Quella mattina di inizio estate sembrava uguale alle altre altre,monotona e ordinaria.
I passanti,con i volti ancora assonnati e il passo veloce,si dirigevano verso la loro meta.
I bambini correvano a destra e a manca,mentre i genitori li seguivano sbraitando.
I camion e le automobili sfrecciavano veloci,ignorando il limite di velocità massimo.Tutto sembrava così noioso. Non che per le strade non ci fosse mai qualche novità,ma erano novità banali. Un trasloco di un abitante straniero in una delle case più costose del centro,l'apertura di un nuovo negozio di alimentari,la morte del gatto del padrone del negozio di fiori,il vicino dell'avvocato licenziato dal locale dietro l'angolo,l'incidente fatto da un alunno di scuola guida,non succedeva nulla di davvero interessante,e ormai i passanti non rivolgevano neanche più lo sguardo a ciò che prima su definivano novità.
Ma lo sguardo di tutti,dai piccoli ai grandi,era rivolto al sole. Quella mattina infatti i raggi timidi e tenui avevano lasciato la loro sfumatura aranciastra per lasciare spazio a dei raggi di un bianco quasi latteo,che andavano specchiandosi nelle vetrine dei negozi,creando uno spettacolo capace di mozzare il fiato.
Tutta via,le esclamazioni delle persone,le urla dei genitori,il grande rumoreggiare delle macchine e dei camion,non riuscirono a svegliare Emma,che sdraiata sul lato destro del comodo letto,dormiva placidamente al mio fianco,completamente nuda,tranne per l'elastico attorno al suo polso.
Emma davanti a me corre velocemente mentre cerco di seguirla,bloccato dai due grandi borsoni contenenti gli oggetti della biondina,che ora è arrivata di corsa davanti all'hotel,dove successivamente entra con i due Fra,che non si sono accorti della mia presenza.
Sconsolato all'idea di chiedere la chiave di riserva alla reception mi dirigo diligentemente verso il portone di vetro. Non mi sono mai state simpatiche quelle tipe,sempre sospettose e imbronciate.
"Può darmi la chiave di riserva della Camera della ragazza che è entrata poco fà ?"
Capisco di non avere un'aria molto amichevole,ma la ragazza mi guarda come se fossi un maniaco. I suoi occhi mi squdrano attentamente e temo che da un momento all'altro possa chiamare la sicurezza e me ne esco,non molto inteliggentemente.
"Non sono un maniaco"
Le sopracciglia della corvina raggiungono l'attacatura dei capelli mentre mi schiaffeggio mentalmente,mi rendo effettivamente conto che dire di non essere un maniaco prima che qualcuno ti chiami effettivamente così è decisamente sospetto.
"È la mia ragazza"
Questo non sembra gran che rassicurarla,ma mi consegna lentamente le chiavi,come se potessi esplodere da un momento all'altro. È incredibile come anche di notte,riesca a mantenere la sua postura senza neanche curvare le spalle.
Ancora arrancando riesco a raggiungere l'ascensore e a pigiare sul tasto due. Ne approfitto per prendere fiato. Sono due normalissimi borsoni,ma pesano più di Irama,e posso assicurarvi che quando mi si lanciava addosso non era affatto leggero.
Appena esco dell'ascensore posso vedere Emma e i due ragazzi che parlano tranquillamente davanti alla porta della nostra camera.
Trascinando i piedi come un pirata zoppo,arrivo con il fiatone affianco alla porta,e posso vedere i ragazzi quasi soffocare per trattenere le risate.
Non sono mai riuscito a ricordarmi i loro cognomi e così,per evitare di confondermi sempre gli ho dato dei soprannomi,che conosco solo io.
Uno si chiama Leopoldo e l'altro,quello leggermente più alto,Asdrubale. Ammetto che non sono i soprannomi più belli del mondo,ma almeno sono originali.
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LIVE YOUR DREAM - BIEMMA'S STORY
FanfictionA volte un bozzetto è destinato a rimanere tale,anonimo,bianco,incompleto,insensato,chiuso dentro una cartella di cui nessuno conserverà il ricordo. Io ero un bozzetto,e tu,tu sei la ragazza curiosa che ha trovato la cartella e sta colorando il bozz...