L'inizio è la Fine.

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Mi alzai finalmente da quella panchina, stremata. Ero zuppa di pioggia. Ero stanca, i muscoli del mio viso erano sfiniti dopo il pianto ininterrotto che avevo appena sperimentato. Presi la via di casa, solamente con la voglia di buttarmi nella vasca da bagno e piangere le mie ultime lacrime.

Davanti al portone trovai una figura alta, riccia, girata di spalle. Indossava una t-shirt nera e un paio di jeans aderenti. Lo avrei riconosciuto ovunque, tra mille. Il mio cuore si fermò.

"H-Harry?" la mia voce mi tradì, permettendo al ragazzo di sentire il suono strozzato del pianto.
Lui si girò e rimasi stupita alla vista delle lacrime sul suo volto. Non disse nulla.
"P-perchè sei qui, Harry? E perché stai piangendo?"
Mi corse incontro e mi abbracciò. Mi strinse forte, tanto da farmi mancare il respiro. Rimanemmo abbracciati per qualcosa come dieci minuti, lui piangeva sulla mia spalla, io ero inerme, non usciva più nemmeno una lacrima dai miei occhi blu.
"Va tutto bene, Harry?" la situazione sembrava paranormale ed io avevo messo da parte l'ansia e la tristezza, delle quali la curiosità aveva preso il posto.

"Io ti amo, Clo." disse con calma, come se dovesse spiegare qualcosa di scontato ad un bambino.
Rimanemmo abbracciati ancora per un po', fino a che non presi coraggio e lo staccai dal mio corpo.
"Che stai dicendo, Harry? È passato un anno ormai..." non ebbi nemmeno le forze di guardarlo in faccia, l'asfalto mi sembrava improvvisamente così interessante.
"In questi dodici mesi non ho mai smesso nemmeno per un secondo di pensarti. Mi manchi, Clo. Non sono nulla senza di te."

Silenzio.

"Ricordi quando, l'ultima volta, ti dissi che non riuscivo a perdonarti? La mia testa dice di non farlo, ma il mio cuore non fa altro che tornare da te."

Silenzio.

"Ti prego, Clo, dimmi qualcosa..."

Non so cosa mi prese, ma in quel momento diedi di matto. Cominciai a piangere istericamente, battendo pugni fortissimi sul suo petto. Le sue parole mi avevano scossa. Lui mi guardava incredulo, attutendo i colpi. Cominciai a urlare.

"Tu, tu sei un pezzo di merda. Mi hai abbandonata senza alcun rimorso. Non te n'è fottuto più niente di me! Passavi per strada e a malapena mi salutavi. È passato un fottutissimo anno dove non mi hai cercata nemmeno una volta e tu, dopo dodici mesi, ti accorgi che ti manco? Io piangevo tutti i giorni e tu dove cazzo eri, eh? Dov'eri quando mi mancavi? Dov'eri quando avevo bisogno di te? Mi hai trattata come la peggiore donna sulla faccia della Terra quando io non avevo colpe e tu lo sapevi! Mi fai schifo! Ti odio! Ti odio!" continuai a tirare pugni e a piangere, non riuscivo a fermarmi.
Quando fui abbastanza stanca per farlo, mi accasciai sul suo petto e fui accolta dalle sue grandi braccia.

"Io ti amo..." mi uscì un sussurro strozzato, ma lui lo udì in modo limpido. Mi tirò su il viso mettendomi due dita sotto il mento e permise ai nostri occhi gonfi e stanchi, dopo un lunghissimo anno, di rincontrarsi.
"Anche io ti amo... Ti prego, perdonami..." disse, facendo scorrere lungo la sua guancia destra l'ultima lacrima che aveva.

"Come fai ad essere così bello, anche con le lacrime agli occhi?" dissi, accompagnando alle mie parole un sorriso stanco e malinconico.
"Puliscimi tu, Clo." ribattè, anche lui sorridendo sommessamente, ma con un piccolo barlume di speranza negli occhi.
Posai entrambe le mani sul suo viso e feci scorrere i miei pollici laddove c'era una lacrima, per portarla via.

Ci eravamo fatti troppo male.

Mi alzai leggermente sulle punte dei piedi e gli diedi un dolce bacio su quelle calde labbra carnose bagnate dal pianto, per rassicurarlo. Mi cinse i fianchi, mi cinse in un abbraccio, poi si fiondò nuovamente sulle mie labbra in un bacio esigente, disperato.
Ci staccammo, ci guardammo intensamente.

La pioggia cessò di cadere.

Un anno fa. {Harry Styles} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora