➷ clarity ;; min yoongi

3.

-Hyung!Hyung!-

Taehyung aprì gli occhi,ma li richiuse di scatto quando si rese conto delle nuvole di polvere che aleggiavano nel...

Dove si trovava?In un ascensore?In un bagno?In una scatola?
Aveva a malapena lo spazio per distendere le gambe da seduto.

Una voce lontana di donna chiedeva debolmente aiuto.Presto anche quella si spense.

Era cosí buio che il bambino non sapeva se chiudere o aprire gli occhi.

-Hyung!Aiutami!Taehyung!Kim Taehyung!-urló qualcuno nei paraggi facendolo trasalire.

Appoggió l'orecchio al cumulo di pezzi di cemento e sussurró una preghiera,singhiozzando.

Poi urló a Jimin di non preoccuparsi,perchè di lí a poco sarebbero sarebbero intervenuti i soccorsi.

Nei film d'azione che spesso guardava assieme al fratello,i prigionieri e le vittime venivano sempre tirati fuori dalle peggiori situazioni,aiutati e curati da coraggiosi volontari o agenti segreti.

Sarebbe successa la stessa cosa da lì a poco,giusto?
Bastava aspettare,giusto?

Sbagliato.Ma Taehyung sperava.

Forse era passata qualche ora.
Forse qualche minuto.

Da qualche parte un rubinetto o una tubatura gocciolava a intervalli regolari.

Taehyung pensò di fare come il cattivo di Tom Sawyer,ovvero di raccogliere ogni goccia per berla da un cucchiaino.

Peccato non avere avuto un cucchiaino,né la minima idea di dove si trovasse la fonte.

A volte pensava di potere impazzire al ticchettio di quell'acqua che tanto bramava.

A volte pensava che fosse l'unica cosa a evitare che venisse sopraffatto dalla follia.
L'unica cosa a tenerlo distratto dalla sua paura per gli spazi ristretti,per il buio,per gli insetti.

La sua mente sviluppó un'immagine di lui disteso nel buio,coperto da una marea di ragni,scorpioni e farfalle,circondato da demoni della notte.

Oltre al gocciolio,il silenzio era così opprimente che Taehyung se ne sentiva schiacciato totalmente.

Riusciva a sentire il sangue pompargli nelle orecchie.

Provò ad alzarsi e cercare qualche uscita tentoni,ma era circondato da detriti troppo spessi e pesanti,e aveva paura che spostando qualcosa sarebbe crollato tutto sulla sua testa.

Pian piano le sue palpebre si appesantirono e senza rendersi conto,si addormentò.