CASA BLACK

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~Sirius~

Sirius era seduto sul suo letto da un' infinità. Gli doleva tutto il corpo e avrebbe voluto piangere con tutto se stesso, ma era comunque un Black, che ne dicessero i suoi genitori. I suoi adorabili genitori, che usavano qualunque scusa per punirlo, quando era lampante che quando usavano la maledizione cruciatus su di lui era perché, sei anni prima, era stato smistato in Grifondoro, che secondo Sirius era la sua vera famiglia.
Quel giorno però aveva veramente sorpassato i limiti imposti dalla sua famiglia: proprio quella mattina era arrivata a casa sua cugina Bellatrix, una persona veramente orribile, sempre che si possa definire persona umana quella donna.

Sirius non era riuscito a trattenersi, e aveva scelto proprio quella mattina per rifare completamente la sua stanza, e quando sua madre era entrata in camera sua per il controllo aveva lanciato un grido disumano, alla vista delle pareti colorate di rosso e oro e tappezzate di foto, babbane per giunta, di ragazze in bikini e motociclette. Aveva tentato in tutti i modi staccarle ma, e Sirius si complimentava da solo per questo, l'incantesimo Aderente aveva resistito e alla fine sua madre, infuriata, aveva richiamato Sirius, che al piano di sotto rideva sguaiatamente, in camera sua e appena era entrato e aveva chiuso la porta gli aveva scagliato una maledizione cruciatus che lo aveva colpito in pieno.
Il dolore era stato terribile, ma Sirius si era impegnato con tutte le sue forze per non darle la soddisfazione di sentirlo urlare, fino a che non era scivolato nell' oblio. Quando si era svegliato era sera, sua madre era sparita, così si era trascinato fino al letto a baldacchino, dove era crollato.

Sirius si  alzò in piedi e si diresse verso lo specchio, e una faccia che sembrava quella di uno che è sopravvissuto ad un tornado, gli si parò davanti: aveva una profonda ferita che partiva dalla tempia destra fino ad arrivare fino all'occhio opposto, e il suo zigomo era completamente viola. Non sarebbe più successo nulla del genere, nessuno avrebbe più maciullato la sua bellissima faccia, si promise Sirius.

Andò verso il letto e tirò fuori da sotto di esso un baule pieno zeppo di vestiti che Sirius aveva riempito poco tempo prima, quando per la prima volta l'idea di abbandonare casa sua gli aveva sfiorato la mente. Si diresse verso il suo bagno privato e quando aprì la porta venne investito da un esserino rosso e oro che si mise a correre per la stanza.

Sirius sorrise: la sua Puffola Pigmea, Griffy, non usciva dal bagno da quando sua madre l' aveva scoperta durante la prima settimana di vacanze. Era inorridita ancora di più quando aveva visto che era degli stessi colori della casata che odiava di più in assoluto su un essere che considerava  da rammolliti e inutile, ,cosa che peraltro anche Sirius credeva e che era stata la causa dell'acquisto dell'animale. Griffy era di un bianco rosato quando lui e James l'avevano comprata a Hogsmeade poco prima di prendere il treno, ma nel viaggio fino a King Cross si erano divertiti a colorarla fino ottenere i colori perfetti della loro  casata.

Raccolse Griffy da terra e la chiuse nella sua gabbietta ignorando gli strilli di protesta della Puffola mentre la rinchiudeva nel baule. Si diresse verso la finestra e guardò a terra: era un piccolo salto di circa due metri, niente di ché. Lanciò il baule sulla siepe che correva lungo tutta casa sua, e poi si buttò per terra senza fare  rumore.
Camminò per un po' lungo il marciapiede, poi, appena fu lontano abbastanza da casa sua, punto la bacchetta. Il Nottetempo apparve nella notte, e quando il bigliettaio chiese a Sirius la destinazione, un sorriso si increspò sulle labbra del giovane mentre diceva -Godric's Hollow-. "Sto arrivando James"
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~James~

-James vai subito da camera tua o ti nascondo la scopa per una settimana!- fu la voce che James sentì arrivare dalla casa. Si trovava nel campo da quidditch e aveva appena catturato per la trentesima volta di seguito il boccino "sono un mito" si disse tra sé e sé. Comunque era meglio rientrare oppure sua madre gli avrebbe nascosto veramente la scopa, anche se probabilmente non avrebbe saputo resistere ai suoi due bellissimi occhi nocciola che la guardavano imploranti. James sorrise, e si passò una mano tra i suoi bellissimi capelli neri che sfidava ogni tipo di legge della gravità, poi mise la scopa in spalla e rientrò a casa.

- un altra famiglia di babbani trovata morta in casa sua... Il Ministero dovrebbe guardare in faccia la realtà, li chiamano incidenti con babbani...- seduti a tavola erano queste le parole che Charlus Potter, il padre di James, continuava a ripetere borbottando. L'Auror alternava sempre i momenti di gioco, in cui era identico a James non solo di aspetto, e quelli in cui era serio, e tutta la piccola famiglia sapeva che in quei momenti non si doveva scherzare.
-James va a dormire, è molto tardi... Ma che ci fai ancora qui, vai in camera tua, tra poco ti vengo a dare la buonanotte tesoro- James di alzò dal tavolo, non aveva per niente sonno, ma non aveva voglia di andare contro le ire della madre, che era molto pignola sugli orari. Ovviamente non si poteva lamentare visto che in confronto alla madre di Sirius era un angelo, e poi gli dava sempre tutto ciò che voleva alla fine.

James stava sognando di vincere la coppa del mondo di quidditch quando suonò il campanello. Siccome nessuno andava ad aprire la porta, James si alzò dal letto e, dopo aver inforcato gli occhiali, trascinando i piedi incominciò a scendere le scale, quando inciampò sui gradini e si fece tutte le scale  rotolando. "Chiunque sia gliela farò pagare malamente per avermi svegliato in piena notte e per non avermi  fatto vincere la coppa del mondo di quidditch" si alzò a fatica e aprì di scatto la porta per poter dire strage allo sconosciuto, ma le parole gli morirono in bocca.

Sirius, il suo migliore amico, era davanti a lui, con un taglio sulla fronte e un baule accanto. A James ci volle un attimo per capire. Sirius fece per dire qualcosa, probabilmente una cosa inutile, una giustificazione per il fatto che era davanti al portone di casa sua, così James lo zittì dicendo -no, non dire niente, entra oppure congelerai stando lì fuori.
- che succede James?- disse sua madre che si era finalmente alzata dal letto, alla buon ora, i suoi occhi si posarono su Sirius, illuminandosi -Sirius tesoro- gli si avvicinò e lo strinse in un abbraccio di quelli che ti fanno uscire tutto il fiato che hai nei polmoni, e la faccia di Sirius esprimeva per bene due cose: era stato appena spiattellato per bene, e lui odiava il contatto fisico, e la felicità immensa perché quel semplice gesto gli aveva fatto capire che ora era parte della famiglia, e che era stato accettato -su forza! Andiamo a preparare camera tua!- e tutti e tre si diressero verso il piano di sopra.


Angolo autrice:
Ciao ragazzi, questa è la mia prima fan fiction, spero non faccia così schifo... Comunque vorrei farvi una piccola domandina:
Chi è il vostro malandrino preferito?? Il mio felpato❤️, però amo anche James. Anche Remus non mi dispiace, però detesto la Wolfstar...

NB: nella foto Sirius Black

THE MARAUDERS ~viaggio all'epoca del Golden trio~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora