•Chapter two•

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•Chapter two•

MAYA'S POV.

'Vai papà! Dai!' urlai ancora incoraggiando mio padre.

Era la prima corsa della stagione e il grande Lewis Hamilton era quasi in testa, appena dietro Rosberg.

Tutti urlavano i nomi dei piloti, incoraggiando colui volessero vincesse.

'E Lewis Hamilton avanza, avanza ancora! E così dai! Passa Rosberg! Hamilton in vantaggio!' commentava la telecronaca.

'Si! Vai papà così! Uoooooooo!' urlai ancora. A stento credevo a quello che vedevo, papà non era in vantaggio in una corsa da cinque anni ormai.

'Quindici secondi alla fine! Quindici!' continuava. Ce la doveva fare, quella volte avrebbe vinto.

'Quattordici. Vai babbo.

Tredici. Ce la farai.

Dodici. Dai.

Undici. Su su.

Dieci. Avanti.

Nove. Ancora uno sforzo.

Otto. Io credo in te.

Sette. Tutti ci crediamo.

Sei. Ti voglio bene.

Cinque. Anzi ti amo.

Quattro. Fagli vedere chi sei.

Tre. Dai. Dai.

Due. Vai papà.

Uno. Ecco...

Zero. '

'Siii!' esultai scendendo subito dalle gradinate. Aveva vinto, ce l'aveva fatta.

'E Lewis Hamilton vince! Sarà l'inizio di una stagione piena di vittoria per il pilota inglese?' diceva la telecronaca mentre io mi avviavo verso il box Hamilton contenta e pimpante.

'Papà!' mi sgolai appena lo intravidi.

'Bimba!' mi chiamò.

Subito corsi verso lui, saltandogli in braccio.

'Ce l'hai fattaaa!' lo guardai negli occhi.

'Si!' urlò facendomi girare in aria.

Scesi dalle sue braccia lasciandolo agli altri, mentre andavo a salutare lo staff, che era la mia seconda casa.

'Hey Maya' mi salutò Phil.

'Phil! Dio che hai fatto hai capelli?!' chiesi sbalordita avvicinandomi alla sua testa.

Phil aveva sempre avuto i capelli lunghi, appena sotto le orecchie e io sin da piccola mi divertivo a giocarci e a pettinarli. Adesso erano rasati ai lati con una folta cresta al centro. Avevo voglia di strangolarlo, non poteva aver fatto una cosa del genere!

'Eh ho fatto un piccolo taglio..' mormorò abbassando il capo.

'Come hai potuto? Sei da uccidere Phil' piagnucolai arrabbiata.

'Beh vorresti dire che così non sono comunque un gran figo?' ridacchiò.

'Non negherei mai una cosa simile.' affermai sorridendo.

Phil era un uomo davvero affascinante, era impossibile negarlo, d'altronde aveva ancora trentadue anni. Era sempre stato un mio fedele amico come lo era per mio padre; non aveva mai avuto una storia seria con una donna, si era sempre divertito a fare il donnaiolo. Beh con quel faccino e quel fisico poteva divertirsi quanto voleva.

D'un tratto qualcuno mi sollevò da dietro, facendomi cacciare un gridolino di spavento.

'Mel! Sei cresciuta eh!'

'Ash!' urlai felice.

Non potevo credere ai miei occhi. Ashton era sempre stato un secondo papà per me e non lo vedevo da mesi e mesi perché si era trasferito per un po' a Boston. Avevamo sempre avuto un rapporto che faceva invidia a chiunque, c'era stato un approccio meraviglioso dall'inizio, quando io avevo tre anni e non riuscivo a pronunciare il suo nome chiamandolo così da lì in poi Ash e lui mi chiamava Mel. Lui era il 'papà' dello staff Hamilton, visti i suoi cinquantasei anni d'età.

Subito lo stritolai in un abbraccio lungo, uno di quelli di cui ne avevo bisogno.

'Hai visto cos'ha fatto il nostro Phil?' mi disse riferendosi al taglio di capelli del ragazzo.

'Non ti va giù eh Ash?' lo stuzzicò Phil.

'Hai fatto un peccato mortale amico.' disse rassegnato Ashton.

'Concordo anch'io con l'omone' ridacchiai.

Passai circa mezz'ora a scherzare con Phil e Ash, mi erano mancati quei due.

'Lewis, Lewis è la tua nuova fiamma quella?' sentii un giornalista chiedere. Davvero credevano che io fossi la sua ragazza? Ma che problemi avevano?

Mi girai di scatto sentendo ancora altre domande su di me.

'Maya! Maya!' mi chiamò mio padre facendomi cenno di andare lì.

Mi avvicinai titubante.

'Maya?'

'È lei la donna che ti ha rubato il cuore Lewis?'

I giornalisti continuavano a fare queste domande inutili. Ma facevano sul serio? Io e mio padre eravamo due gocce d'acqua! Come potevano scambiarmi per la sua ragazza?

'Ragazzi ragazzi hey! Non è la mia ragazza! Maya è mia figlia!' li rimproverò mio padre.

'Tua figlia?' 'Il frutto del matrimonio con la Moore?' continuavano a chiedere i giornalisti. Erano strazianti, avrei voluto ucciderli uno ad uno. Ero abituata ai riflettori, si, ma non per questo mi facevano piacere anzi, li odiavo con tutto il cuore.

'E che rapporto avete voi due?' chiese un giornalista. Non avrei mai pensato che un ragazzo così giovane potesse essere già nell'ambito lavorativo. Era bellissimo, così tanto da sembrare un dio greco. Aveva i capelli scuri e ricci, che mi facevano venir voglia di toccarli, due iridi verdi in cui mi persi, letteralmente e poi quelle labbra, Dio, non avrei potuto resistere più. Era alto e indossava dei jeans neri, un paio di stivaletti marroni in camoscio e una t-shirt bianca dalla quale si intravedevano dei tatuaggi.

Era bello da vivere.

#Angolo Autrice:

Hey ragazzi! Ho visto che i lettori sono aumentati e spero che succeda la stessa cosa con i voti.

Riguardo al capitolo, questo mi piace tanto perché fa capire un po' il rapporto di Maya con il padre e lo staff. Spero vi piaccia e ditemi che ne pensate nei commenti.

Baci baci, Tess.

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