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Ora le dirò tutto.

<<Hai presente il concorso di canto che c'era stato a Busan tipo 6/7 anni fa?>>

<<Si, ma tu come...>>

<<Avevo partecipato anche io.
Ricordo una ragazzina, che era poco più piccola di me, dai capelli castani. Era stata eliminata ai primi round e io la vidi piangere. A parer mio, erano stati degli idiota a non farla passare.
Io ero passata, nella sfida prima di lei. Mi sentivo in colpa. Meritava di passare molto di più lei di me. Così dissi a mia madre di volermi ritirare, e poi corsi via. Andai nel bar vicino al luogo del concorso, e presi due gelati. Dopodiché andai dalla ragazzina e glie ne porsi uno. Era così dolce. Non meritava di soffrire. Le regalai anche un braccialetto. Aveva un ciondolo a forma di cuore con sopra incise le mie iniziali, la S e la M. Mia madre si arrabbiò moltissimo quando le disse che "l'avevo perso", ma non mi importava. Perché ero riuscita a far sorridere quella ragazzina. Ho passato questi anni a pensare a lei, e quando ho trovato casualmente il profilo Instagram di una ragazza col suo stesso nome, ho capito immediatamente che era proprio lei. E ora sono qui con quella ragazzina, ormai cresciuta. Tzuyu, non voglio vederti mai più piangere. Non importa quanti gelati dovrò comprarti.>>

Una volta finito il racconto faccio un debole sorriso, mentre le lacrime minacciano di uscire.

Tzuyu si fionda tra le mie braccia e io la stringo forte a me.

<<Io non ho mai tolto quel braccialetto. E mai lo toglierò.>>

Crazy together|| SatzuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora