Non c'è cosa peggiore di osservare.
Pensava fissando il parco e la strada. Se ne stava statuario davanti alla grande finestra, e l'ombra che emanava lo rendeva più imperioso e cupo di quanto già fosse. Sotto di lui sfogliavano indisturbati piani di uffici e vite umane nel labirinto di carte e computer; sopra solo cielo blu notte e pioggia timida a scendere.
-Chi osserva soffre- continuò nel silenzio della sua solitudine -soffre per la moltitudine di vite che perde, che potrebbe avere e non ha, perché spreca tempo ad osservare- Passeggiava inquieto nell'anonimato della sua stanza, era arrivato al picco della sua ascesa, e dall'alto notava tutte quelle piccole vite scorrere sanguigne nelle vene del mondo; nessuna era la sua.
-Chi osserva soffre- pensò chiudendo la ventiquattrore -Chi osserva e lo fa di mestiere,soffre perché non fa parte di quello che vede-
Aprì la porta e chiuse l'ufficio, sperando di non affogare nella pioggia che prima ammirava,ma non riusciva a toccare.
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People
Short StoryBrevi storie di diverse personalità, costantemente alla ricerca e alla rincorsa. Diversi di nome, uguali di fatto.