Cercasi Mamma

80 10 10
                                    


"Non vedo motivo per cui queste impronte possano appartenere alla mamma." mi fece notare Lucy, la cui abilità nel dimostrarsi pessimista in qualsiasi situazione meriterebbe un premio. Io, al contrario, cercavo di mostrare un minimo di speranza in più occasioni possibili. Per questo stentavo a credere che io e lei fossimo sorelle.

"Senti Lucy, la situazione è questa: o dimostri un minimo di positività davanti a Tommy e a me, oppure te ne vai da qualche altra parte per dare sfogo al tuo seccante pessimismo!" sbraitai furiosa.

"D'accordo, come vuoi. Starò zitta, ma poi, quando di mamma non troveremo che il corpo sanguinante senza testa, sai che ti ho avvertita." La fulminai con lo sguardo, con l'intenzione di incenerirla. Sembrò farle effetto, perché la sua espressione accigliata assunse una piega combattuta.

Secondo i miei ordini e nonostante le proteste di Lucy, seguimmo tutti la lunga traccia di impronte lasciate sulla terra fresca.

Ad un certo punto ci inoltrammo nel bosco ed il sole, prima forte e scottante, era ora una fievole luce coperta dagli alberi. Più ci inoltravamo e più la foresta si infittiva.

Arrivati nel punto in cui le impronte si arrestavano, una grossa buca scavata in profondità ostacolava il percorso che seguiva la strada da noi appena intrapresa. Stavo giusto per dire di calarmici dentro, ma qualcosa, o meglio qualcuno, attirò la mia attenzione. Sembrava un grosso orso. Vidi l'espressione di Lucy cambiare in un "te l'avevo detto". Poi il grosso animale si voltò verso di noi, ed il terrore che lessi negli occhi dei miei fratelli mi spaventò ancor più della pericolosa situazione.

Dicendo loro di imitarmi, indietreggiai lentamente senza distogliere lo sguardo dalla bestia. Seminato l'orso, che ormai si era trovato un'altra preda, ci inoltrammo nel fitto bosco, imbattendoci in altre impronte.

Tommy, curioso com'era, senza attenderci seguì i segni. Ad un certo punto si udì il suo urlo, poi un tonfo. In seguito a ciò fu il silenzio a parlare. Preoccupata, corsi nella direzione da lui presa, e lo vidi sano e vegeto intrappolato in quel buco apparentemente molto pericoloso.

Prima di poter reagire, Tommy mi gridò: "Sta' tranquilla Eloise, è tutto okay! Venite tutti giù, credo di aver trovato altre impronte."

Curiosa, feci scendere ad uno ad uno gli altri, per ultima io. Toccato il fondo, stentai a credere ai miei occhi: una fila di impronte proseguivano fermandosi alle estremità delle pareti. Tutt'attorno un paio d'ossa umane erano sparse a terra. Soffocai un grido di sgomento.

Mi avvicinai cauta alle impronte e tastai con i palmi della mano il muro polveroso. D'un tratto un mattone, al mio tocco, si mosse, seguito poi da tutti gli altri. Si aprì così un varco.

Prima di entrare feci in tempo a notare qualcosa: le impronte non finivano: continuavano in una spirale e poi tornavano da dov'erano venute. Feci quindi per ritirarmi ma una mano ossuta mi stritolò il braccio. Poi mi colpì e non capii più niente, se non che non avevo più speranza di vita, dopo aver visto qualcosa che mi gelò per sempre il sangue nelle vene.


---------------------------------------------------***---***---***---***-------------------------------------------

EHILÀ GENTE!!

Per chi avesse letto o fosse interessato alla mia storia:

Ho deciso di mantenere questo mio racconto ad un solo capitolo, perché la mia idea era questa, prima di pubblicare il tutto su Wattpad. Quindi THE END, il "libro" (ahahah sto ridendo per come l'ho appena chiamato) è terminato così. Spero sia piaciuto a qualcuno e boh, non so che altro dire.

Ah sì, una cosa...

CIAOOOOOOOOOOOOO E GRAZIE A CHIUNQUE ABBIA LETTO, COMMENTATO O VOTATO LA MIA - ULTRA EXTRA IPER MEGA STRA SUPER CORTA - STORIA.

😘

😎😏 (i miei emoji preferiti)

Cercasi MammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora