[The Renegades] "Il regno di Elysium"

[Cap.1]

Aprì la porta metallica della mia baracca con una spinta dell'avambraccio, spalancandola verso l'interno e sprigionando nell'aria un cigolio. Entrai, e il mio olfatto fu subito disturbato da un insopportabile odore di aria stantia. Mi chiamo Matthew Rolson, ho 17 anni e vivo nella trentasettesima circoscrizione di una Los Angeles divenuta una favelas da milioni di abitanti dopo la guerra civile del 2157. Molte persone iniziarono a creare abitazioni con i materiali a disposizione, mentre altre trovarono riparo in vecchi relitti di velivoli Preguerra. Altri ancora dovettero rifugiarsi nelle metropolitane o nelle fogne.
La vita sulla terra non è di certo più la stessa dopo le innumerevoli guerre civili causate dalla carestia del 2154. Lanciai il sacco di pelle pieno di scatolette di carne sul divano, rovesciando qualcuna di esse sul pavimento. Mi tolsi il giacchetto in jeans stropicciato e lo appesi ad un'appiglio della baracca, dopo di chè mi diressi verso una dispensa, presi una forchetta e mi avviai verso il divano. Mi sedetti, poi presi una delle scatolette, la aprì e ne iniziai a mangiare il contenuto. Era della carne di manzo ricoperta da della gelatina biancastra. Mangiai quella sbobba, poi gettai il barattolo di alluminio in una pila di altri barattoli vuoti. Afferrai il giornale appoggiato alla scrivania che avevo a fianco, e lessi la prima pagina ad alta voce.

-Arrestati cinque trafficanti di armi al plasma-

"Certo che da quando sono entrati in funzione i B.O.T la vita di queste persone è diventata impossibile" pensai voltando pagina.

-Elysium passerà sopra la nostra Los Angeles tra trè giorni, e rimarrà sopra di essa per fare rifornimenti una settimana intera-

Dopo aver letto l'articolo, rimasi con le palpebre spalancate. La mia occasione di raggiungere Elysium era appena arrivata, e se avessi fallito, avrei dovuto aspettare altri 3 anni. Presi uno zainetto malconcio, e ci misi dentro l'indispensabile, poi mi diressi verso la porta in metallo della baracca. Prima che potessi aprirla, fu spalancata dall'esterno. Io caddi all'indietro, sbattendo il sedere sul pavimento metallico, e nel mentre due B.O.T fecero irruzione nella baracca.

-Abitante 7695, lei è stato selezionato per il controllo mensile, la preghiamo di alzarsi per l'ispezione-

Io mi alzai in piedi, e allargai le braccia senza opporre resistenza. Uno dei due B.O.T fece partire lo scanner ottico, scansionandomi dalla testa ai piedi, e una volta finito, mi afferrò lo zaino, controllandone il contenuto.

-Lei è pulito, la ringraziamo per la sua disposizione- disse uno dei B.O.T prima di uscire dalla baracca.

Questi B.O.T sono delle truppe robotiche preguerra, aggiustate e riprogrammate da Elysium per tenere d'occhio la popolazione sulla terra, e spesso sanno essere molto invadenti. Afferrai di nuovo lo zainetto, poi mi diressi fuori dalla baracca. Scesi in strada controllando l'orologio. Questo segnava le 19:41. Percorsi quasi due isolati, e finalmente raggiunsi l'abitazione del mio amico più fidato, Luke Regner. Bussai più volte contro la porta metallica, ma nulla. Dopo il terzo tentativo, la porta finalmente si aprì. Vidi Luke in asciugamano con i capelli grondanti d'acqua.

-Grazie- Dissi entrando.

-Senti, io mi stavo lavando, quindi...-

-Ascolta Luke, è arrivata la nostra occasione!-

-Certo che l'educazione non è proprio il tuo forte-

-Lasciami parlare Luke,è maleducazione interrompere le persone-

-Io ci rinuncio- disse Luke girandosi di spalle e andando verso la stanza da letto.

Io lo seguì, e quando arrivai nella stanza, lui si era già messo i pantaloni.

-Come ti stavo dicendo, è arrivata la nostra occasione!-

-Di che stai parlando Matthew?-

-Di Elysium, tra tre giorni sarà sopra Los Angeles-

-Quel posto è inespugnabile, ottenere un permesso è impossibile, e cercare di raggiungerla illegalmente ci costerebbe la vita- rispose Luke infilandosi la maglietta.

-Quindi mi stai dicendo che preferisci fare la vita da topo piuttosto che provarci?-

-Senti Matthew, io ci tengo alla mia vita, e di perderla per un tuo folle piano senza la minima certezza di riuscita proprio non mi va-

-Ah capisco, quindi mi stai dicendo che preferisci vivere in baracche maleodoranti soffrendo la fame-

-No, al contrario, mi piacerebbe passare a miglior vita-

-E allora? Proviamo a raggiungere Elysium!-

-Non lo so Matthew...-

Le sirene del coprifuoco delle 20:15 iniziarono a suonare.

-Merda, non posso più tornare alla mia catapecchia, vorrà dire che mi ospiterai per la notte-

Luke borbottò sottovoce, poi si diresse in cucina per preparare la cena. Io mi accomodai sul divano, attendendo che il mangiare fosse pronto.

-Vieni a tavola, è pronto- Disse Luke appoggiando una teglia fumante sulla tavola.

Io mi sedetti a tavola, poi guardai dentro la teglia. C'erano due bistecche di carne con qualche patata al forno.

-Serviti pure- disse Luke.

Misi nel mio piatto una delle bistecche e tre patate, poi iniziai a mangiare.

-Quindi, hai già in mente come raggiungere Elysium?- chiese Luke sorseggiando un bicchiere d'acqua.

-Per prima cosa, dovremmo procurarci un'Arberga-

Luke sputò l'acqua.

-Un'Arberga?! Dici quell'Arberga?!-

-Si, proprio quello-.

-E dove ci procuriamo un velivolo per il trasporto B.O.T?-

-Ho un'amica molto informata su questo genere di cose- risposi io.

-Anche se riuscissimo a impossessarci di un'Arberga, come speri di superare le difese aeree di Elysium? E poi altri aerocotteri ci saranno subito addosso!-

-Ci sto ancora pensando, ma troverò una soluzione-

-Ti conviene amico mio, perchè non voglio mica schiantarmi al suolo subito dopo il decollo-

-Te l'ho detto, c'è sta mia amica che ne sa, troverà sicuramente una soluzione- risposi io.

Luke è un ragazzo molto disponibile, ma molto titubante. Spesso esita ad aggregarsi alle mie idee folli, ma alla fine accetta sempre, o per lo meno, accetta quando ha la garanzia di non finire nei guai, e per questo io e lui abbiamo creato un legame stretto.

-Senti Matthew, io vado a letto, tu dormi sul divano, ci vediamo domani mattina- disse Luke sparecchiando il suo piatto e dirigendosi in camera.

-Agli ordini- risposi io con tono ironico.