«Eeeee... Vai con l'acuto... Glissato, arpeggio e ancora glissato... Salto di ottava, salto di ottava, salto di ottava ho detto! Sostieni eeeee... STOP!» mi urlava.
L'assolo terminò con me al centro della sala e Isabel che mi guardava con le braccia conserte senza espressione.
Non ricordo avesse mai sorriso una sola volta a lezione.
Aveva studiato alla Royal Academy di Londra e per un periodo al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze assieme ad Andrea Bocelli, ma il fatto che non si fosse mai sposata e che avesse contratto la Disodia - compromettendo la sua carriera -, sicuramente c'entravano qualcosa col suo carattere ostile.
Era la mia insegnante da quando avevo cinque anni e mi aveva portato ad un livello, raggiunto il quale si deve decidere se tentare il tutto per tutto, passando al professionismo, o rimanere per sempre al livello amatoriale e magari sperare di insegnare in una scuola di provincia.
E se quello era il mio destino, tanto valeva andare all'università e trovare un lavoro nella City insieme a mio padre.
La preoccupazione maggiore della mamma era che, se mi avessero preso alla Music Art & Show e non avessi sfondato, sarei rimasto con un pugno di mosche in mano e, anche se lo stato finanziava una cospicua parte della retta, restavano almeno dodicimila sterline da scucire che, naturalmente, non avevamo.
E la faccia inespressiva con cui mi stava guardando Isabel, non mi faceva presagire nulla di buono.
«Harry, sei consapevole di quello che stiamo facendo oggi? Vero?» chiese, aggrottando la fronte e strizzando gli occhi.
«Si» risposi asciugandomi la fronte con il dorso della mano, con gesto drammatico e un po' strafottente.
«E cosa stiamo facendo?» proseguì disegnando dei cerchi col bastone sul parquet consumato.
Quando faceva così, mi faceva salire il nervoso a livelli estremi. Le piaceva recitare la parte dell'eccentrica insegnante pignola centenaria, le mancavano solo il turbante e la sigaretta col bocchino ed il suo ritratto simpatico si sarebbe completato.
«Stiamo preparando l'audizione per entrare alla Music Art & Show» sbuffai, cercando di mantenere la calma, mentre stavo frugando nel mio borsone.
Era come una zia per me. Aveva più o meno sessant'anni e la vedevo tre volte a settimana da undici anni. Mi faceva sempre il regalo a Natale e cenavo da lei tutti i Mercoledì sera, ma quando eravamo in quella sala... lei diventava peggio della Maionchi in pieno delirio mistico e mi trattava come una merda!
«NON È SUFFICIENTE! - gridò, sbattendo il bastone per terra quasi a spezzarlo - Stiamo preparando il tuo esame d'ingresso per una delle scuole di Musica più prestigiose al mondo e hai UNA SOLA chance di farcela e NON PUOI permetterti di essere mediocre Harry! Credi di essere l'unico a volerlo? Credi di fargli un favore? Che non aspettino altro che te, il nuovo talento del secolo? Eh?! Rispondi» mi incalzò, tenendo sempre il suo tono sopraelevato.
«No!» risposi a mezza voce, con le mani lungo i fianchi, stringendo saldamente i pugni.
«Non hanno bisogno di gente che dia l'ottanta percento come fai tu. A loro non basta nemmeno il cento percento!» mi sbraitò contro, puntandomi un dito addosso.
«Ma Isabel...» tentai di protestare.
«Isabel cosa?! Sei stanco? Risposati. Ti fa male la gola? Predi delle pastiglie! Non ci sono né soluzioni né vie di mezzo, in questo mestiere ci si spreme come limoni fino a che si è giovani e poi a quarant'anni ti rimpiazzano con una nuova comparsa. È triste, ma è la pura e semplice verità! E qua dentro per te sono Mrs Fenner, capito?! Avanti, ricominciamo?»
STAI LEGGENDO
Innamorato Di Un Angelo (Versione Larry)
Fanfiction|| Larry || Harry ha un sogno: quello di entrare al Music Art & Show di Londra, la scuola di musica più prestigiosa al mondo. A complicargli la vita c'è l'amore intenso e segreto per Louis, così bello da sembrare un angelo. La storia narrata è un'a...