La festa di inizio anno.

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17 settembre 2013. Tardo pomeriggio. Quasi ora di andare alla festa.

"Pronto"

"Pronto Matt sono io, Jack. Andiamo alla festa insieme?"

"Sì, ma non come, come... C'è voglio dire come semplici amici vero?"

"Mmhhh... Certo."

"Ok. Passi a prendermi per le otto e mezza?"

"Yes. Of course. A dopo."

"Ciao."

Sono stato tutto il giorno a pensare a una cosa. Io il primo giorno di scuola avevo conosciuto il ragazzo più figo del mondo, ero uscito con il ragazzo più figo del mondo, avevo baciato il ragazzo più figo del mondo (due volte) e andavo alla festa di inizio anno con il ragazzo più figo del mondo.

In otto anni di carriera scolastica non avevo mai fatto amicizia tanto facilmente e al nono anno il primo giorno succede tutto questo? Che cosa stupendamente incredibile.

Ore 20:15. Sempre 17 settembre.

Panico totale. Manca un quarto d'ora all'arrivo di Jack e sono ancora in mutande. Non c'è nessuno a casa e non trovo i miei pantaloni. Come faccio?!

"Dreeeeeeeen"

Era arrivato Jack. Non potevo farmi vedere nudo, non il secondo giorno che ci conoscevamo. Comunque apro la porta e senza nemmeno dirmi niente entra dentro e mi guarda. Sì, ripeto, mi sta guardando. E non un semplice sguardo. Uno sguardo provocante. Cavolo, quanto è bello.

Ma no. Ora basta ho capito cosa devo fare. Devo andare a vestirmi. Subito.

Allora scappo al piano di sopra e magicamente trovo il mio pantalone. Mi vesto, mi pettino e scendo da Jack. Ma non è lì.

"Jackkkkkk! Dove sei?"

"Cercami." Mi risponde da qualche parte nella casa.

"Non sono in vena di stupidi giochini."

"Trovami e vedrai che non è un gioco stupidino mi amigo."

"Bastaaaaa! Vieni qui e andiamo alla festa oppure... Oppure... Oppure mi prendo la tua moto. Sì. Tanto la so guidare."

"Non ti credo. Cercami." Sussurra.

"Bene. Mi sono stufato. Ora arrivo e appena ti trovo ti tiro un calcio in quel bellissimo culo puzzolente che hai."

"Non vedo l'ora baby."

"Cambierai idea." Gli rispondo.

Guardo per prima cosa dietro il divano e niente. In cucina, niente. In bagno, il vuoto totale. Salgo le scale e sento un rumore proveniente dalla mia stanza da letto. Entro e trovo Giacomo sul mio letto. Vestito. Per fortuna.

Mi butto sopra di lui e gli tiro un pugno, forte, ma amichevole, sul suo ipermegabicipite.

"Devo per caso riempirti di botte dolce bambino, cos'era quella una carezza? O un pugno?" Mi dice.

"Allora non li distingui? Ora ti faccio vedere come si fanno le carezze."

Gli accarezzo la guancia sinistra, la destra, poi scendo piano piano verso il braccio e BAM, gli tiro un altro pugno, questa volta più piano e con più amore. Lui invece mi tocca e poi mi bacia, per la terza volta in due giorni. Io lo bacio indietro e poi, beh poi, guardo l'orologio e mi accorgo che siamo in ritardissimo per la festa!

"JACK! SONO QUASI LE NOVE E TU PENSI A BACIARMI INVECE DI ANDARE ALLA FESTA?! Ora saró costretto a darti un altro pugno."

"Mi sentirei onorato ad avere un pugno da parte sua, principessa."

"TU SEI UNA PRINCIPESSA CHE NON SA TIRARE PUGNI. Ora muoviti o faremo tardi alla festa."

"Mi alzo ad una condizione."

"Dici."

"Sono tanto triste e l'unica cosa che potrebbe rallegrarmi è il solletico, o come lo chiami tu un pugno."

"Ok. Ho deciso. Ora ti do un bel bacio e tu ti alzi e mi porti alla festa."

"D'accordo."

Eccoci. Finalmente. Stiamo varcando la porta della della sala noleggiata per andare alla festa.

Che cosa orribile, cento ragazzi del primo anno tutti dentro una sala grande quanto uno sgabuzzino. Metá di loro ubriachi. Che festa orribile.

Per fortuna c'è Chiara con altre due ragazze che mi presenta: Giorgia Rossini e Maya Fabbri. Tutte e due delle sottuttoio e delle credodiesserelamigliore.

Jack mi toccava ogni volta che ne aveva l'occasione. Che cosa dolce e orribilmente fastidiosa allo stesso tempo.

Alla fine siamo rimasti alla festa un paio d'ore e poi siamo andati a casa di Giacomo Chiara, Maya ed io. Lì abbiamo guardato un film noiosissimo e stupidissimo.

Dopo il film tutti se ne sono andati tranne me. Allora Jack mi ha detto una cosa: "Matteo. Tu mi piaci tantissimo. E voglio che tu sappia che anche se non ti sembro una persona seria e come tale voglio che tu sappia che non sei il primo ragazzo che ho avuto."

Prima di rispondergli ho pensato a quanto sia

fantastico questo ragazzo: scherzoso e divertente quando deve e serio e perfetto quando deve.

La perfezione fatta a fidanzato. Comunque gli ho risposto "Il passato è passato, no? Quindi non fa niente. Anche se ti conosco solo da due giorni ti trovo spettacolare e mi piaci tantissimo."

Mi ha baciato e io ho fatto lo stesso.

Diario di un gay quattordicenneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora