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Mi svegliai con fortissimo mal di testa, riuscii a malapena ad aprire gli occhi, e vidi soltanto un soffitto di un colore insignificante. Addosso avevo solo l'intimo e notai i miei vestiti sparsi per la stanza, presi il mio telefono 6.15 del 15 settembre
-Cazzo- bisbigliai
Scattai in piedi raccolsi i miei vestiti e scesi le scale senza fare rumore. Dalla cucina proveniva un buon profumino di caffè, ma io non mi potevo fermare, non so neanche come ci sono finita qua. Mi infilai le scarpe scomode e uscii subito da quella casa.

Arrivai all'università, mi feci una doccia veloce, mi vestii e infine mi avviai al bar dove aspettavo Giulia.

-Dove minchia eri finita?!-
-In una casa di uno-dissi mentre sorseggiavo il caffè
-L'avete fatto?-
-Sinceramente non mi ricordo una mazza-
-Okay.. comunque pronta per due ore di fisica?-
-Seria? Sono esausta e mi fa malissimo la testa-
-Hai preso qualcosa?-
-No niente-

-Allora ragazzi buongiorno e buon rientro, prima di iniziare la lezione volevo presentarvi quattro nuovi studenti che questo anno staranno insieme a noi, prego ragazzi entrate-
Alzai lo sguardo mentre continuavo a scrivere cavolate sul libro di fisica, vidi 4 ragazzi tutti diversi fra loro, uno coi capelli lunghi, uno pieno di tatuaggi, uno con due occhi color mare e uno normale via.
Mi girai e vidi Giulia con la bocca aperta e subito mi si formò un sorriso nel vedere la mia migliore amica presa da una cosa così.

-Bene ragazzi accomodavi in quei due banchi-

Il ragazzo con i tatuaggi mi fissò per un momento, ma io continuai a scrivere cose sul libro.

-Ei hai visto?-
-Cosa?-
-Quello lì, chi sennò?-
-Carino si ma niente di che, ti ricordo che siamo studenti e non puttane-
-Parla quella che si svegliò in una casa di uno sconosciuto-

Non pensavi che io fossi così Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora