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Flashback 

L'estate era giunta al termine e con essa anche le vacanze, lasciando il posto all'autunno e il ritorno della vita quotidiana di ogni persona.

Le strade erano immensamente trafficate e il suono dei clacson riecheggiava nelle città.

I giovani, svogliati e con ancora la mente immersa nelle vacanze ritornavano chini sui banchi di scuola, chi intraprendeva un nuovo percorso, chi era ormai a metà di questo e chi lo vedeva giungere al termine.

Jasmine non si sentiva pronta, probabilmente come molti, a dover ritornare a scuola, ma continuava a ripetersi che anche quell'anno ce l'avrebbe fatta, avrebbe sopportato le critiche e le risatine di tutti gli studenti che trovavano il suo corpo un divertimento.

Jasmine non era la ragazza dal gran bel fisico, anzi. Ma era rara da trovare per come era dentro, tanto timida e immensamente umile e generosa, sempre pronta ad aiutare chiunque ne avesse  bisogno.

Amava portare tutto ciò che cominciava, al termine. Amava conoscere cose nuove, sperimentare e confrontarsi.

Si sentiva diversa dalle ragazze che aveva intorno, tutte così uguali, con la voglia di apparire e farsi guardare, con un ragazzo diverso ogni settimana.

Completamente il suo opposto.

Fece il suo ingresso nell'istituto dopo aver preso un grosso respiro e cercava di ignorare gli sguardi che le venivano posti in modo orrendo.

Entrò nella sua classe dove le sue compagne alle quali era più legata l'accolsero sorridenti e , quella che doveva essere la sua compagna di banco, la trascinò al banco vicino alla finestra.

Nella classe si respirava un'atmosfera diversa, c'era qualcosa di nuovo.

Era un nuovo compagno di classe, all'apparenza arrogante ed era sicura che fosse così.

"Bentornati ragazzi, come penso abbiate notato, avete un nuovo compagno di classe" - cominciò l'insegnante di italiano.

"Alex, mi chiamo Alex" - lo interruppe il nuovo arrivato.

Jasmine confermò che era un arrogante.

La mattinata passò tranquilla, gli insegnanti chiesero come erano andate le vacanze e alla fine di quel primo giorno di scuola Jasmine avrebbe potuto dire che il suo nuovo compagno di classe derivava da un altro istituto dal quale era stato bocciato ed era un ragazzo che voleva tutto per sé, tutto ai suoi piedi. Si sentiva superiore e questo, Jasmine, non poteva e non voleva sopportarlo.

Per tutta la mattinata il ragazzo era stato seduto dall'altra parte della classe a conversare con un altro suo compagno di classe, anche lui un grandissimo arrogante. Era ovvio che si trovassero così in sintonia.

Secondo Jasmine quegli ultimi due anni si sarebbero rivelati un incubo con quell'essere all'interno della classe e probabilmente non era l'unica a pensarlo.

Mentre percorreva i corridoi della scuola per ritornare a casa, sentiva alcune della sua classe parlare del nuovo arrivato definendolo "un gran figo". Jasmine, a sentire quelle parole, rise ma non lo diede a vedere e continuò a camminare a testa bassa.

Ad aspettarla poco lontano dalla scuola c'era sua madre e una volta che la giovane fu entrata nell'auto, fu sommersa da una miriade di domande.

Jasmine non amava parlare e odiava le persone che lo facevano troppo e in quell'istante avrebbe solo voluto ammutolire sua madre.

"C'è un ragazzo nuovo" - le disse improvvisamente.

E alla fatidica domanda "come ti sembra" rispose in modo, ovviamente, negativo.

Quel pomeriggio parlò molto con la sua migliore amica che purtroppo non era nella sua stessa classe e raccontò anche a lei del nuovo compagno e delle sue prime impressioni.

Continuava a ripensare che sarebbe stato il suo più grande ostacolo, aveva paura che l'avrebbe presa di mira e che avrebbe potuto trascinare anche altri suoi compagni di classe che, secondo lei, si divertivano a prenderla in giro ma alle sue spalle.

Ma non voleva dargli tanto peso, d'altronde andava a scuola non per lui, ma per se stessa e per soddisfare la sua "sete" di conoscenza.

Sperava, però, di poter cambiare idea su di lui anche se era sicura che non ci sarebbe mai riuscita.

Poco prima di addormentarsi si augurò un "buona fortuna" per il giorno successivo, per tutto quello che sarebbe accaduto.

Fine Flashback

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