2. Scatole, gatti e telefonate

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"We're breakin' free
We're soarin'
Flyin'
There's not a star in heaven
That we can't reach
If we're trying
But we're breaking free
Oh, we're breakin' free
Ohhhh"
È da ormai un'ora e mezza che canto questa canzone sotto la doccia, a squarciagola.
Ah...i bei tempi di hight school musical;
Troy, Gabriella, Sharpey, Rayan, Chad...
Troy, Troy, Troy...ho già detto Troy? No??!!!....Troyyyyyy.
"CHI VINCEEEE?" inizio ad urlare davanti allo spicchio del bagno..."WILDCATS"
"CHI VINCEEEE?" Contiuno, "WILDCATS!"
"CHI VINCEEEEEE? WILDCAAAAATSSSSSSS"
Okay tra poco i vicini inizieranno a chiamare l'ambulanza o la polizia o meglio...un esorcista.
La mia testa è completamente andata!
"AMANDAAAAAA!" oh, oh, mi sa che gli zii hanno sentito tutto, "SMETTILA DI CANTARE E VIENI DI SOTTO A MANGIAREEE " urla zia Samantha e io annuisco, d'istinto, anche se non può vedere. Prendo la spazzola e inizio a pettinare i miei capelli biondi, oggi sono stranamente più luminosi. Sarà il fatto che è domenica. Amo la domenica per diversi motivi: non si va a scuola, ci si sveglia più tardi e si mangia fino a scoppiare, manco fosse la festa del ringraziamento!
Una volta pronta, scendo al piano di sotto, dove mi accoglie un meraviglioso odore di aroma piccante, causandomi un brontolio allo stomaco. HO FAMEEEEE! DATEMI IL MIO CIBOOOOO!
Corro per tutto il corridoio per andare a sedermi al mio posto, rischiando di cadere con il mio bel sederino per terra.
"Stavo per chiamare il medico, quando ti ho sentita urlare in quel modo, pensavo ti facesse male la pancia" afferma lo zio Micheal alzandosi dal divano e venendo a sedersi accanto a me. Ridacchio, imbarazzata...non è la prima volta che capita, anzi in questo periodo mi sento più canterina del solito. Dovrei andare in qualche talet televisivo, si prorpio così, poi dopo però dovrei restare chiusa in casa per il resto della vita...per la troppa umiliazioe.
"Com'è andata la cena di lavoro di ieri?" Chiedo prendendo un pezzo di pane dal tavolo, la zia ridacchia improvvisamente e la mia curiosità aumenta, "tutto apposto solo che ad un certo punto della cena lo zio, essendo un po' brillo a causa del vino, ha iniziato a ridere senza un motivo e non si è fermato fino a quando non ci hanno portato il dolce" okay è confermato. VIVO IN UNA FAMIGLIA DI ALCOLIZZATI!
Io e zia scoppiamo a ridere, mentre lo zio rotea gli occhi "Non è vero, ero più sobrio di tutti voi" Sbuffa. Zia Samantha continua a ridere, "si certo, vallo a dire alla mia povera auto...è ancora piena del tuo vomito!".
Piena come un maiale, mi alzo da tavola per andare ad aprire la porta, dato che è appena suonato il campanello.
Non ho le forze e potrei cadere a terra da un momento all'altro e ci rimarrei fino alla fine dei miei giorni. Sull'orlo della porta trovo una scatola, mi guardo intorno e non vedo nessuno... e se fossero le 13 cassette lascate da Hannah Baker? Dan dan daaaaan...
La prendo e chiudo la porta, sopra la scatola noto un biglietto che dice: "Amanda sii prudente!" Sospiro ormai arresa a tutte queste stranezze...non posso neanche pensare che forse hanno sbagliato casa dato che c'è il mio nome sul foglio. Con la scatola tra le mani vado nella mia camera e chiudo la porta a chiave, metto la scatola sulla scrivania e la apro. Al suo interno trovo dei vesiti e degli oggetti...o meglio una specie di divisa nera e delle armi da taglio, come: coltelli, pugnali e spade. Sul fondo della scatola, noto una strane luce bluastra, tolgo la armi dalla scatola in modo da vedere cosa possa essere e trovo una grossa pietra blu che si illumina...è una stregaluce!
Senza pensaci due volte prendo il telefono, scatto una foto alla scatola e a quello che c'è dentro e la invio ad Abby.
La mia amica non ritarda a visualizzare il mio messaggio e subito risponde con un:
"Wow, a me se arriva la posta sono le bollette che devono pagare i miei!"
Scoppio a ridere e nello stesso momento mi arriva un altro suo messaggio:
"Amica allora è deciso!...stasera andiamo a farci una passeggiata ad Alicante.😉"

Detersivo per piatti, preso. Dico spuntando una "v" sulla lista che i miei zii mi hanno dato per andare a fare la spesa.
"Stai sempre su quel divano a mangiare e a guardare serie tv...fai anche tu qualcosa di utile, vai a farmi la spesa ad esempio!" Sento ancora la voce della zia Samantha nelle orecchie.
Adesso dovrei stare sul divano a vedermi la quarta stagione di skam, sgranocchiando delle patatine al pomododo, ma nooo devo andare a fare la spesa. Sbuffo due o tre volte, prima di dirigemi, con il mio amico carrello, al reparto surgelati e prendere della carne.
Dato che siamo qui, do una sbirciata al reparto delle caramelle e dei cioccolatini. Guardo attentamente ogni scaffale prima di prendere dalla mensola, una tavola di cioccolato al latte.
Se la apro in teoria dovrei trovare il biglietto d'oro per andare a vedere la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.
Siccome amo sia il dolce che il salato, prendo anche delle noccioline.
Si dai, oggi sono in vena di ingrassare, tanto domani è lunedì...e si sa, la dieta si inizia sempre il lunedì.
Dopo aver comprato tutti gli oggetti della lista e aver fatto una fila immensa, mi incammino per la strada di casa con la tavola di cioccolato tra le mani. È così buona...la prossima volta ne prendo altre sei.
Uscita dal supermercato d'improvviso mi si avvicina uno strano gatto, grasso e dai occhi gialli e la faccia un po' schiacciata mi si avvicina e inzia a fare le fusa sulla mia gamba. Mi abbasso e inizio ad accarezzarlo, finché un fischio non cattura la nostra attenzione e il gatto al rumore di quel richiamo, si stacca dalla mia gamba e senza fretta va nella stessa direzione da cui è venuto il fischio: tra i cespugli.
Curiosa di chi sia questo strano gatto obeso, mi incammino verso il cespuglio, ma quando sposto le foglie con la mano, non vedo nessuno. Strano, anche il gatto sembra si sia volatilizzato. Con una alzata di spalle ritorno sulla strada per andare a casa.
Una volta arrivata a casa prendo le mie noccioline e mi sdraio sul divano, pronta a vedere la quarta stagione di Skam, ma zio irrompe improvvisamente nel soggiorno con una ciotola di pop-corn tra le mani. "Vai a vedere le tue noiose puntate nella tua camera, io qui ho una partita di football da guardare" dice afferrando una manciata di pop-corn per poi metterla in bocca.
Sbuffo "non se ne parla, sono arrivata prima io e io vedrò la tv" lo vedo fare un cenno di dissenzo con la testa, per poi dire orgogliosamente :"la casa è mia e decido io" roteo gli occhi, ma sorrido "e va bene ma solo per questa volta. Ma la prossima volta la tv e quei pop-corn saranno miei" dico strofinando le mani le une con le altre come se fossi un genio del crimine.
"Micheal vieni a darmi una manoo!" Urla zia dalla sua camera da letto, lo zio sbuffa, "arrivo amore" per poi andarle incontro.
Ottimo, adesso il tanto desiderato divano è mio! Mi butto a peso morto su di esso e quando mi sento finalmente in pace, il telefono di casa inzia a squillare. Sbuffo e vado a rispondere. "Pronto" alzo la cornetta, "Amanda, sono la nonna...come stai?" Nonna Holly! Era da un sacco di tempo che non la sentivo. È la mamma dello zio e quindi la mamma di mia mamma.
D bambina andavo sempre a casa sua, mi faceva sempre i biscotti al cioccolato. Adesso non la vedo quasi mai, non so perché, non c'è un motivo particolare, però mi manca.
"Ciao nonnaaa" dico felice, "io sto bene grazie, tu invece?", "tutto apposto a nonna" risponde, "potresti passarmi lo zio Micheal per favore?" "Adesso non può rispondere è occupato ad aiutare la zia in non so che cosa", "oh...d'accordo, allora puoi dirgli che ho chiamato?", "certo" "grazie tesoro...allora ci sentiamo?" Mi domanda e io rispondo con un sonoro "si!" Prima che metta giù la cornetta mi viene un lampo di genio, "nonna aspetta!" Urlo, "dimmi tesoro, c'è qualcosa che non va?" Chiede preoccupata, "nono, mi chiedevo solo se un giorno di questi potessi venire da te a fare qui biscotti al cioccolato che facevamo quando ero piccola...mi manca stare del tempo con te" sussurro abbassando lo sguardo sulle mie scarpe, "ohh amore della nonna certo che puoi venire, la porta di casa mia è sempre aperta per te" dice Felice e a momenti a me scende una lacrimuccia.
Dopo aver attaccato la telefonata con la nonna il telefono squilla di nuovo, credendo che fosse ancora la nonna rispondo senza vedere il nome sullo schermo piccolino. "Nonna..." dico, ma dall'altro lato non sento niente, solo dei suoni strani, "nonna" ripeto, "pronto?" Sto per mettere giù quando sento una voce dire "perché l'hai chiamata?" Poi un'altra che dice "non dirmi cosa devo o non devo fare, non hi bisogno di te che..." poi la chiamata si interrompe improvvisamente.
Okay avranno sicuramente sbagliato, spero.
Oggi stanno succedendo troppe cose strane: la scatola, il gatto e adesso questo. Non mi erano mai capitate cose del genere, è iniziato tutto da quando ho incontrato quella signora nel bus e la giornata non è ancora finita. A momenti verrà Abby e insieme dovremmo andare di nuovo in quel dannato libro.
Mi sta scoppiando la testa!

"Al tre saltiamo dentro ok?" Abby è super emozionata di entrare nel libro io al contrario sono spaventata e non so cos'altro possa accadere.
Non appena la mia amica è arrivata a casa si è precipitata nella mia stanza e sta parlando senza sosta da dieci minuti circa.
"Saltarci dentro? Stai scherzando spero...come fai a saltare nel libro?" Dico ovvia, "e scusa allora come si fa?" Mi chiede con il libro tra le mani. Effettivamente non ci ho mai pensato, non mi sono mai fermata a pensare come io possa essere entrata in questo cavolo di libro.
"Emh...non lo so, penso sia automatico o una cosa del genere. L'ultima volta ho aperto il lucchetto, il libro si è aperto da solo, le pagine hanno iniziato a sfogarsi alla velocità della luce per poi fermarsi su una in particolare" ammetto, "quindi è il libro che decide in che pagina entrare?" Siamo entrambe piene di dubbi, " non penso...forse perché è stato la prima volta e quindi un po' come se fosse una prova, però poi non penso che possiamo decidere noi...altrimenti che senso avrebbe? Potrei andare andare avanti e indietro tra i capitoli come mi pare e piace senza un filo logico" anche se tutto questo un filo logico non lo ha. "E quindi cosa facciamo?" Abby si passa una mano tra i capelli, cosa che fa ogni volta che non sa cosa fare. Alzo le spalle "non ne ho la più pallida idea" le prendo il libro dalle mani, lo apro. Inizio a leggere ad alta voce la prima pagina:
" C'era un tempo magnifico, il giorno in
cui i genitori di Emma Carstairs vennero
uccisi..." leggo tutta la pagina ma non succede niente, provo con il secondo capitolo, ma il riaultato è sempre lo stesso. Fino a quando non mi viene un'idea.
Sfoglio le pagine fino ad arrivare al quarto capitolo, ovvero il capitolo che viene dopo quello in cui sono stata trasportata l'ultima volta. Leggo a voce alta:
" Quando Clary bussò alla porta di casa
dell'Inquisitore, ad aprirle fu Robert
Lightwood in persona".
Improvvisate tutto in torno a noi inizia a girare fino a diventare tutto bianco.
Quando apriamo gli occhi ci troviamo entrambe a terra davati a delle enormi e bellissime case. Ci alziamo, guardandoci intorno e adesso mi accorgo di cose a cui l'ultima volta non ho fatto proprio caso, come le immense torri demoniache di Alicante; sono fatte dello stesso materiale degli stili e delle spade angeliche, ovvero Adams e servono per tenere i demoni lontani da qui.
Insomma quasi come la barriera del campo-mezzosangue in Percy Jackson e gli dei dell'olimpo.
"Amanda guarda!" Abby mi distrare dei miei pensieri e ni indica una casa. Sul porticato noto una ragazza dai capelli rossi che parla con un uomo. "Andiamo! Quelli sono Clary e Robert Lightwood" inzio a correre nella loro direzione, ma Abby mi ferma "come pensi di entrare in casa dei Lightwood?" Mi chiede ovvia. Oh, emh...a questo non ci avevo pensato.
"Ah..giusto" inizio a pensare, "potremmo arrampicarci dalla finestra"
"tu? Tu Amanda Davies, vorresti arrampicarti per entrare dalla finestra, ho capito bene? Tu che non hai neanche la forza di aprire un barattolo di sottaceti?" Si okay, non sarò un'atleta ma non è colpa mia se quei barattoli sono impossibili da aprire!
"Abby, dovremmo tornare a casa" mi arrendo, "di già? Siamo appena arrivate", "non capisco, perché siamo venute Abby? Non dovemmo essere qui...non ha senso. Qual è il nostro scopo qui?" Mi getto a terra, "perché quella stramaledetta signora mi ha dato questo libro".
"Perché ci serve il vostro aiuto...o almeno il suo signora Davies" dice una voce alle nostre spalle.

#angoloautruce
Buongiorno🌻
Secondo voi chi sarà alle spalle di Amanda?
E tutti gli avvenimenti successi, avranno a che fare con il mondo delle ombre?
Fatemelo sapere nei commenti e lasciate una 🌟 se il capitolo vi è piaciuto.

Un bacio, Susy ❤

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