『kpop one shots』

「ravi × leo」

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ravi's pov

"it's fine
even if you coldly cast me away.
I can't leave you,
I'm chained up, chained up."

Taekwoon è come la luna, tanto sa essere scontroso, poi dolce e infine una puttana, ma nonostante ciò sono incatenato a lui。

ho le cuffie per cercare di ignorarlo ma sculetta peggio di Navinci in JamJam* e ciò non giova al mio grande gochu**。

ci avviamo al reparto "frutta/verdura" e io rimango in disparte, finché Leo mi toglie una cuffia, avvicinandosi pericolosamente。

cerco di evitare il suo sguardo e di riprendermi la cuffia ma improvvisamente sento le sue dita affusolate sfiorarmi la pancia, scontrarsi con la cintura per poi insinuarsi nella mia tasca。
con una lentezza mostruosa afferra la lista della spesa e ««casualmente»» sbatte contro il mio blabla**,
cerco di trattenere la voce ma inevitabilmente i miei occhi incontrano i suoi, colmi di malizia。
si avvicina sempre di più al mio viso finché non sento il suo lieve respiro infrangersi sui miei labbri。
"tanto so che non puoi resistermi, Wonsikie" sussurra sensualmente prima di rimettermi la cuffia e allontanarsi di scatto con la lista della spesa。

"è davvero una lurida sgualdrina" penso osservandolo toccare con fare suadente un casco di banane e passare un dito sulla loro lunghezza, per poi fare ripetuti movimenti circolari sulla punta del frutto。

"si, è proprio una puttana" mi ripeto cercando di mantenere il controllo di me stesso。

la tentazione di passare sopra alle cose che aveva fatto con Hyuk è forte, tuttavia non voglio dargliela vinta quindi spazientito, sbatto le mani sul carrello e mi dirigo verso le casse。

la goccia che fa traboccare il vaso è il suo mettersi a 90 e strusciare la sua succosa pesca contro il mio pacco ogni volta che prende un articolo dal carrello e lo mette in cassa。
fa cosí fino all'ultimo e si sposta sculettando con le borse della spesa, lasciandomi da solo a pagare una morbosa e unta cassiera。
i suoi capelli arruffati sono legati in una coda di cavallo ed alcuni ciuffi le contornano quel viso vuoto e distrutto dall'acne che mi fanno ricordare di quanto io sia fortunato ad avere un amante come Leo... o meglio, una puttana。

raggiunta l'auto mi lascio cadere sul morbido sedile di pelle sospirando,
"la spesa piú travagliata della mia vita" penso mentre guido verso il dormitorio。
percepisco su di me lo sguardo di Leo e lo controllo con la coda dell'occhio vedendolo giocherellare con una penna。
continuo ad osservarlo non accorgendomi del semaforo rosso che mi costringe a frenare bruscamente。
al verde mi rigetto nel traffico di Seoul con uno strano presentimento, dopo poco, infatti, Leo si trova tra le mie gambe con l'intento di raccogliere la dannata penna che ««per caso»» è finita sotto al mio sedile。

"hyung muoviti a raccogliere la penna!" gli urlo cercando di mantenere lo sguardo sulla strada e non su di lui intento a strusciare lo zigomo sulla mia virilità。
era una tortura... una tortura lenta e perversa architettata da Leo dal momento in cui aveva iniziato a maneggiare quella penna。
ma la situazione va peggiorando quando allo zigomo sostituisce la bocca。
in quel preciso momento tutti i buoni propositi di mantenere l'attenzione sulla strada vanno a puttane e il mio sguardo cade su Taekwoon impegnato ad armeggiare con la cintura dei miei pantaloni, slacciandoli。
un brivido mi attraversa, deglutisco, sentendo i boxer più stretti。
"merda... non ora, non mentre siamo in macchina, non mentre lui mi sta guardando, non posso dargli questa soddisfazione" ma nonostante questo pensiero, non posso oppormi alle abili mani del mio hyung; causa possibile incidente stradale。
il mio spazio «vitale» si riduce come la distanza tra i miei respiri quando Leo scopre la mia prominente erezione, la percorre con le dita come aveva fatto con le banane al supermercato e incatenando gli occhi ai miei sussurra "credo ti serva una mano- afferrandomi il membro- daddy..."