-Mio padre...Sarebbe il Dio Apollo?- disse la undicenne Aloyse, seduta sulla poltrona rossa logorata dal tempo dello zio Richard, le gambe pallide accavallate, le braccia incrociate sul petto coperto dalla maglietta viola. I capelli, ora tinti di un castano chiaro, presentanti un minimo di ricrescita biondo scuro, le ricadevano leggermente mossi sulle spalle. I suoi occhi verde scuro, marroncini attorno alla pupilla, scrutavano la madre e lo zio da dietro le lenti appena appena sporche degli occhiali da vista. Era sdraiata sul divano di Richard, intenta a guardare la tv, quando la madre era comparsa sulla porta del soggiorno e, con uno sguardo stranamente fin troppo serio per lei, le aveva detto di raggiungerla nello studio e che dovevano parlare.
Nonostante fosse quello il giorno del suo compleanno, lo stava passando da sola; in fondo era Estate, c'erano le vacanze e i suoi amici erano tutti partiti con i genitori, quindi aveva optato per passare la giornata sdraiata sul divano a guardare "Moonwalker", il film del 1988 con Michael Jackson.
Era arrivata al punto in cui Michael entrava nel locale, seduta oramai a gambe incrociate, la schiena appoggiata contro lo schienale del divano, un bicchiere di tea al limone ghiacciato stretto nella mano sinistra.
Talissa, appoggiata alla scrivania del fratello, annuì piano, i capelli biondi legati in una coda bassa che le ricadeva sulla spalla destra in una cascata dorata. Si stava torturando leggermente il ciondolo in resina che teneva sempre al collo, evidentemente nervosa per l'intera situazione.
-Quindi...Dopo esserti rifiutata per 5 anni di parlarmi di mio padre...Ora te ne esci fuori dicendomi che è un dio dell'antica Grecia, anzi, il dio dell'antica Grecia che fin da bambina ho adorato per via delle sue doti nell'arte e nella musica? Uno degli dei che gli antichi veneravano e che ancora ora alcune popolazioni idolatrano...Colui che è addirittura stato conteso tra le due città di Delo e Delfi...Il Dio del Sole...- disse iniziando pian piano a gesticolare sempre di più man mano che andava avanti con il proprio discorso. Era un'abitudine che aveva preso da sua madre, quella di gesticolare quando si innervosiva o si esaltava per qualcosa.
Talissa annuì nuovamente a quelle parole, cercando di accennare un lieve sorriso alla figlia, la quale però non ricambiò minimamente, alzandosi in piedi e prendendo a giocherellare con una ciocca dei propri capelli scuri.
Richard, seduto dietro la propria scrivania, stava con il mento poggiato sulle mani giunte, gli occhi scuri che si spostavano dalla sorella alla nipote, chiedendosi se era meglio intervenire o rimanere seduto in silenzio.
Aloyse tornò a incrociare le braccia sul petto, alzando gli occhi al cielo e sbuffando una risata che di allegro aveva ben poco, ma che di sarcastico aveva tutto.
-Ti aspetti davvero che io creda a una storia del genere? Ho 11 anni ma non sono più una bambina piccola a cui raccontare le favole della buonanotte, o che crede ai racconti e ai miti antichi. Gli dei greci, Ulisse, Achille...lo Stige e l'Ade...Non sono altro che questo...miti e leggende, storie che gli antichi raccontavano per spiegare la Natura che allora non comprendevano...- disse sciogliendo una mano e allargando un braccio a indicare con un ampio gesto la libreria che ricopriva l'intera parete dietro alla scrivania. -Cosa c'è? Mio padre è forse un ricercato? Ha ucciso qualcuno ed è in prigione? Cose del genere? Perché diamine non mi vuoi dire la verità su di lui? E' una persona così terribile che non vuoi nemmeno dirmi il suo nome?- chiese sporgendosi leggermente verso la madre, i capelli che le ricadevano leggermente davanti al viso dalla pelle chiara, -...O per caso è morto...O-o è gravemente malato...- disse sistemandosi con una mano gli occhiali, i quali avevano iniziato a scivolarle lungo il naso, leggermente lucido di sudore per via del caldo che alleggiava nella stanza.
-Posso assicurarti che tua madre sta dicendo la verità...- la interruppe improvvisamente Richard, alzando il mento dalle proprie mani congiunte e tirandosi in piedi, -Tua madre non ha mai mentito, non a me almeno. Nonostante questo, quando a suo tempo mi ha raccontato la storia che ora racconterà a te, ero abbastanza scettico. In fondo stava parlando di quelli che tu e tutti gli altri chiamate miti o leggende, di certo non qualcosa di cui mi sarei mai aspettato di discutere con lei, non da adulti per lo meno. Ma io ho incontrato di persona tuo padre, anche se solo per pochi minuti...- rivelò posando una mano sulla spalla della nipote, un leggero sorriso in volto.
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Daughter of the Sun
Fanfiction-Lo so...Lo so...Probabilmente dopo aver aspettato così tanto...Sarai delusa ora, nel ritrovarti davanti beh...Me- disse il ragazzo dai capelli ricci, la maglia leggermente strappata e un paio di jeans di un rosa improbabile indosso. La ragazza si m...