Stavo ascoltando la musica, come mio solito insomma, disegnando qui e là. Mi venne poi un gran mal di testa e diedi la colpa al caldo. Guardai la finestra oscurata dagli scuretti. E si che mi sembrava di sentire un po' d'aria. Guardai l'orologio. Le quattro. Mah. Era strano. Il mal di testa peggiorava e mentre mi stendevo sul tappetto, sentì nettamente il momento in cui svenni. Dopo un paio di minuti, o almeno penso, mi risvegliai. Ma c'era molto più fresco. Il pavimento però non era morbido, anzi, nettamente duro e pure irregolare. Aprì meglio gl'occhi. Ero fuori?!
"NO CAZZO NON DI NUOVO!" dissi alzandomi di corsa.
Stava succedendo di nuovo! Cavolo! Eppure ... ... qualcosa non mi tornava per nulla. La parte di città, New York, dove ero capitata era decisamente diversa. Più ... orientale? Fantastico.
"... Chinatown ... "
Volevo sprofondare. Sapevo però che prima sarei uscita da lì, meglio sarei stata. Il territorio dei dragoni era un pessimo luogo dove stare. Le case erano tutte chiuse e il posto sembrava davvero isolato. Iniziai a camminare per quelle vie.
"uscita ... uscita ... un bel cartello con su uscita mi servirebbe proprio" pensai in un sussurro.
Poi una vetrina attirò la mia attenzione. Era piena di specchi. Mi vidi. Ok. I miei capelli erano invariati, avevo solo un berretto grigio scuro in testa. Una canotta grigia sotto ed un giubbino di pelle nera e dei jeans del medesimo colore. E avevo i tacchi. Ma perché?! Ma quando mai?! Tornai alla mia espressione sotto shock. Mah. Ok. Insomma. Una versione più rock di me stessa. Quando due minuti prima ero in pigiama. Continuai a camminare, quando individuai un negozio di oggettistica aperto. Guardai dentro la vetrina. Ok, c'era solo un tipo asiatico anziano al bancone. Andai da lui.
"s-sorry sir ... ... can i ask you something?"
Lui mi ascoltò con un candido sorriso, anche se si vedeva che era provato per qualcosa.
"yes miss ..."
"i'm trying to go to central park , but i can't find a way ... can you help me out?"Ogni luogo andava bene, mi bastava uscire da lì. Lui sbarrò gl'occhi.
"you ... y-you are not from here??"
"n-no i'm not ..."
"if they see you , i will get in trouble! Go away!"Mi spedì fuori. Fantastico. Sospirai e cercai di nuovo di cavarmela da sola. Mi guardavo bene ad ogni angolo.
"aiuto ... aiuto ... aiutoooooo" mi ripetevo nella testa.
Poi sentì ciò che non volevo sentire.
"hey babe ... whatcha doing here?"
Era Fong. Ne ero sicura.
Mi girai e li vidi. Ed ora che faccio?! Panico!
"u-uhm ... ..." non riuscivo a parlare.
"girl maybe you didn't hear m- ... wait ..."
"she is new ... haven't seen her before Fong" – Tsoi.
"me neither"- Sid.
"i - i'm a-actually lost ... ... i was trying to find central park ..."
"your accent is quite unusual too ..."-Tsoi.
"i'm ... italian ..."
"didn't know italian girls were so hot then"-Tsoi.
"that was too much ... even for you"-Fong.
"just saying"-Tsoi.No allora. Hai capito male già dall'inizio. Nel mentre parlavano cercavo di cogliere qualsiasi cosa avrebbe potuto aiutarmi ad andarmene. In fondo già a casa li avevo "studiati". Fong era il secondo in carica come capo , Sid il 3' , mentre Tsoi era l'esperto di armi. Effettivamente mancava il vero Boss. Hun. No. Se c'era pure lui no. Erano distratti. SI! Mi feci piccola e riuscì a scappare. Corsi come una dannata e decisi di andare sopra un tetto.
"dovrei riuscire a trovare una cavolo di via di fuga!"
Iniziai a guardare tutte le vie. Eccola! La via! La mia salvezza. Corsi giù da quel cavolo di palazzo e me ne andai da china town. Ok ed ora? Bel punto di domanda. Iniziai a girovagare nelle vicinanze ma mi imbattei in qualcosa di bizzarro. Un gruppo di teppisti. Avevano anche loro dei tatuaggi , ma non erano dragoni. Sembravano dei volatili rosso fuoco. A quanto pare attirai la loro attenzione. Capì poi in seguito che erano una banda di criminali chiamata la fenice rossa.
"hey there ... what we got here ..."
Cercai di andarmene ma finì col farmi quasi ammazzare. Era giorno, e le tartarughe non sarebbero mai saltate fuori per ovvie ragioni. Mentre mi stavano prendendo a calci, forse per disperazione sperai che quei dragoni , per quanto la bontà non fosse una loro virtù , mi aiutassero. E fortunatamente sapevo come richiamare la loro attenzione."帮我!" (aiutatemi!)
I teppisti si fermarono di colpo.
"w-what was that?!"
"it's chinese! This bitch is with the dragons!"Continuai a urlare quella frase fino alla disperazione mentre cercavano di farmi stare zitta. Non avevo più sensibilità nelle mani e sentivo la mia cassa toracica , ad ogni calcio , sull'orlo di spezzarsi. Poi quello che sembrava il boss mi prese per il collo , sollevandomi e appendendomi al muro come nulla fosse. Forse i miei 48 kili non erano proprio il massimo in questa situazione.
"hey!"
Era una voce che già conoscevo , ma la mancanza di ossigeno mi impediva di collegare orecchie e cervello adeguatamente.
"oh ... the dragon boss" disse la fenice.
"i see that you can recognise me after all ... ... and all you idiots are in my territory ... now please *si toglie gl'occhiali* before i kick your ass ... get the fuck out of here ..."Era Hun. Era lui. L'accento cinese e il tono di voce erano inconfondibili. Il capo della fenice mi gettò a terra. Cazzo che botta. Ero stordita e non poco.
"ya' lill' half chinese ... mind your own buisness ..."
"... that's exatly what i'm doing imbecille ... also ... ... beating a little girl? Don't have the balls to fight with someone of your heigh?"Avevo gl'occhi socchiusi , ma potevo giurare che stesse sorridendo mentre lo diceva. Li sentì poi iniziare a menarsi. E beh sì , si capiva benissimo perché il sosia di bruce lee ... insomma ... si mi sembrava di essere nel film de i tre dell'operazione drago insomma.
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Macchiata da inchiostro porpora
FanfictionSeconda storia, secondo viaggio a New York, ma nella cultura Orientale di Chinatown. i dialoghi saranno in inglese per rispettare la lingua (in parte) dei personaggi. Buona lettura e Buon viaggio! : )