Maggio

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25 maggio

"Yoon stai ancora lavorando?"
"Si"
"Sei lì da due giorni ormai"
"Non posso fermarmi ora"
"Invece si"

Le cuffie mescolano le sue parole con la melodia della canzone che spero di finire al più presto ma non posso se continua a parlare e se continua perderò tempo senza stare con lui.

"A volte mi chiedo se ti interessa di più il lavoro che me"

Fermò le mie dita dalla tastiera e mi sento innervosito, tiro via le cuffie e blocco la melodia girandomi verso di lui.

"Cosa stai farneticando?"
"Sei a lavoro da due giorni e non mi consideri, vieni a letto tardi il tempo di dormire quel che serve per poi continuare, sei chiuso in camera senza neanche dirmi grazie dato che sono io che ti porto da mangiare dato che tu non ti alzi a quella fottuta sedia"

Non sò cosa dire, ha ragione, sono due giorni che non lo considero, è due giorni che non gli do un bacio, ma se faccio in fretta passo tutto il resto del tempo con lui, non lo capisce? E l'ispirazione non viene tutti i giorni e non posso sprecarla.

Ma non è una motivazione per escluderlo da questo, so che mi guarda sempre lavorare e faccio finta di nulla anche se vorrei baciarlo, ma perderei il controllo.

"Io ti amo e hai ragione non posso comportarmi così"

Sposto il computer e lo bacio, ma il bacio è diventato bagnato, mentre le nostre lingue si intrecciano con nessuna voglia di slegarsi diventando più lungo e appassionato.

Come al solito è lui quello che mi prende per i fianchi, per fortuna, mi sento molto più sicuro quando mi tiene lui stretto.

Tutto questo si spezza nel momento in cui lascia la presa e inizia a guardarmi.

"Hai ancora i succhiotti dell'altra sera"
"Si"
"Anche se non è passato tanto non vedendoti non me li ricordavo così"
"Neanche io me li ricordavo"

"Scusami ancora"
"Tranquillo, però devi farmela sentire questa canzone"

Le sue parole mi fecero scaldare le guance facendole diventare rosacee

"Ehm forse"

Non posso fargliela sentire, parla di lui, di qualsiasi cosa abbiamo fatto insieme e intendo tutto. Tutto. Per il nervoso inizio a grattarmi dove ho i succhiotti ma spingo troppo forte

"Ahi"
"Ehi fermo ti farai del male"

Sposta la mia mano e inizia a baciarmi il collo leccandolo e facendo schioccare le sue labbra sulla mia pelle.

"La prossima volta devo evitare di fartene così tanti o ti staccherò il collo"
"No ti prego, mi piace, mi fai sentire bene"
"Ma hai il collo viola e a me dispiace non volevo esagerare"
"Infatti non lo hai fatto"
"Esagero come sempre"
"Cosa intendi"

La tensione aumenta e mi sento in imbarazzo oltre che preoccupato, ho paura di avere sbagliato qualcosa.

"Ho paura di esagerare, non voglio che tu te ne vada"
"Non me ne andrei mai"
"Però sei stato due giorni senza di me e non ti vedo in difficoltà"
"Sto solo lavorando in testa ho sempre e solo te"
"Come fai a dirlo"
"Perché sto scrivendo una canzone su di te cioè su di noi"
"D-Davvero?"
"Si stupido"

Gli lascio un dolce bacio sulle labbra, a stampo giusto per non rovinare il momento e intanto si accoccola sulle mie gambe cercando il mio calore.

Quanto è bello quando fa l'insicuro, per una volta non lo sono io, per una volta lo devo consolare, per una volta devo coccolarlo.

Senza accorgermene si addormenta sul mio petto mente gli massaggio i capelli, gli lascio un bacio in fronte e piano gli dico buona notte.

𝐒𝐔𝐍𝐒𝐇𝐈𝐍𝐄 𝐏𝐓.𝟐 || 𝐒𝐎𝐏𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora