6- I fantasmi del passato

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Rimase immobile, gli occhi sgranati, i muscoli contratti e dopo un tempo che sembrò lunghissimo disse:

" Sto sognando, tu sei un'allucinazione"

" No Mirco é reale, io sono qui veramente, sono qui solo per te"

Mirco iniziò a piangere e disse:

" Tu sei Irina, la mia Irina?"

" Si sono proprio io, mi sei mancato"

" Ti credevo morta, non sai quante volte sono stato male, quante volte ho pianto, mi hai spezzato il cuore"

" Scusa Mirco io non volevo"

" Come ti sei salvata? Pensavo che Jack ti avesse uccisa con un paletto"

" Ora non te lo posso dire, lo saprai quando sarà tempo."

FLASHBACK

Era il 1980, nella città di Las Vegas, io ero passato di lì per caso, ero a caccia. In quegl'anni non ero me stesso ero spietato non c'era persona che sopravvivesse al mio passaggio. Dopo aver ucciso due persone entrai in un bar, volevo bere che só della vodka o del bourbon e mentre mi sedetti su uno sgabello al bancone vidi una ragazza bruna con occhi verdissimi
che stava suonando al pianoforte una canzone dolce, come lei. Per un attimo mi sentii diverso come se per me ci fosse una speranza. Non appena finí di suonare mi alzai, le andai vicino e mi disse:

"Ciao" mi sorrise

"Ciao" risposi sorridendole

In quel momento mi sentii umano poi mi feci avanti e le dissi:

"Verresti a bere qualcosa con me?"

"Volentieri"

Era la prima volta che non usavo il controllo della mente mi sentivo
per la prima volta un ragazzo normale che invita una ragazza bellissima, mi sentivo vivo. Le offrì da bere e le chiesi:

"Ti posso accompagnare a casa? Di notte ci sono molti pericoli"

Dissi questa frase senza rendermi conto che io ero uno di quelli, ero un mostro spietato eppure vicino a lei ero diverso. Questa ragazza con un solo sguardo mi aveva reso diverso. Avevo paura di correre troppo ed ero sicuro che non appena avesse saputo chi ero veramente sarebbe scappata e questo mi avrebbe distrutto ancora di più, ma poi disse:

"Sei molto gentile e premuroso, grazie mille"

Non ci potevo credere aveva accettato e mi resi conto che anche uno come me poteva essere un po' più umano. L'accompagnai a casa con una moto che avevo preso lì davanti al bar. Arrivati l'aiutai a scendere, ci guardammo per molto tempo poi lei si avvicinò lentamente ed io mi irrigidii, continuò ad avvicinarsi, però io mi voltai cercando di respirare forte, ma mi spuntarono i canini non riuscivo a reprimere l'istinto di morderla poi mi parló e mi disse:

"Stai bene? Cosa hai?''

"Non ti preoccupare sto bene, mi bruciano gli occhi e i polmoni, é stato bello conoscerti, ma ora devo andare, magari ci possiamo incontrare di nuovo"

"Aspetta fatti aiutare, per favore, girati"

"Non posso"

"Perché?"

"Sono un mostro"

"Non ti credo, per favore, fallo per me"

Mi voltai, ero tornato normale, era la prima volta che ero così tanto vicino ad una persona e non l'avevo uccisa. Le dissi:

"Grazie, sei bellissima"

mi rispose: "Grazie, anche tu sei carino"

Poi si avvicinò, mi diede un bacio sulla guancia, mi sorrise e mi disse:

il fascino della ragazza vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora