Una pessima giornata

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-Dieci lettere in una settimana!- tuonò mia madre dall'altra parte del tavolo.
Era la millesima volta che scoppiava un litigio durante il pranzo.
-Se arriveranno altre lettere di quei lerci dei tuoi amici, giuro che prima o poi stacco le ali al loro gufo.- ringhiò mia mia madre con un pezzetto di manzo conficcato nella forchetta.
Da quando ero tornata a casa per le vacanze estive mi vietò subito di avere contatti con i miei tre amici, e ancora non mi aveva dato spiegazioni sul perché.
-Ma perché! Mamma non hai fatto altro che controllare il mio falco per tutta l'estate- dissi boccheggiando.
-Si. E se ti becco ancora una volta a scrivere una lettera indirizzata a loro, ti metto in punizione-
Mia madre aveva addirittura messo un lucchetto alla gabbia del mio volatile, per impedirgli di portare messaggi a chiunque facesse parte di quelle famiglie che mamma chiamava rozze.
Per tutta l'estate ho cercato di rispondere alle lettere di Ron ed Hermione, ma mamma le aveva intercettate tutte.
Tentai di replicare, ma le mie parole furono sommerse da l'urlo di mia madre.
-Axotolt! Portami altra insalata!-
Uno dei tanti elfi domestici della nostra casa era apparso davanti al tavolo con in mano un vassoio, di oro nero, pieno di insalata.
-Ecco a lei, padrona- disse posando il vassoio sopra il tavolo.
Fece un inchino e se ne andò.
-Questa sera andremo ad una festa a casa Malfoy. Questa è la gente che dovresti conoscere ed esserci amica. Non quei rozzi dei Weasley- disse con tono rigido, mentre si strofinava sul muso, un tovaiolo di un costoso tessuto.
Sbarrai gli occhi sollevando lo sguardo.
Non osai credere alle mie orecchie.
L'idea di passare anche un solo secondo vicino a Malfoy, mi faceva venire l'orticaria.
Se non riesco a sopportarlo a scuola, figuriamoci stasera a casa sua.
E poi cos'è questa storia che non posso essere amica di Ron?
-Eeh no! Scordatelo. Io non vengo!- dissi facendo cenno di innocenza con le mani.
-Eileen non fare storie, tu verrai. E poi immaginati la figuraccia che farà la nostra famiglia se non ci presenteremo alla festa-
-Pff. Sapessi che disgrazia- dissi indifferente tornando a concentrarmi sul mio piatto d'insalata.
Seguito da quelle parole ci fu un rumore assordante.
Alzai lo sguardo e lo puntai in direzione di mia madre.
La sua mano pallida non teneva più la sua forchetta di oro nero che era ormai caduta con un tonfo che fece tremare il piatto e tutta la sala da pranzo.
Balzò in piedi con le vene delle tempie che gli pulsavano.
Il suo respiro era affannato e fece pian piano il scomparire il mio.
-Non ti azzardare Eil! Noi siamo una delle più famose e ricche famiglie al mondo. E non ti lascierò parlare in questo modo! Tu verrai! Punto e basta.-
-Sennò?- mi alzai anche io con aria di sfida.
Sapevo che la stavo provocando, ma non avevo intenzione di cambiare decisione.
-Non ti azzardare.-
-A fare cosa?- facevo l'ingenua e lo facevo apposta.
-Non osare continuare a contraddirmi! Tu verrai e non obiettare!-
-Ma! Tu non puoi obbligarmi!- boccheggiai senza più cosa dire.
-Ancora con questa storia?! Finiscila di fare la bambina! Farai quello che ti dirò io finché vivrai sotto questo tetto! E ora fila in camera tua e rimanici tutta la sera! Sei in punizione!-
-Ma cos...! Perché! Non ho neanche finito di pranzare!-
Mia madre sgranò gli occhi e mi guardò storto.
-AAAH!- gettai le posate nel tavolo e mi incamminai infuriata in camera.
Scagliai con forza la porta, che non fece altro che emettere un gran frastuono, e mi accasciai nel letto nervosa.
Mi misi a pensare a quanto sarà schifosa la serata a casa Malfoy e alla discussione di prima con mia madre.
Quando fa così mi innervosisce, è pazza se crede che io mi metta ad ascoltarla.
Pian piano gli occhi si fecero pesanti come due macigni e mi ritrovai a sognare la sala più grande della mia casa.
Seduta su un divano argentato mi misi a leggere un libro. Poi... mi accorsi che ero tra le braccia di qualcuno... e non sapendo chi fosse iniziai a dimenarmi per scappare.
Una mano gelata mi accarezzò la schiena dolcemente, rasserenandomi, e mi strinse ancora di più a se.
-Ciao Eileen- una voce calda e velata rimbombò nella stanza.
Allora guardai la mano e cercai di riconosere chi fosse.
Era mio padre.
Non potevo vedere la sua faccia anche se l'avrei tanto voluto, ma ero tra le sue braccia, mi stringeva forte a lui per proteggermi, farmi sentire il suo amore e farmi capire che non ero sola...
Mi lasciò subito andare tra le sue braccia e allo stesso tempo il sogno svanisce.
Qualcuno mi risvegliò dal meraviglioso sogno che stavo facendo.
Aprii lentamente gli occhi che vennero richiusi poco dopo dall'enorme sbadiglio che si allargava sul mio muso.
Due enormi occhi azzurri si presentarono davanti al mio viso pallido.
-La padroncina deve iniziare a prepararsi. La padrona ha dato quest'ordine.- era Axotolt, il nostro elfo domestico. Un tipetto simpatico e dolce, ricoperto di bende da capo a piedi per via delle diverse punizioni conferite, e il piccolo corpicino verdognolo e ossuto nascosto da una vecchia canotta giallastra piena di macchie e buchi.
Mi porse un vestito di raso nero abbastanza corto.
-La padrona ha detto di indossare questo per la festa di stasera e spera che sia di suo gradimento- fece un lieve sorriso e spari con uno schiocco delle dita.
Mi stiracchiai e mi alzai pigra dal letto dirigendomi in bagno per farmi una doccia rinfrescante.
Mi chiusi la porta alle spalle e sospirai.
Quel sogno.
Mio padre.
Non penso di aver mai conosciuto mio padre... o almeno, non penso di averci mai trascorso tanto tempo assieme.
Mia madre mi raccontò che morì nella Guerra dei Maghi nel 1981, quando avevo solo un anno.
Cercai di levarmi questo brutto pensiero dalla mente.
Mi levai la magliettina e mi feci scivolare da dosso i pantaloncini blu che lasciarono libero di respirare il mio corpo dal troppo caldo.
Girai la manopola dell'acqua fredda e mi misi sotto la doccia.
Ma da quanto ero assonnata non mi accorsi di aver girato la manopola dell'acqua calda.
Un calore insopportabile prese possesso della mia schiena, ormai sotto il getto d'acqua bollente, fino a scottarmi.
Gemetti dal dolore e imprecai.
-Accidenti!-
Mi spostai di fretta da sotto il getto d'acqua e con agilità, che nemmeno credevo di avere al momento, aprii l'acqua fresca.
L'effetto dell'acqua ghiacciata alleviò il dolore conferito dall'acqua bollente, e mi fece sospirare.
Pochi minuti dopo mi ritrovai gocciolante sotto l'accapatoio rosa ad asciugarmi.

Scendere le scale in marmo non è mai stato così difficile in vita mia.
Questi tacchi alti non aiutano affatto, per non parlare della gonna del vestito... ad ogni passo che faccio c'è il rischio che mi si alzi un po', e non posso fare ammeno di fermarla con le mani.
-Oh! Eileen sei pronta!- granchiò mia madre da davanti al portone.
-Sei stupenda! Sono sicura che farai ricciare i capelli al piccolo Malfoy stasera!- siamo sicuri che sia mia madre? È forse impazzita se crede che tra me e quel viscido ci sia qualcosa.
Neanche lei è così male... se non fosse per una ciocca di capelli fuori posto... ma il mio orgoglio mi impedisce di farglielo notare. Sono ancora arrabbiata per la litigata di prima e penso che le terrò il muso per tutta la sera.

Sto salendo le numerose scalinate della Villa Malfoy.
Un posto elegante, se non fosse per la gente disgustosa che ci abita.
E si.
Mi riferisco ai Malfoy.
Mia madre bussò al possente portone.
La porta di aprì quasi subito, mostrando una donna di media altezza, assieme al marito.
-Oh Amalia! Vi stavamo aspettando- fece con fare formale la donna dai capelli biondi e neri. Una donna elegante e raffinata, con un viso ben curato.
-Prego accomodatevi- ci accolse.
-Vi prego di presentarvi mio marito, Lucius- disse indicando il marito affianco -e il nostro primogenito, nonché unico figlio, Draco-
Una testolina bionda sbuco da dietro i genitori.
Era più alto, e i lineamenti del suo viso erano più spigolosi. L'uomo dietro di lui lo non poteva essere che suo padre. Aveva lo stesso viso pallido e appuntito, e gli stessi occhi freddi e grigi e i capelli lisci biondi e unti.
-È un piacere conoscervi- mia madre porse la mano all'uomo.
-E questa è mia figlia Eileen- aggiunse.
In un istante mi trovai osservata da sei occhi argentati.
-Buonasera- risposi sicura imitando mia madre per stringere la mano ai poprietari della villa.
-Draco, perché non porti la piccola Clarck a fare un giro della villa?- chiese la madre.
Suonava più come un ordine, più che una richiesta.
-No. Non mi va- rispose lui lamentoso.
Sono contenta che abbia risposto così. Non mi sarebbe piaciuto andare in giro per la villa assieme a questo viziato.
La madre, per risposta, corrugò la fronte verso il figlio imbronciato.
-Uff. E va bene. Ma sappi che lo faccio solo perché odio stare in mezzo a tutta questa gente.- disse incamminandosi verso l'uscita, senza curarsi che io lo stessi seguendo.
Sbuffai e iniziai a seguirlo facendo attenzione a dove stessi mettendo i piedi, per non cadere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2018 ⏰

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❝E Allora Baciami 2❞|Draco Malfoy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora