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L'aria è soffocante e piena di polvere in quello spazio angusto ricavato tra due pareti di cemento grezzo che sarebbero state parte iniziale di uno stretto corridoio dal soffitto basso, se non fosse stato bloccato praticamente all'intresso da un ammasso di detriti, accumulato probabilmente da un crollo. A nasconderne infine l'esistenza ad occhi esterni è un grosso armadio spinto contro con la forza.

L'anfratto -a vederlo- si penserebbe sufficente per contenere una persona di taglia media. Eppure due corpi si ritrovano stipati lì dentro a sfruttare ogni centimetro disponibile, così vicini da far fatica a anche solo a respirare. Altrettanti cuori palpitano nelle rispettive casse toraciche come cavalli imbizzarriti mentre i sensi sono tesi come corde di violino.

- Fatti un po' in là! -

- N-non posso, c'è il muro..! -

- Stringi quel culone e vedi che ci stiamo. -

Dei fianchi vengono spinti in avanti e subito parte un gemito che dovrebbe essere di protesta.

- Baku..gou piantala.. -

Uno dei due individui alza e abbassa il petto con regolarità, seppur molto lentamente, l'altro invece par fare uno sforzo incredibile per continuare a compiere quell'atto vitale producendo un rantolo soffocato ad ogni espirazione, spesso interrotta da tremiti incontrollati che gli rendono difficile parlare.

L'unico altro movimento concesso a qualcosa lì dentro è un gocciolare lento di sangue verso il pavimento, quando questo non inzuppa i vestiti dei due e raggiunge sfortunatamente quella che ormai è diventata una pozza sul pavimento dal penentrante odore metallico .

- Bakugou senti...-

Una parola, un sussurro.

- Fà silenzio. -

Kacchan soffia a bassa voce non apprezzando quel cambio di discorso che sta per passare ad argomentazioni che fino a quel momento ha cercato accuratamente di evitare.

Si muove ancora, ma questa volta più irrequieto e stringe meglio la presa attorno ai fianchi altrui con l'avambraccio sano.

- Devi.. andare. -

Lo spazio è poco, fortunatamente insufficente per tirare testate, cosa che Katsuki freme dal fare in quel momento. Digrigna i denti anche se non può essere visto probabilmente da Kirishima, visto che l'unica cosa che sta davanti al volto di Bakugou in quel momento è il rosso dei capelli altrui.

- Si anche tu, affanculo però. Te l'ho già detto, non me ne vado da nessuna parte, idiota. -

Ringhia scontento, mantenendo un tono di voce molto basso.

Tiene lo sguardo divenuto incazzoso puntato sui capelli davanti a lui, come se potessero prendere fuoco solo perché li fissa male e questo potesse essere un fattore calmante. Non ha bisogno di guardare in basso per ricordarsi dei lembi di pelle strappati, delle punte rigide che sembrano potersi sgretolare solo a guardarle e gli innumerevoli tagli profondi e sanguinolenti che si vedono dove il costume da eroe non copre il corpo di Kirishima.

- Mi rispondi col silenzio, eh? -

Ancora nessuna risposta.

- Sai come stanno le cose quindi non fare l'idiota e limitati a non morirmi qua! -

Kirishima non vuole sentirselo dire, stringe in pugni e cerca di rimanere coscente anche se ormai non si regge nemmeno più in piedi da solo. E' costretto a dipendere totalmente da Bakugou che, nonostante il braccio destro in condizioni pietose, è in grado di tenerlo stretto tra se ed il muro.

- Ci troveranno prima o poi, lo sai anche tu. -

- Ci hanno GIA' trovato per questo sei...così. -

- Si ma tu gliele hai date alla grande mentre io... -

- Anche tu. -

Katsuki gli parla sopra con rabbia e così cade ancora il silenzio.

- Non fami dire cose.. -

A riprendere la parola è ancora il biondo che però si morde la lingua.

- Non fare il sottone. -

Stringe così forte le mandibile da farle scricchiolare per trattenersi dallo sbraitare a voce alta come suo solito. Ne va della loro vita.

Si muove quanto basta per osservare Kirishima ancora una volta. Ha i capelli che cadono pendenti verso il basso in alcuni punti perché bagnati di sangue rappreso o fresco, mentre altri sono in piedi grazie al gel come sempre. In confronto Bakugou ha solo tagli poco profondi e lesioni al braccio destro - Non fare il sottone. -

Stringe così forte le mandibile da farle scricchiolare per trattenersi dallo sbraitare a voce alta come suo solito. Ne va della loro vita.

Si muove quanto basta per osservare Kirishima ancora una volta. Ha i capelli che cadono pendenti verso il basso in alcuni punti perché bagnati di sangue rappreso o fresco, mentre altri sono in piedi grazie al gel come sempre. In confronto Bakugou ha solo tagli poco profondi e lesioni al braccio destro causate dalla sua stessa unicità che ha dovuto usare oltre il limite.

- Sei stato un cazzo di figo. -

Katsuki è diretto come al solito e Kirishima quasi si strozza.

Tutto si trasforma rapidamente in una serie di colpi violenti di tosse che gli scuotono il corpo martoriato. Riesce a soffocare i suoni premendo un palmo scorticato sulla bocca. Bakugou reagisce all'instante e posa pure il proprio sudato sopra quello altrui finché tutto non torna ad un silenzio tombale.

Rimangono irrigiditi per interminabili secondi con il fiato sospeso, prede con le spalle al muro, aspettandosi da un momento all'altro di essere scoperti dalla Lega dei Cattivi.

La tensione è palpabile perché sanno che da lì non c'è via di fuga in quelle condizioni.

Nel silenzio accade qualcosa, i secondi diventano minuti e gli occhi di Kirishima lentamente perdono vitalità, diventano torbidi. E' un processo che lo porta senza rendersene realmente conto nella condizione in cui il corpo non ha più la facoltà di reagire a quegli stimoli che all'inizio erano stati in grado di fargli battere forte il cuore. Il contatto con il corpo di Bakugou fondamentalmente, i loro fianchi premuti insieme per la strettezza del nascondiglio, il suo braccio forte a sostenerlo ma soprattutto la sua voce profonda e dura che gli sfiora il collo.

- Ohi! Kirisima! OHI! -

Le pupille del biondo si stringono rendendosi conto forse troppo tardi che il corpo del compagno comincia a pesare più di prima e che la pozza ai loro piedi è abnormalmente estesa.

Un sentimento che non gli appartiene si fa strada rapido nel suo petto: la disperazione.

- Cazzo! Non provare a morirmi qui, KIRISHIMA! -
 

KiriBaku♡《UNA BESTIA PER AMORE 》♡♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora