di vomitare Bella
-Parli tu che hai sposato Zabdiel De Jesùs.-la prende in giro Erick
-Attento a come parli di mi esposo.-lo minaccia Bella
-Parlando di tuo marito...-prende parola Joel e Bella crede di sapere dove vuole andare-Lo hai chiamato?
-No.
-Dovresti farlo.
-E perché?
-Vediamo...Sei partita senza dirgli niente. Hai coinvolto i suoi amici in un viaggio improvvisato da te...e cosa altro?-chiede retoricamente a Erick-Oh già, ci hai fatto passare per una strada uttilizzata da trafficanti con cui hai parlaato amichevolmente e potevano farti qualcosa. E non ci dimentichiamo che stavi per uccidere Erick solo perché voleva dormire.
-Por què sei così tonto?-chiede lei scuotendo la testa convinta che sia esagerato da parte di Joel
Alza le spalle e riprende a camminare tranquilla. Joel si volta verso Erick come per chiedere aiuto.
-Che cosa ha che non va?
-Molte cosa, nene. Lascia perdere.
Si ritrovano per una via con meno confusione. Si tratta di un quartiere abbastanza pulito, ci sono solo alcuni graffitti molto carini sui muri fatti da alcuni artisti di strada, che in posto un pò rigidi e regole di convivenza severi chiamerebbero più "atti di vandalismo".
-Me encanta questo muro.-dice Erick fermandosi di colpo e facendo fare lo stesso a Bella e Joel.-In realtà é tutto bellissimo, ma questa parte mi piace di più.
-Ti faccio una foto davanti al muro che ne pensi?-dice Bella preparando subito la fotocamera.
Erick si mette subito in posa, cercando di essere il più sensuale possibile.
Bella scatta velocemente la foto e poi ordina a Joel di prendere posto per farne una anche a lui. Joel non se lo fa ripetere e si mette in posa ma in un altro muro.
Finito di mangiare buttano i contenitori nella spazzattura per poi proseguire dritti verso la collina. Erick la segue un pò a fatica perché la salita é ripida e lui ha appena mangiato e quindi ha tutto sullo stomaco che si contorce. Joel é tranquillo, anche lui conosce la strada e non vede l'ora di raggiungere la cima. Vedendo Erick in difficoltà decide di prenderlo sulla schiena, Bella sorride a quel gesto.
In dieci minuti raggiungono la cima e Erick, che non ha mai visto la città, rimane incantato da tutta quella bellezza. Da lì si vede tutta la città, tutta la popolazione in miniatura che si muove insieme e quasi in sincronia. Senza scontrarsi o fare incidenti. E il sole in alto che sembra assistere ad un bellissimo spettacolo.
-Feliz Cinco de Mayo.
Alle 19 in punto, dopo che Joel ha fatto un breve pisolino perché sarà il primo a guidare, pagano la loro permanenza nel motel e poi si mettono in viaggio. Joel non lo dice ad alta voce, ma vorrebbe spegnere la macchina e rimanere lì. Erick sorride, guardando la città illuminata dai lampioni e la gente che ancora festeggia facendo delle grandi grigliate per strada. Quella vista gli fa sentire nostalgia di casa sua...la sua bellissima Cuba.
Bella e Joel si alternano ogni mezz'ora alla guida, ma verso l'alba nessuno dei due riesce più a chiudere occhio, forse ancora provati dal rivedere casa.
-Que piensa?-chiede Bella a Joel
-No lo se. Ho la mente...che viaggia a mille come il mio cuore.-sussurra stando attento a non svegliare Erick.
-Pensare fa male, lo sai?
-Davvero? Bè, tu sei una prova vivente. Solo Dio sa quanto hai pensato per poi finire così.
-Spiritoso.-gli molla un pugno sulla spalla
Joel ridacchia ma torna subito serio.
-Non vorrei andarmene.-dice
-Perché te ne sei andato prima?
-La mia famiglia non c'è la faceva più. Mio padre aveva bisogno di un lavoro a tempo indeterminato e in America lo ha trovato.-risponde Joel con un tono un pò triste.-E tu?
Bella non si aspetta una domanda simile. Nessuno glielo ha mai chiesto. In realtà Zabdiel le fece la stessa domanda in passato e gli rispose sinceramente, perché sentiva che a lui poteva dire di tutto. Non é che non si fidi di Joel, ma questa é una parte della sua vita a cui non vuole più pesare.
-E' molto lunga e complicata.-risponde dopo qualche secondo di silenzio.-Credo di non saperlo nemmeno io il perché.
-Facciamo una cosa.-dice Joel cinque minuti dopo.-Noi tre, e Zabdiel se ne ha voglia, torneremo in Messico a festeggiare ogni gioia, sopratutto il giorno dell'Indipendenza. Che ne dici?
-Dico che per me va assolutamente bene.
Una volta superata il confine, Joel fa una piccola deviazione per vedere il famoso muro. Bella lo guarda con disgusto. Apre di colpo la portiera, scende e a passo di marcia si avvicina al muro. Joel sgrana gli occhi quando la vede sputare sul muro, ma poco dopo sorride. Scende anche lui, si avvicina al muro, alza gli occhi al cielo dicendo:
-Te amo mi tierra santa.- e poi sputa contro il muro di Trump.
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Qué pasa en México
FanfictionQuesto libro sarà composta da cinque capito e narra dell'avventura di Bella, Joel e Erick che non ho voluto mettere nella storia principale "Latin House" Coppia presente Joerick