RICORDI IMPORTANTI

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(flashback di 4 anni fa)

Io: Zio che facciamo? ne accendiamo un altra?

lui: Si zio, ci sta!

(2 minuti dopo)

"il telefono squilla"

io: pronto? chi parla?

X: sono un infermiera, sua madre e stata ricoverata in ospedale per colpa di un incidente, è a rischio di morte.

"cade il telefono"

lui: Zio che hai?

io scappo via lasciando solo il mio migliore amico e corro per una destinazione che inizialmente non avevo deciso. Mi fermo e sento ancora il mio corpo pieno di adrenalina, il mio cuore frantumato, il mio cervello incapace di capire, totalmente disorientato. La prima cosa che ho fatto è stata accendere lo spinello che avevo in mano e fumare, avevo bisogno di una piccola distrazione, ma subito dopo ci ripenso e mi dirigo in ospedale. Una volta arrivato ho il cuore che mi batte a mille, entro e trovo una segretaria che inizialmente mi guarda male ma poi sembra capire.

io: dove è ricoverata la signora che è stata investita?!

lei si alza di colpo e mi conduce da lei. Continua a parlare ininterrottamente, ma io non la sto ad ascoltare.

io: siamo arrivati?

lei: si un attimo, lei si deve cambiare per questioni di pre.

non fa in tempo a finire di parlare che sono già entrato. Vedo mia madre ricoperta di cerotti, bende e tubi.

io: mamma non avere paura ci sono io ora! devi resistere!

dico queste parole quasi sul punto di piangere. Lei non risponde

dottore: lei deve uscire! la signora deve riposare, ha perso molto sangue.

io: ma è stata quella donna a farmi entrare!

dottore: quale donna?

io: quella li fuori

mi giro a indicare ma non vedevo nessuno. Allora lo guardo confuso e poi mi alzo e gli do retta solo perché avevo capito la situazione. Mi incammino fuori e mi siedo a terra appoggiato ad un muretto accanto al entrata, mi faccio uno spinello per distrarmi, lo accendo faccio due tiri e vedo uscire qualcuno dal ospedale ma non ci faccio caso a chi fosse. Sento che si avvicina a me

io: NON MI ROMPERE I COGLIONI!

dico pensando fosse qualcuno che avesse visto lo spinello, ma invece appena alzo la testa vedo la segretaria che mi ha portato nella stanza di mia madre

io: scusa. pensavo fosse qualcuno che no, niente lascia stare

riabbasso la testa e guardo lo spinello che non mi ero accorto si fosse spento, cosi cerco l'accendino, ma non lo trovavo, poi mi ricordo di averlo lasciato la prima volta che mi ero fermato

lei: ti serve un accendino?

e mi porge la mano con al interno un bellissimo clipper

io: si grazie

lei si siede accanto a me

io: perché sei venuta qui?

lei: do fastidio?

io: no no

la guardo in faccia un po' imbarazzato, aspetta io che mi imbarazzo per cosi poco?!

la guardo meglio e noto solo ora che è una ragazza molto giovane e bella

lei: comunque sono venuta perché avevo finito il turno, e poi ti avevo visto e volevo sapere come stavi, è il mio primo giorno di lavoro quindi non sono abituata a questo genere di situazioni.

mi fa un sorriso e guarda in basso, dove tenevo lo spinello e vede che si era di nuovo spento, cosi me lo prende dalle mani e lo accende. Io rimango un po disorientato dal gesto. Poi mi guarda di nuovo

lei: scusa che stupida ti dovevo prima chiedere

abbassa la testa un po imbarazzata

io: no tranquilla, tanto se la tenevo io si sarebbe spenta di nuovo

lei fa un sorriso e in seguito ci mettiamo a parlare fino a quando non arriva il mio migliore con la macchina

io: che ci fai qui?!

dico con un tono confuso e un po infastidito

lui: ti ho cercato in tutti gli ospedali che erano nelle vicinanze, si può sapere perché non me lo hai detto? ti avrei accompagnato io in macchina

io: scusa ma ero distrutto e non capivo cosa stessi facendo. Ma come facevi a sapere che ero in ospedale?

lui: quado sei scappato via hai fatto cadere il telefono ed io ho risposto alla ragazza che stava parlando con te e quindi sono venuto

mi porge il telefono e poi penso a come avessi fatto ad andare nel ospedale giusto senza che prima mi avessero detto quale era visto che ci sono 10 ospedali nelle vicinanze

io: ma come facevi a sapere che ero in questo ospedale?

lui: infatti non lo sapevo, mi sono fatto il giro di 8 ospedali e me ne mancavano due e quindi sono venuto in questo

io: veramente hai fatto il giro di tutti gli ospedali per cercarmi?

lui: si ovvio

io: sei un coglione

dico con una risata

lui: mi sembrava strano che ancora non mi avessi insultato

dice ridendo, quindi salgo in macchina e andiamo verso casa. Passo tutto il tragitto in silenzio pensando a mia mamma finche al inproviso non mi ricordo di non avere salutato la ragazza che era con me, non gli avevo chiesto neanche il nome

(presente)

lui: O zio ci sei?

io: si si ci sono

lui: quindi che facciamo sta sera?

io: quello che cazzo vuoi basta che non rompi più i coglioni

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